Autore: Francesco Barlotti

Il dg Salvini è pronto a salutare Avellino. Pronto il clamoroso ritorno di Di Somma?

Non si è conclusa nei migliori dei modi la stagione dell’Avellino e né tantomeno inizia nei migliori dei modi la prossima, soprattutto se a distanza di un mese dalla conclusione del campionato la figura dirigenziale del direttore generale è pronta già a lasciare. In casa biancoverde serpeggia parecchio malumore per la conclusione della precedente stagione con l’incubo di piombare nella zona play-out e la mancata partecipazione ai play-off. Insomma, tutti gli obiettivi prefissati non sono andati a buon termine, considerando soprattutto il ritorno di Massimo Rastelli, blindato fino all’anno prossimo (e rinnovo automatico in casa di esonero e di promozione in Serie B).

L’Avellino per ripartire e programmare al meglio la prossima stagione avrebbe individuato il ruolo di Ernesto Salvini come direttore generale. L’attuale dg Salvini, dimessosi dalla precedente esperienza con la Robur Siena, avrebbe trovato mancanza di fiducia la totale e incondizionata da parte della proprietà. L’ex dirigente del Frosinone avrebbe tastato il terreno prima di procedere a firmare il contratto con l’Avellino e addirittura potrebbe salutare già. Una figuraccia non da poco per la società irpina.

Salvini starebbe valutando l’idea di lasciare Avellino per approdare alla corte della Triestina, dove risulta essere fortemente corteggiato. Nelle prossime ore dovrebbe esserci un colloquio di chiarifica tra D’Agostino e l’ex dirigente del Frosinone, ma qualora non si dovesse giungere ad una soluzione si andrebbe verso un clamoroso ribaltone.

Le ipotesi più accreditate sono quelle relative al ritorno di Salvatore Di Somma come dg dell’Avellino oppure addirittura all’investitura di Giovanni D’Agostino.

L’Avellino deve iniziare a risolvere nell’immediato le grane interne per poi, procedere a programmare la prossima stagione e le scelte da effettuare sul mercato, considerando i 29 tesserati e il contratto vincolante di Massimo Rastelli. Il successore di Salvini o se lo stesso ex dg del Siena, qualora dovesse rimanere in sella, avrebbe delle grane non poche da risolvere.

Avellino-Juve Stabia di ghiaccio: entrambe le compagini si annullano a vicenda

Termina in parità la sfida il derby campano tra Avellino e Juve Stabia. L’Avellino, reduce dall’importante vittoria ai danni del Taranto per 4-0, non riesce a fare bottino pieno per la seconda gara consecutiva in casa contro una Juve Stabia, che continua a confermare quanto di buono fatto fino ad adesso e come dimostrato finora. Entrambe le compagini hanno saputo tenersi testa senza rendersi pericolose effettivamente, considerando anche la stanchezza mostrata nella seconda metà della ripresa, soprattutto per la seconda gara a meno di quattro giorni. Nel primo tempo Gambale ha colpito il legno di testa, così come anche nella ripresa, dove, però, l’ariete irpino ha spedito alto sulla traversa. L’occasione, invece, più importante per le vespe l’ha avuta Pandolfi, ma Pane ha negato la gioia del vantaggio con un intervento strepitoso.

 

PRIMO TEMPO- Rastelli presenta delle novità rispetto alla gara di domenica contro il Taranto per il reparto offensivo: Kanoute e Murano al posto di Trotta e Russo. Garetto, invece, ha sostituito Maisto. Primi minuti di studio tra le due compagini. Timido tentativo di Garetto con una conclusione dal limite, ma la conclusione termina nettamente alta sulla traversa. La Juve Stabia si fa vedere col tentativo di Ricci, ma la conclusione si spegne sul fondo. Al 12’ gravissimi errore di Auriletto: l’ex Pro Vercelli nel tentativo di spazzare ha colpito Guarricino, che ha deviato la sfera e termina di poco sul fondo. Confusione in area di rigore delle vespe sugli sviluppi di un corner, Kanoute, Garetto e Moretti non riescono ad impattare il pallone; la sfera viene sputata fuori dall’area di rigore della Juve Stabia, arrivando dalle parti di Rizzo, che prova la conclusione senza inquadrare la porta.  Al 26’ l’Avellino colpisce il legno con Gambale, che aveva trovato la zuccata vincente su iniziativa di Rizzo dalla destra. Ancora l’Avellino è a rendersi pericoloso: cross di Rizzo dalla destra, Barosi spazza con i pugni, Garetto ci prova a volo senza inquadrare la porta, rimasta precedentemente sguarnita. Casarini tenta la conclusione dalla distanza ed il tentativo dell’ex Bologna termina alta sulla traversa. Al 45’ Kanoute calcia un bolide dai 25 metri: il pallone termina alto sulla traversa. Un minuto di recupero. Termina la prima frazione sullo 0-0, dove gli irpini hanno dimostrato di aver preso le misure alle vespe, sfiorando il vantaggio in più di qualche occasione, soprattutto col palo colpito da Gambale, che grida ancora vendetta.

SECONDO TEMPO- Si riparte. Ammonito Garetto, che rimedia il secondo giallo stagionale. Scaramucce tra Ricci e Rizzo, dopo che Matera era stato fermato in maniera irregolare; i tifosi biancoverdi chiedevano il giallo. Al 60’ prodigioso intervento di Pane: l’estremo difensore irpino ha negato la gioia del gol a Pandolfi, che sottomisura non è riuscito ad impattare con la giusta determinazione. Primi cambi per l’Avellino: fuori Murano per Russo e Garetto per Maisto. Secondo campanello d’allarme per l’Avellino: i gialloblù tentano la conclusione con Scaccabarozzi dal limite, ma tentativo debole e tutto facile per Pane. Rastelli si gioca anche la carta Trotta al posto di Kanoute. Chance ghiottissima per l’Avellino: corner di Tito, Auriletto prolunga di testa e Mignanelli anticipa Gambale. Tito sgancia un missile dal limite, Barosi non blocca la sfera e Gambale cerca di avventarsi sulla sfera, però, l’ex Montevarchi era finito in offside. Entrambe le squadre sembrano stanche e senza idee, faticando nel trovare il guizzo giusto per sbloccare il match. Silipo per Ricci e D’Agostino per Guarracino tra le fila della Juve Stabia. Quattro minuti di recupero. Che chance sprecata da Gambale: l’attaccante biancoverde spara alto sulla traversa, dopo l’ottima intuizione di Rizzo dalla destra. Parapiglia dopo un fallo di Maisto. Ammoniti Maisto e Scaccabarozzi. Triplice fischio, termina in parità sullo 0-0 il derby campano tra Avellino e Juve Stabia.

AVELLINO-JUVE STABIA 0-0

AVELLINO (4-3-3): Pane; Rizzo, Moretti, Auriletto, Tito; Matera, Casarini, Garetto (dal 62’ Maisto); Kanouté (dal 66’ Trotta), Gambale, Murano (dal 62’ Russo)

A disposizione: Forte, Zanandrea, Illanes, Franco, Ceccarelli, Guadagni.

Allenatore: M. Rastelli.

JUVE STABIA (4-3-3): Barosi; Maggioni, Altobelli, Caldore, Mignanelli; Scaccabarozzi, Berardocco (dal 90+1’ Maselli), Ricci (dall’81’ Silipo); Guarracino (dall’81’ D’Agostino), Santos, Pandolfi (dal 73’ Carbone).

A disposizione: Maresca, Russo, Dell’Orfanello, Peluso, Picardi, Vimercati, Gerbo, Della Pietra, D’Agostino, Silipo, Zigoni.

 Allenatore: L. Colucci.

Ammoniti: Garetto (A), Maisto (A), Scaccabarozzi (J).

Espulsi:-

Arbitro: Kevin Bonacina di Bergamo.

Assistenti: Rosario Antonio Grasso di Acireale e Mario Chichi di Palermo.

 Quarto Ufficiale: Domenico Leone di Barletta.

Il Giugliano si regala il derby: Gladestony stende l’Avellino

Il Giugliano si aggiudica il derby per 0-1 grazie alla rete di Gladestony nella seconda frazione. In un “Partenio-Lombardi” vuoto e desolato per decisione delle autorità competenti di far disputare la gara a porte chiuse, dopo gli eventi di lunedì sera a Foggia, l’Avellino rimedia la prima sconfitta stagionale in casa. Un Giugliano più gagliardo e pimpante rispetto alla formazione irpina ha saputo sfruttare al meglio le occasioni prodotte, mentre i biancoverdi si sono visti ostacolare da uno strepitoso e superlativo Sassi chiudendo lo specchio della porta più di una volta. Niente da fare per l’Avellino, che ha cercato negli ultimi venti minuti di raddrizzare la gara, ma a nulla sono valsi i tentativi soprattutto per l’ottima prestazione di Sassi.

PRIMO TEMPO- Rastelli cambia Franco per Matera a centrocampo, mentre spazio a Ceccarelli nella prima da titolare in campionato sotto la guida del tecnico irpino al posto dello spento Trotta. Sono queste le due novità principali rispetto alla gara col Foggia. Ritmi bassi ed avvio piuttosto a rilento fino al 15’ con la conclusione di Gladestony, ma Pane non si fa sorprendere. Punizione di Ceccarelli dalla trequarti, ma il pallone arriva in area e fine bloccato da Sassi senza grandi difficoltà. Giallo per Lucas. L’Avellino è davvero sottotono e deludente fino a questo momento, non riuscendo a rendersi realmente pericolo e determinato. Il primo vero e proprio sussulto è con Garetto, che sugli sviluppi di un angolo colpisce di testa, ma il tentativo è debole. Fiammata di Ceccarelli in contropiede, servito sull’avanzata di Russo, il quale calcia di sinistro, ma il tentativo non sorprende Sassi. Giallo per De Rosa. Termina la prima frazione sullo 0-0.

SECONDO TEMPO- Si riparte. Russo prova il cross, ma il tentativo termina direttamente in rimessa laterale. Ceccarelli prova il sinistro dal limite, ma Sassi si distende e blocca senza problemi. Giallo per Franco. Rastelli inserisce Micovschi per Franco e Matera per Casarini. Sassata di Rizzo dalla distanza, Sassi nega la gioia del gol all’esterno palermitano. L’Avellino aumenta i ritmi e l’asticella con una doppia occasione: prima ci prova Russo in area di rigore, ma Sassi respinge. Sulla ribattuta arriva Matera, il cui tiro viene ribattuto dall’avversario. Il Giugliano gela i pochi presenti al “Partenio-Lomabrdi”: Rizzo perde una sanguinosa e Oyewale ne approfitta, scaricando in area in rigore per Gladestony mettendo a segno il tap-in del vantaggio. Ancora una volta Sassi chiude lo specchio di porta all’Avellino: l’estremo difensore dei tigrotti si supera sul tiro a giro di Russo, poi anche sulla ribattuta di Auriletto. Rastelli prova il tutto per tutto: Trotta per Ceccarelli e Kanoute per Garetto. Trotta prova la conclusione dalla distanza, ma Sassi blocca senza grosse difficoltà. L’Avellino recriminano un contatto nell’area di rigore del Giugliano ai danni di Matera, ma per l’arbitro è tutto regolare. Ammonito Rastelli per proteste. I gialloblù vicinissimi al raddoppio: Pane esce male, Lucas carica dalla distanza non inquadrando lo specchio della porta. Quattro minuti di recupero. Punizione di Murano dalla distanza, ma il pallone termina tra le braccia di Sassi. Triplice fischio.

Clima incandescente allo Zaccheria: prima Petermann dagli undici metri, Russo la riaccuiffa. Gara sospesa per 6′

 Il big match del monday-night tra Foggia ed Avellino termina in parità, dopo un avvio molto reattivo e rombante di entrambe le formazioni.  La formazione di Gallo riesce a sbloccare subito la sfida ed il match con un penalty messo a segno da Petermann, ma l’Avellino ha reagito col calcio piazzato di Russo pochi minuti dopo. Una grande prova di carattere della compagine di Rastelli, che ha saputo reagire nell’immediatezza per poi, soffrire le vampate dei satanelli andati vicino al vantaggio in diverse occasioni. Non è stata da meno, però, la reazione dell’Avellino, che in un paio di occasioni ha cercato di andare vicino al vantaggio. Un match equilibrato e giusto tra le due compagini, ma meno è stato il clima molto acceso tra le due tifoserie sugli spalti col lancio di fumogeni e petardi tra entrambe le tifoserie. Il direttore di gara nella prima frazione è stato poi, costretto a sospendere la gara per 6 minuti nella prima frazione.

 

PRIMO TEMPO- Rastelli si affida ad Auriletto, mentre in panchina Aya. In mediana spazio a Matera e a Garetto per Franco e Dall’Oglio per un risentimento muscolare, mentre in attacco spazio a Gambale. Inizio burrascoso per l’Avellino, che si vede assegnato un penalty contro per un’entrata irruenta di Garetto su Garattoni in area di rigore. Dagli undici metri si è presentato Petermann, che ha sbaragliato Pane: pallone da un lato e l’estremo difensore dall’altro. Al 6’ punizione per l’Avellino, dove Garetto viene fermato fallosamente fuori dall’area, ma i biancoverdi recriminavano veementemente il calcio di rigore. Il direttore è stato inamovibile ed ha assegnato la punizione per l’Avellino. Russo la riprende immediatamente: l’ex Messina ha battuto il calcio piazzato, beffando Nobile che non aveva vista passare la sfera tra la mischia in area di rigore. Che impatto, subito 1-1 tra le due formazioni! Casarini recupera la sfera e prova la conclusione in porta, ma Nobile respinge e Trotta viene anticipato. Giallo per Russo. Sono arrivati con oltre trenta minuti di ritardo di attesa i tifosi biancoverdi, che erano in attesa presso il punto d’attesa di Candela dalle 18:30. Che brivido per l’Avellino, dove Garattoni in piena area di rigore ha colpito il legno. Il rimpallo del palo è arrivato alle spalle di Ogunseye, che appoggia per Costa ed il tiro termina sul fondo. Clima incandescente allo Zaccheria, dove entrambe le tifoserie si stanno scambiando continuamente fumogeni da un lato e dall’altro. Il direttore di gara ha richiamato entrambe le squadre nel cerchio di centrocampo, attendendo che le acque si calmino. Non si gioca per oltre quattro minuti, essendo che gli stewards nel settore ospiti hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per il costante lancio di fumogeni proveniente dalla tifoseria foggiana. Al 43’ Auriletto riesce a bloccare Vuthaj, mantenendo la marcatura e la conclusione dell’ex Novara non sorprende Pane. Cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara, in ottemperanza alla sospensione della gara per il clima incandescente tra le due tifoserie. Termina il primo tempo sul 1-1, dopo che il Foggia era passato in vantaggio dagli undici metri con Petermann per poi, pareggiare i conti l’Avellino con Russo. I satanelli si sono mostrati più sicuri e pericolosi rispetto ai biancoverdi e Rastelli potrebbe giocare alla ripresa una delle sue prime carte.

 

SECONDO TEMPO- Si riparte. Prosegue lo scambio tra le due tifoserie di petardi e fumogeni. L’Avellino prova ad ingranare il pedale sull’acceleratore con Casarini, che ha provato la conclusione da posizione defilata, ma il tentativo è terminato in corner; il tiro dell’ex centrocampista del Bologna è stato deviato in corner, ma il direttore di gara non ha concesso il tiro dalla bandierina. Punizione battuta sempre dal solito Russo, Di Pasquale è costretto ad intervenire in tuffo, facendo terminare la sfera in angolo. Pane è costretto ad uscire dai pali e a spazzare su Petermann, che si stava avviando verso la retroguardia irpina, dopo un errore di Auriletto. Murano per Trotta, il quale è stato in difficoltà ed in affanno per tutta la gara. Salva clamorosamente Pane sulla linea di porta la botta sicura di Vuthaj sotto porta sugli sviluppi di un corner. Pericolo dei satanelli con Vuthaj, che colpisce di testa in caduta. Nessun problema per Pane. Fuori Garretto e Russo per Maisto e Kanoute; il classe 2003 esordisce con la maglia biancoverde anche in campionato, dopo aver collezionato due presenze in Coppa Italia di Lega Pro. Destro dalla distanza di Leo e deviato dalla retroguardia irpina, ma Pane non si è fatto sorprendere. Alla mezz’ora ripartenza velenosa del Foggia, Garattoni serve un cross rasoterra Vuthaj, che non riesce ad arpionare per la rete del 2-1. Brivido per gli irpini. Rastelli inserisce Franco per Matera. Quattro minuti di recupero comunicati dal quarto uomo. Rasoterra di Tito, ma Nobile è agevolato nell’intervento, essendo la conclusione deviata. Che chance sprecata da D’Ursi, che servito da un ottimo pallone colpisce l’esterno della rete.  Triplice fischio, termina in parità il posticipo tra Foggia-Avellino. Nel finale di gara si è registrata un’accesa discussione tra Kanoute e Tito, dove tra i due è volata qualche parola di troppo per un pallone non giocato alla perfezione precedentemente dal senegalese.

FOGGIA-AVELLINO 1-1

Foggia (3-5-2): Nobile, Garattoni, Rizzo, Di Pasquale, Ogunseye, Sciacca, Petermann, Frigerio, Di Noia, Costa, Vuthaj. 

A disposizione: Illuzzi, Dalmasso, Schenetti, Peralta, D’Ursi, Leo, Nicolao, Iacoponi, Odjer, Tonin.

Allenatore: Fabio Gallo

Avellino (4-3-2-1): Pane, Rizzo, Moretti, Auriletto, Tito, Garetto (73′ Maisto), Matera (86′ Franco), Casarini, Trotta (57′ Murano), Russo (73′ Kanoute), Gambale. 

A disposizione: Forte, Franco, Kanoute, Murano, Aya, Ceccarelli, Guadagni, Ricciardi, Maisto

Allenatore: Massimo Rastelli

Marcatori: 2′ Petermann (FO), 7′ Russo (AV)

Ammoniti: Russo (AV), Petermann (FO)

Espulsi: –

Arbitro: Fabio Giaccaglia

Assistenti: Giuseppe Licari e Antonio D’Angelo

IV Uomo: Dario Madonia

Il cuore oltre l’ostacolo: l’Avellino riaccifucca il Catanzaro di due reti. Pane nega la gioia a Iemmello

Le emozioni della prima vittoria stagionale in trasferta contro la Virtus Francavilla, il ritorno al Partenio-Lombardi, ma la carica dei 6700 tifosi accorsi all’impianto di contrada Zoccolari ed il cuore di un Avellino mai arresosi hanno permesso di fermare lo schiacciasassi Catanzaro tra le mura amiche. Un punto inaspettato, se non inatteso per le modalità da cardiopalma. Il Catanzaro nei primi dieci minuti ne rifila ben due all’Avellino, sicuro di aver messo la gara già in cassaforte. La reazione degli irpini non si fa attendere nella seconda frazione, dove il cuore va oltre l’ostacolo e riesce a pareggiare i conti prima con Gambale e l’uovo chiave Kanoute. Sembra tutto fatto per l’Avellino, ma nel finale succede l’inaspettato: calcio di rigore per il Catanzaro, a seguito dell’ingenuità di Illanes. Dagli undici metri si presenta Iemmello, che nella sessione invernale di mercato aveva rifiuto Avellino, preferendo proprio Catanzaro. L’ex Frosinone si fa parare il penalty da Pane, che indiscutibilmente diventa il MVP, tenendo a galla ancora una volta la zattera biancoverde.

PRIMO TEMPO- Rastelli conferma il modulo vincente contro la Virtus Francavilla, confermando il 4-3-2-1. Il tecnico originario di Pompei deve rinunciare a Marcone, fermatosi in settimana, affidando le chiavi della porta biancoverde a Pasquale Pane. Ritorna tra gli undici titolare per Rizzo, confermando Russo e Murano. Assente Totò Di Gaudio per un duro colpo al torace durante la rifinitura. Avvio shock per l’Avellino: il Catanzaro colpisce il palo con Biasci, avendo ingannato Illanes ed imbucato sul palo destro. Solamente tre minuti di gioco la formazione di Vivarini conquista il vantaggio, dopo il legno colpito dall’ex Padova. È proprio Biasci a gelare il Partenio-Lombardi, che sul secondo tentativo riesce ad imbucare Pane, dopo il tentativo dal limite di Verna. Non è soddisfatto il Catanzaro, che vuole mettere subito le cose in chiaro. Biasci mette la gara in discesa per i calabresi: Sounas calcia due volte in porta, ma Pane si oppone in entrambi casi come meglio può. Sulla terza respinta dell’ex Picerno giunge nuovamente Biasci, dovendo appoggiare la sfera solamente oltre la linea di porta. In meno di nove minuti.  In soli nove minuti di gioco il Catanzaro firma il doppio vantaggio, mettendo in piena crisi l’Avellino di Massimo Rastelli che non si aspettava minimamente un avvio di gara del genere. In pieno clima di Halloween è la retroguardia irpina, che ancora una volta mostra una delle sue gravi disattenzioni stagionali. Rastelli deve e dovrà lavorare alacremente sugli scivoloni della difesa, che si è mostrata almeno finora uno degli anelli deboli. Al 17’ Pane respinge in corner la conclusione di Verna. Il Catanzaro gestisce per il momento il vantaggio acquisito, anche se il reparto avanzato sta faticando non poco. Giallo per Martinelli. Trotta recrimina un penalty, dopo un tocco col braccio di Scognamillo, ma attaccato al corpo. Il direttore di gara ha fatto proseguire il gioco. Al 35’ primo cambio per l’Avellino: fuori Murano per Gambale. Tentardini si invola sulla sinistra, servendo al centro, ma la retroguardia irpina si imballa e non respinge; ne approfitta Sounas, che calcia sul fondo. Un minuto di recupero. Termina la prima frazione sul risultato di 0-2 a favore del Catanzaro, che più di una volta è andato vicino alla rete 0-3, facendo prevalere la notevole differenza tra gli organici delle due formazioni. C’è stato una timida reazione dell’Avellino, che però non si è mai effettivamente concretizzata, se non annientata dal Catanzaro. Murano ha dovuto fare spazio a Gambale per delle noie muscolari.

SECONDO TEMPO- Si riprende. Moretti per poco non riesce a sfiorare lo specchio della porta in tuffo sugli sviluppi di un corner. Momento di difficoltà del Catanzaro, che viene costantemente insediato da un Avellino affamato di reagire quanto meno ai due gol di svantaggio. Russo prova la conclusione, ma il suo tentativo si spegne sull’sterno della rete.; l’ex Messina era stato servito in posizione defilata sulla destra. L’Avellino si sveglia dalle difficoltà registrate nella prima frazione, accorciando le distanze. E’ Gambale a regalarsi la sua prima gioia con la maglia biancoverde, subentrato a Murano nel primo tempo. L’ex Montevarchi anticipa di testa di tutti ed insacca su calcio di punizione battuto da Matera. Avellino- Catanzaro 1-2. Che egoista Gambale! Il numero 9 biancoverde recupera la sfera, dopo lo svarione di Verna involandosi verso l’area di rigore dei calabresi. Nell’avanzata tre contro uno Gambale preferisce calciare in porta e non servendo Trotta tutto solo in area. Triplo cambio per i gialloblù: Cianci per Biasci, Pontisso per Ghion e Katseris per Tentardini. Ammonito Illanes, dopo aver commesso fallo su Cianci. Rastelli inserisce nella mischia al posto di Trotta anche Kanoute, dopo una lunga assenza per infortunio. E’ proprio l’ex di turno a sfiorare l’ennesima palla gol del pareggio: cross di Tito per il senegalese, che arriva di corsa e spedisce il pallone sul fondo, avendo colpito male. Ultimo cambio per i biancoverdi: fuori Garetto per Casarini. L’Avellino meriterebbe almeno il pareggio, dopo le grandi occasioni divorate. All’uscita dal tunnel l’Avellino sembra aver cambiato totalmente volto, mettendo in difficoltà ed in piena crisi. Clamoroso al Partenio-Lombardi! Gli irpini ribaltano nuovamente la gara, pareggiando i conti con il neoentrato Kanoute. Pennellata col destro di Tito, Gambale non riesce ad impattare, ma il senegalese insacca sul secondo palo. Che emozioni assurde! Giallo per Matera. Russo semina il panico sulla sinistra, servendo al centro per Garetto arrivato a rimorchio, ma non riesce a concludere. Che occasione ancora una volta sprecata! Quattro minuti di recupero. Espulso Illanes nel finale! All’argentino è stato assegnato il rosso diretto, dopo aver rifilato una gomitata a Cianci sugli sviluppi di un cross, dopo che Pane aveva bloccato la sfera. Il direttore di gara ha assegnato un rigore a favore del Catanzaro, ma Iemmello si fa ipnotizzare dall’ex Picerno. Finisce al Partenio-Lombardi sul 2-2, dopo che è successo di tutto e di più, soprattutto la parata micidiale di Pane.

Effetto Rastelli: dal 2-2 al 2-3 l’Avellino splende a Francavilla Fontana

Mercoledì sera il ritorno dell’amato e tanto odiato Massimiliano Rastelli, che dopo sette anni ritorna ufficialmente sulla panchina dei lupi, avendo scritto pagine di storia importanti. In meno di due giorni serviva un vero e proprio miracolo per un Avellino sofferente ed in piena emergenza, dopo l’addio di Roberto Taurino e poi, la sconfitta di martedì sera contro la Viterbese, e proprio quello c’è stato. Massimiliano Rastelli inizia nei migliori dei modi, risollevando e rialzando il morale non da poco con la prima vittoria in trasferta per 2-3 ai danni della Virtus Francavilla. Un successo non da poco per gli irpini, che sfatano il tabù della “Nuovarrendo Arena” e segnano la prima sconfitta in casa per la compagine di mister Calabro. Una gara assurda e ansimante fino all’ultimo, dove l’Avellino è passata in vantaggio in meno di 25 minuti per poi, essere riagguantata dalla Virtus sul 2-2; tanta sofferenza e difficoltà per gli irpini, che fino all’ultimo hanno visto con difficoltà la vittoria fino alla freccia di Dall’Oglio quasi sul triplice fischio.  

 

PRIMO TEMPO- Rastelli opta il 4-3-1, affidando la porta biancoverde Marcone, mentre spazio in difesa a Moretti ed Illanes. Supporto, invece, di Russo alle spalle di Murano e Trotta. Parte subito arrembante e propositivo l’Avellino con Trotta, che imbastisce Murano; l’ex Perugia calcia col destro, ma Avella blocca. E’ Murano, invece, questa volta a servire Trotta, ma la conclusione dell’ex Crotone termina sul fondo, dopo essere deviata. Al 14’ arriva la fiammata vincente di Marcello Trotta, che sblocca il match: l’attaccante irpino si accentra e lascia partire un mancino violento dalla distanza, che si infila sul primo palo. Per il centravanti di Santa Maria di Capua Vetere arriva la sua seconda rete stagionale. Meno di quattro minuti e l’Avellino raddoppia con Illanes. Franco batte il calcio piazzato, la sfera arriva dalle parti dell’argentino, che trova la zuccata vincente per il 2-0. Che avvio avvincente dei lupi, che in meno di 25 minuti sembrano essere padroni del campo e la gara in discesa. Franco sfiora il possibile tris ai danni della Virtus Francavilla, facendo partire un missile 25 metri, ma l’estremo difensore pugliese non si fa sorprendere, smanacciando alto sulla traversa. Ci prova ancora la formazione irpina con Moretti, che su un batti ribatti tenta la conclusione a botta a sicura; Avella blocca senza difficoltà. Al 30’ la Virtus Francavilla accorcia con Maiorino, il quale insacca nell’incrocio dei pali su punizione dal vertice dal limite. Marcone è partito in ritardo, anche se la pennellata di Maiorino era molto precisa.  L’Avellino inizia a sbandare, dopo che la formazione di mister Calabro ha accorciato le distanze. Marcone è molto reattivo sull’inzuccata di Mastropietro, dimenticato totalmente da Tito. Mastropietro, dopo essersi vista la negata la gioia del gol, tenta la zampata vincente di testa, ma la sfera attraversa l’area piccola. Che spavento per l’Avellino, che adesso sta risentendo l’entusiasmo della Virtus Francavilla determinata a riportare la gara sul 2-2. Termina la prima frazione sul 1-2, dopo che l’Avellino è passato in vantaggio nei primi 25 minuti di gara e poi, la Virtus Francavilla ha accorciato le distanze.

SECONDO TEMPO- Si riparte. Calabro inserisce Cardoselli per Idda. Marcone si supera su Patierno: Mastropietro server per Patierno, che tutto solo calcia in porta, ma l’estremo difensore biancoverde si fa trovare pronto. Grande risposta di Marcone. Niente da fare, la Virtus Francavilla pareggia i conti. Ancora una volta la difesa biancoverde mostra le sue debolezze: Maiorino serve Patierno, che non viene controllato egregiamente da Ricciardi ed imbuca a rete. L’Avellino, come già visto a conclusione del primo tempo, stava soffrendo non poco l’avanzata della Virtus Francavilla, che ha saputo dare continuità e battagliare per trovare la rete del pareggio. Brividi per Avella: Franco calcia dal limite, ma l’estremo difensore biancazzurro è reattivo. Giallo per Miceli. Dall’Oglio, specialista delle punizioni, spedisce una conclusione al veleno verso la porta dei padroni di casa, ma la traiettoria del calcio piazzato sorvola la traversa. Al 18’ del secondo tempo Illanes salva sulla linea, dopo la botta sicura di Maiorino sugli sviluppi di un contropiede pericolosissimo. Fuori Murano per Gambale. Giallo per Casarini. Rastelli fa uscire Di Gaudio per Trotta. Che chance per Russo! L’ex Messina prima supera la sfera a Caporale e poi, si invola verso la porta, ma calcia altro e spreca tutto. Tra le fila della Virtus fuori Murilo per Patierno e Perez per Maiorino. Casarini vicinissimo alla terza rete stagionale: servito da Di Gaudio, l’ex centrocampista del Bologna spinge di poco fuori al lato. Che gara da cardiopalma! Dall’Oglio la ribalta nuovamente, dopo l’entusiasmante rimonta della Virtus Francavilla: Tito serve Gambale, che fa da sponda per l’ex Palermo; Dall’Oglio si accentra e calcia sul primo palo. Bucato Avella per la terza volta. Che partita assurda al “Nuovarrendo Arena” di Francavilla Fontana, che ha visto a segno ben cinque reti! Il costo del biglietto vale tutto lo spettacolo visto, soprattutto per i tifosi neutrali. Sei minuti di recupero. Termina la gara 2-3 per l’Avellino, che conquista i primi tre punti in trasferta.

Notte fonda a Viterbo: l’Avellino viene annientata da Volpicelli e Polidori

 Lu cura Raffaele Biancolino non fa effetti. La prima del “pitone” sulla panchina degli irpini è amara, dopo l’esonero di Roberto Taurino nella giornata di ieri a causa del pareggio rimediato allo scadere contro l’Audace Cerignola. L’Avellino rimedia la sua quinta sconfitta in campionato, anche contro una diretta concorrente,  senza idee, gioco e soprattutto cattiveria sottoporta, sprecando clamorose chance. Biancolino non può fare miracoli, soprattutto per un attacco sempre più sterile e poco propositivo nella costruizione della manovra, ma non da meno è la difesa sempre pasticciona e disattesa come sulla prima rete della Viterbese; proprio sul vantaggio firmato da Volpicelli, Aya e Illanes sono rimasti immobili e si sono fatti sfuggire l’attaccante partenopeo. Nella seconda frazione Biancolino prova il tutto per tutto con i cambi, ma nel momento migliore di maggiore intensità e condizione la Viterbese tappa le ali all’Avellino con la rete del raddoppio con Polidori. Adesso si fa dura per i biancoverdi, che scivolano nella zona calda della classifica e servirà un vero e proprio miracolo per uscire dalle sabbie mobili in attesa della nuova guida tecnica.

 

PRIMO TEMPO- Prima da tecnico degli irpini per Raffaele Biancolino, dopo l’esonero di Roberto Taurino nella mattinata di ieri; è stato fatale per l’ex tecnico della Virtus Francavilla il pareggio rimediato nel finale della seconda frazione contro l’Audace Cerignola.  Il pitone schiera un inedito 3-5-2 con Murano e Trotta in attacco, mentre in difesa spazio ad Illanes e Auriletto, Dall’Oglio come centrale di centrocampo. Primi minuti di studio tra le due formazioni, dove Trotta non sta convincendo più tanto ed è stato richiamato da Biancolino.  Al 15’ sono approdati i circa 200 tifosi biancoverdi presenti al “Rocchi” di Viterbo. Tremano i laziali col tiro-cross di Dall’Oglio, che si scaglia sulla traversa; sulla respinta ha provato la conclusione Trotta, ma la sfera è terminata sul fondo.  Al 23’ la Viterbese passa in vantaggio con Volpicelli, che insacca alle spalle di Marcone su iniziativa di Nesta dalla destra. Impassibili Aya ed Illanes. L’Avellino acquisisce la batosta del vantaggio gialloblù e come solito non riesce ad imbastire nulla… il solito leitmotiv. Si conclude la prima frazione senza grandi emozioni, se non un Avellino sempre sofferente e poco propositivo.

SECONDO TEMPO- Biancolino inizia a mischiare le prime carte: Micovschi per Auriletto e Russo per Matera. Marotta ci prova dalla distanza, ma il pallone termina sul fondo. Al 6’ della ripresa i leoni si rendono pericolosi con Rodio, che prova la conclusione col sinistro, ma termina alto sulla traversa. Giallo per Nesta. Micovschi ci prova dalla distanza, ma il tentativo non è il risultato sperato. Le entrate del rumeno e di Russo hanno stravolto l’Avellino in un 4-4-2, dove Biancolino ha cercato di innalzare quanto più possibile i ritmi e rendersi più pericolo. Polidori per Marotta e D’Uffizi per Andreis tra le fila della Virtebese. Che occasione per Dall’Oglio, che spreca malamente: cross di Micovschi dalla destra, l’ex centrocampista colpisce di testa, ma si fa respingere la conclusione a due passi da Fumagalli. Russo prova ad impensierire Fumagalli, ma l’estremo difensore laziale non si fa sorprendere e respinge. Biancolino si gioca la carta Gambale per Trotta. Si fa dura per l’Avellino: Polidori raddoppia, mettendo a segno il tap-in giusto sulla ribattuta di Marcone; l’azione nasce da un contropiede repentino dei tusci, che prima si erano visti respingere la conclusione di Volpicelli da Aya. Il vantaggio della Viterbese nasce nel momento di maggiore vivacità e di ripresa degli irpini, che stavano cercando di rimettere la gara sui binari giusti.  Ceccarelli per Murano tra le fila dell’Avellino, mentre Marenco per Rodio. La Viterbese sta per fare anche il terzo e chiudere definitivamente i conti col Volpicelli, ma Marcone non si fa spaventare. Finisce la gara, l’Avellino non riesce a sbaragliare la Viterbese e viene sconfitta per 2-0.

 

VITERBESE-AVELLINO 2-0

VITERBESE (3-5-2): Fumagalli; Semenzato, Ricci, Monteagudo; Rodio (dal 79’ Marenco), Mungo (dall’85’ Di Cairano), Megelaitis, Andreis (dal 57’ D’Uffizi), Nesta; Volpicelli, Marotta (dal 57’ Polidori).

A disposizione: Bisogno, Chicarella, Simonelli, Aromatario, Vespa, Manarelli, Mbaye.

Allenatore: G. Filippi (squalificato, in panchina Levacovich).

 

AVELLINO (3-5-2): Marcone; Auriletto (dal 46’ Russo), Aya, Illanes; Rizzo, Dall’Oglio (dall’85’ Garetto), Matera (dal 46’ Micovschi), Casarini, Tito; Trotta (dal 71’ Gambale), Murano (dal 79’ Ceccarelli).

A disposizione: Pane, Pizzella, Ricciardi, Moretti, Maisto.

Allenatore: R. Biancolino.

Marcatori: Volpicelli 23′, Polidori 73’.

Ammoniti: Andreis (V), Volpicelli (V), Megelaitis (V), Fumagalli (V), Russo (A).

 

Avellino-Messina, Taurino alla ricerca del successo: “Cambio di modulo? Non verrei certo dirlo a voi”

Operazione riscatto per l’Avellino, che deve agguantare necessariamente il primo successo stagionale. Il percorso iniziato dalla formazione di Roberto Taurino non è dei migliori, avendo già collezionato due sconfitte con Pescara e Monopoli, per poi, inchiodare sullo 0-0 contro la Gelbison. Domani alle 17:30 al “Partenio-Lombardi” il tecnico salentino si gioca metà panchina contro il Messina, che ha fermato sul 1-1 la Virtus Francavilla nell’ultimo turno. Passi falsi, insomma, l’Avellino non ne può più fare, considerando tutta la pressione a mille sugli uomini dell’ex Virtus Francavilla, alleggiata anche da una possibile cessione della società, per poi, essere smentita nel tardo pomeriggio di ieri tramite una nota ufficiale dallo stesso numero uno biancoverde Angelo D’Agostino.

Roberto Taurino, alla vigilia del match contro i siciliani, esordisce in conferenza stampa, esprimendo la propria solidarietà alla popolazione delle Marche, duramente colpita dall’alluvione. L’allenatore dell’Avellino esordisce: “Innanzi tutto permettetemi di esprimere la nostra solidarietà alla popolazione delle Marche. Penso che l’Irpinia abbia vissuto in passato eventi del genere e sa cosa si prova. Quindi come squadra, siamo vicini al popolo marchigiano, in vece di tutta la gente irpina”.

Passaggio sulla gara di domani e sul possibile cambio modulo, essendo che il 3-4-3 non abbia brillato nelle prime tre apparizioni: “Vedo che c’è una corsa e una voglia spasmodica di conoscere notizie e di raccogliere novità, anche su cose nuove che si provano in allenamento, dimenticando che rendere note certe novità significa dare novità e notizie anche agli avversari. Non credo nell’importanza del modulo, ma nell’importanza dell’atteggiamento, di come si va in campo, al di là dei numeri. E se avessi pensato ad un cambiamento o ad un altro sistema di gioco, non vorrei certo a dirlo a voi.”

Sul Messina: “E’ una squadra viva, fresca, di gamba, spensierata, che verrà qui senza nulla da perdere. Dobbiamo avere il giusto atteggiamento, hanno determinate caratteristiche per fare un certo tipo di partita, mi aspetto una partita coraggiosa da parte loro”. 

Su Di Gaudio e Micovschi: “Possono e devono darci di più. Ceccarelli è una risorsa, è un giocatore diverso, può darci tantissimo. Si sta allenando bene e sta tornando ad ottimi livelli”. 

Taurino commenta le parole di D’Agostino nel comunicato di ieri per l’obbiettivo del salto di categoria: “In questo momento avrà i suoi pensieri giustamente. Io non voglio guardare oltre alla gara contro il Messina. Voglio provare a vincere domani, poi vedremo. Poi le parole del presidente posso condividerle, ognuno la pensa come vuole”.

Sulle condizioni di Tito e di Trotta: “Tito si è allenato con la squadra, non è al 100%, è fisicamente integro, ma vedremo il da farsi. Trotta sta recuperando la forma migliore, è un elemento che ci può dare una grossa mano. È voglioso, è determinato, sicuramente sarà importante per noi”.

L’Avellino stecca all’esordio contro il Pescara: Lescano regala la vittoria agli abruzzesi

PESCARA- Inizia con una sconfitta il cammino dell’Avellino di Roberto Taurino.  Il Pescara parte subito col piede giusto, mentre i biancoverdi sono in balia del pressing e delle giocate della formazione di Colombo per tutta la prima frazione. Nella ripresa sembra che la formazione del tecnico salentino provi ad invertire la rotta, ma la doccia gelata arriva al 63’ con l’inzuccata di Lescano, anticipando Aya sul cross proveniente dalla bandierina. La formazione biancoverde si sveglia troppo tardi, se non negli ultimi trenta minuti della seconda frazione, mettendo sottopressione la retroguardia di casa; Plizzari, però, in diverse occasioni si è reso prodigioso con una serie di interventi provvidenziali. L’Avellino è sembrato remissivo e poco sulle gambe nella prima frazione, lasciando molto spazio alle trame di gioco del Pescara, mentre nella seconda frazione è avvenuta la scintilla con i cambi di Taurino solamente dopo il vantaggio degli abruzzesi. Domenica prossima l’Avellino esordirà in casa contro la Gelbison e potrebbe essere la gara per poter provare ad invertire la rotta, dimenticando la disfatta contro il delfino.

 

PRIMO TEMPO- È il giorno dell’esordio per l’Avellino targato Roberto Taurino. La compagine irpina in una veste rinnovata e nuova: un nuovo anno zero tra la giusta esperienza ed il mix di giovani; una scommessa non da poco per Vincenzo De Vito, che ha avuto l’arduo compito di effettuare la “ripulita” della precedente esperienza targata Di Somma-Braglia. Taurino ha optato per la prima contro il Pescara per il 3-4-3, schierando Zanandrea, vincendo il ballottaggio con Moretti, mentre l’ex Virtus Francavilla ha preferito Casarini all’ex Palermo Dall’Oglio. In attacco tridente con Murano, Kanoute e Guadagni. Dopo i primi minuti di studio, Tito prova la pennellata per Murano, che non riesce ad impattare come dovrebbe; nessuna complicazione per Plizzari. Primo sussulto vero e proprio del Pescara: Lescano prova la conclusione improvvisa, ma l’estremo difensore si distende e devia in corner. Giallo per Franco. L’Avellino risente la pressione degli abruzzesi, che stanno facendo la partita e cercando di schiacciare i biancoverdi. Al 25’ Guadagni si illumina con una conclusione dalla distanza, ma Plizzari blocca senza problemi. Giallo per Murano. E’ sempre Guadagni a rendersi pericoloso: l’ex Paganese recupera palla nel vertice sinistro e calcia un diagonale, che si spegne lentamente sul fondo. Ammonito Mora. Termina la prima frazione sullo 0-0, dove la formazione di Colombo ha saputo rendersi pericolosa in più di un’occasione, facendo soffrire non poco l’Avellino per i primi venti minuti di gioco. L’Avellino, d’altro canto, ha impensierito Plizzari con le due giocate di Guadagni. Totali assenti Kanoute e Murano, se non per l’avvitamento dell’ex Perugia al 7’ non riuscendo ad impensierire l’estremo difensore della Nazionale U21.

 

SECONDO TEMPO- Si riparte. Grande occasione per l’Avellino su calcio piazzato di Franco, la sfera arriva a Ricciardi che serve in mezzo; la retroguardia dei delfini ribatte e libera. Cambio tra le fila dei delfini: Gyabuaa per Germinario e Kolaj per Delle Monache. Al 11’ della ripresa una palla velenosa giunge al limite e Mora prova la conclusione dal limite: pallone sul fondo, anche se c’era una netta deviazione in corner. Ricciardi poco minuti più tardi commette un errore clamoroso, regalando la sfera a Kolaj: l’ala albanese prova un pallonetto, che esce di poco sul fondo. Che brividi per l’Avellino! Al 18’ il Pescara passa in vantaggio con Lescano, che anticipa Aya e di testa insacca alle spalle di Marcone sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Grande sofferenza per l’Avellino, che risulta essere schiacciato totalmente nella propria retroguardia. Taurino prova il triplo cambio: Micovschi per Tito, Dall’Oglio per Franco e Rizzo per Ricciardi. Kojah prova la conclusione, ma il tentativo vola sulla traversa. Penultimo cambio per l’Avellino: fuori Guadagni per Di Gaudio. Avellino in palla, che sta venendo bombardato dalle opportunità sprecate del Pescara: Mora raccoglie la sfera e calcia col sinistro, la sfera fa la barba al palo. Palmiero per Kraja e Tupta per Lescano tra le fila di Pescaro. L’Avellino si infiamma con la giocata di Totò Di Gaudio, che serve Murano ed impegna Plizzari per la prima volta effettivamente; il portiere scuola Milan respinge e Di Gaudio viene anticipato, Micovschi spedisce fuori sulla ribattuta. A due minuti dal novantesimo Kanoute semina il panico nell’area di rigore del Pescara, ne salta uno, poi il secondo e calcia sul primo palo, ma Plizzari è ancora una volta provvidenziale; palla in corner. 4’ di recupero. Triplice fischio del direttore di gara, l’Avellino non riesca a sfatare il tabù Pescara e la formazione di Taurino esordisce con la prima sconfitta in campionato. L’Avellino, troppo discontinuo nella fase iniziale della gara, si è svegliato tardi solamente nel finale, rendendosi pericoloso in un paio di occasioni di  Kanoute e Murano.

 

PESCARA-AVELLINO 1-0

PESCARA (4-3-2-1): Plizzari; Cancellotti, Pellacani, Ingrosso (C), Milani; Germinario (dal 54′ Gyabuaa), Kraja (dal 76′ Palmiero), Mora (VC); Cuppone (dal 90′ Brosco), Delle Monache (dal 54′ Kolaj); Lescano (dal 76′ Tupta).

 A disposizione: Sommariva, D’Aniello, Mehic, De Marino, Boben, Desogus, Vergani, Saccani.

 All. A. Colombo

AVELLINO (3-4-2-1): Marcone; Illanes, Aya (C), Zanandrea (dall’86’ Russo); Ricciardi (dal 64′ Rizzo), Casarini, Franco (dal 64′ Dall’Oglio), Tito (dal 64′ Micovschi); Guadagni (dal 70′ Di Gaudio), Kanouté; Murano.

 A disposizione: Pizzella, Antignani, Auriletto, Moretti, Matera, Garetto, Maisto (2003), Ceccarelli, Gambale. All. R. Taurino

Marcatori: Lescano 63′.

Ammoniti: Franco (A), Germinario (P), Murano (A), Mora (P), Delle Monache (P), Illanes (A).

Arbitro: Paride Tremolada di Monza.

Assistenti: Stefano Camilli di Foligno e Andrea Cravotta di Città di Castello (Perugia).

Quarto Ufficiale: Fabio Pacella di Roma2.

Questo matrimonio non s’ha da fare: sfuma il passaggio di Maniero alla Turris. Arriva Gambale ai lupi

L’Avellino trova la sua punta a 24 ore dalla chiusura del calciomercato. La compagine biancoverde, dopo aver mollato l’attaccante della Reggina Montalto e l’imminente passaggio con la Reggiana, ha virato su Diego Gambale. De Vito ha cambiato rotta su un altro profilo, dopo il prolungarsi della trattativa per l’ex Venezia visto il mancato accordo sulla modalità di ingaggio: la dirigenza granata spingeva per la formula del trasferimento a titolo definitivo, mentre l’Avellino per il prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie B. Questa mattina, invece, la Reggina avrebbe trovato l’intesa con la Reggiana e a stretto giro dovrebbe arrivare la fumata bianca.

L’Avellino avrebbe ingaggiato dall’Aquila Montevarchi l’attaccante Gambale, classe ’98. La punta centrale laziale giunge in Irpinia con la formula del prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie B dei lupi. L’ex Montevarchi ha messo a segno 12 reti e 4 assist, mentre in Serie D 14 reti con il Montespaccato.

Capitolo addio Maniero.  La trattativa Avellino-Maniero non si è sbloccata ed il passaggio dell’attaccante partenopeo alla Turris sembra essere sfumato. L’ex Pescara, messo ai margini inizialmente del progetto biancoverde con scadenza di contratto a giugno 2023 per poi, essere a mano a mano reintegrato, farà parte “forzatamente” dei piani tecnico-tattici di Taurino. A nulla sono valsi i colloqui nella mattinata di oggi tra l’entourage di Maniero e l’Avellino per buonuscita, necessaria per la rescissione contrattuale, essendo che con i corallini era stata già trovata l’intesa per un biennale. La Turris ha mollato la presa, avendo dato come ultimatum per la giornata di oggi come conclusione della trattiva. Ad oggi il passaggio dell’ex Bari sembra essere sfumato, ma mancano meno di 24 ore alla fine del calciomercato estivo e potrebbe accadere di tutto. Staremo a vedere.