Categoria: Napoli

Il Napoli chiude da campione: Samp sconfitta e Di Lorenzo alza il trofeo al cielo

È una stagione da 90 e lode quella che il Napoli conclude allo stadio Diego Armando Maradona. Gli azzurri superano nell’ultima uscita stagionale la Sampdoria e ottengono l’ultima vittoria del campionato 2022/23.

Un risultato, quello al triplice fischio finale, che si rivela completamente non necessario per i fini della corsa allo scudetto. La pratica salvata con il titolo “Terzo Scudetto” è stata, infatti, archiviata settimane fa ed i gol di Simeone ed Osimhen – ufficialmente capocannoniere della competizione con 26 sigilli – sono solo una corona d’alloro su un vestito scintillante.

Al triplice fischio, la festa del Napoli e di Napoli può riprendere a tutto spiano, mentre tutti attendono il momento fatidico. Prima la passerella per tutti i protagonisti, poi la coppa consegnata a Di Lorenzo, il successore di Maradona dopo 33 anni di distanza. Seguono i fuochi artificiali e l’epilogo di una stagione superlativa, che presenta la prossima dove l’azzurro presenterà un logo tricolore sul petto.

 

 

 


TABELLINO DELL’INCONTRO


NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui (77′ Bereszynski); Anguissa (80′ Demme), Lobotka, Zielinski (67′ Gaetano); Elmas (67′ Raspadori), Kvaratskhelia, Osimhen (77′ Osimhen).

A disposizione: Marfella, Gollini, Juan Jesus, Ndombele, Zedadka, Zerbin.

Allenatore: Luciano Spalletti


SAMPDORIA (4-4-2): Turk; Zanoli, Gunter (46′ Malagrida), Amione, Murru; Lerís, Paoletti (89′ Ilkhan), Rincon (88′ Segovia), Augello; Quagliarella (87′ Ivanovic), Gabbiadini (89′ Ntanda).

A disposizione: Ravaglia, Tantalocchi, De Luca, Yepes, Lotjonen.

Allenatore: Dejan Stankovic


ARBITRO: Ermanno Feliciani (sez. Teramo)

ASSISTENTE 1: Stefano Liberti (sez. Pisa)

ASSISTENTE 2: Domenico Palermo (sez. Bari)

QUARTO UFFICIALE: Lorenzo Maggioni (sez. Lecco)

VAR: Valerio Marini (sez. Roma 1)

AVAR: Antonio Rapuano (sez. Rimini)


RETI: 63′ rig. Osimhen (N), 85′ Simeone (N)

AMMONIZIONI: Murru (S)

ESPULSIONI: – 

 

 

 

Photo credits: napoliartphoto

Napoli, De Laurentiis a Che Tempo Che Fa: “Spalletti via? Giusto lasciarlo libero”

Si chiude un capitolo della storia recente del Napoli. Ad annunciarlo in diretta è lo stesso presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, intervenuto nella trasmissione “Che Tempo Che Fa”. Nel corso del programma, il numero uno del club partenopeo ha confermato la separazione dal tecnico Luciano Spalletti in vista della prossima stagione. 

“Spalletti è un uomo libero. Quando uno dice che pensa di aver ottenuto il massimo e di voler prendere un anno sabbatico, è giusto lasciarlo libero – così si è espresso De Laurentiis ai microfoni di Fazio su Rai3. Mi ha detto di avere un contratto per un altro anno, ma di volersi fermare, potevo mai dirgli di no? Ci ha dato tanto e lo ringrazio”.

Mister Spalletti, dunque, si avvierà ad un anno senza calcio, mentre il Napoli dovrà aprire un nuovo ciclo con un nuovo allenatore. Nelle ultime settimane già diversi nomi sono stati avanzati da numerose testate, da Gasperini a Thiago Motta, Luis Enrique ed Antonio Conte. Una decisione definitiva non è, però, ancora giunta. A campionato ultimato, toccherà alla dirigenza prendere le proprie decisioni. 

Osimhen sempre più capocannoniere, ma al Napoli non basta: a Bologna non si va oltre il pari

Si chiude con un pareggio la marcia esterna in campionato del Napoli. Gli azzurri vanno in vantaggio di due reti a Bologna, ma i rossoblù scardinano la retroguardia partenopea nell’ultima parte di gara e trovano i colpi necessari per chiudere con un risultato d’onore il girone di ritorno dinanzi ai propri tifosi (in attesa dell’ultima giornata di campionato).

Non sono bastate le due reti, una per tempo, targate Victor Osimhen agli uomini di Spalletti per archiviare la pratica ed inseguire il record di punti in campionato – sfumato matematicamente. Il tap-in di Ferguson all’ora di gioco circa ed il colpo di testa vincente di De Silvestri fermano, così, il Napoli campione d’Italia.

Nella festa delle occasioni, dai tentativi da fuori di Anguissa ai ripetuti fendenti di un Arnautovic in palla e di un Cambiaso reattivo, l’unico a poter esultare veramente è l’attacco nigeriano di mister Spalletti. La doppietta al Dall’Ara ha permesso al centravanti di portare il suo vantaggio su Lautaro Martinez a quota quattro reti, un macigno quasi invalicabile ad una sola giornata dal termine.

Al Napoli manca, ora, solo l’appuntamento più atteso delle ultime settimane: la consegna ufficiale del titolo. Il countdown finale è ormai ad una settimana dalla scadenza definitiva, lì dove la stagione potrà dirsi conclusa del tutto.

 

 

 

TABELLINO DELL’INCONTRO


BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch (74′ De Silvestri), Lucumì, Bonifazi (74′ Medel), Cambiaso; Schouten, Dominguez, Ferguson; Aebischer (60′ Sansone), Barrow (60′ Moro), Arnautovic (60′ Zirkzee).

A disposizione: Bardi, Sosa, Lykogiannis, Pyyhtïa, Ravaglia.

Allenatore: Thiago Motta


NAPOLI (4-3-3): Gollini; Bereszynski, Rrahmani, Kim (79′ Juan Jesus), Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (86′ Gaetano); Zerbin (79′ Zedadka), Kvaratskhelia (66′ Raspadori), Osimhen (66′ Simeone).

A disposizione: Marfella, Meret, Di Lorenzo, Ostigard, Demme, Ndombele.

Allenatore: Luciano Spalletti


ARBITRO: Matteo Marcenaro (sez. Genova)

ASSISTENTE 1: Marco Bresmes (sez. Bergamo)

ASSISTENTE 2: Matteo Trinchieri (sez. Milano)

QUARTO UFFICIALE: Davide Massa (sez. Imperia)

VAR: Paolo Valeri (Roma 2)

AVAR: Salvatore Longo (sez. Paola)


RETI: 14′ e 54′ Osimhen (N), 63′ Ferguson (B), 84′ De Silvestri (B)

AMMONIZIONI: Kim (N), Rrahmani (B), Dominguez (B), Bereszynski (N)

ESPULSIONI: –

Inter sconfitta al Maradona: Napoli a cinque punti dal record azzurro

Il Napoli aggiunge una nuova vittima illustre allo strepitoso percorso di questa stagione. Gli uomini di mister Spalletti escono vincitori dal Maradona nel big match contro l’Inter e raggiungono quota 86 punti in classifica, a cinque lunghezze dal record di punti di sempre della società partenopea.

Non sono mancate le emozioni in una sfida certamente in salita per la compagine nerazzurra, lasciata in 10 uomini da Gagliardini al 41′ del primo tempo. La compattezza delle linee difensive di Simone Inzaghi ha, tuttavia, ritardato i pericolosi provenienti da Napoli, giunti soprattutto nella seconda parte di gara. I partenopei hanno messo alle strette la finalista di Champions, trovando il colpo vincente con la girata fulminea di Zambo Anguissa. Il finale è incandescente e regala tanti capovolgimenti. All’82’ l’Inter trova il pari con Lukaku, ma la capolista torna in vantaggio con la conclusione da fuori del capitano Di Lorenzo. Negli ultimi istanti arriva anche la prima gioia in campionato di Gaetano, servita ad hoc da Simeone.

Al triplice fischio è il Napoli a festeggiare, continuando la propria corsa verso il record di punti di sempre (attualmente detenuto dal Napoli di Sarri a quota 91 punti). Deve, invece, fare attenzione l’Inter, che ora deve fare i conti con i ritorni dal basso di Lazio e Milan.

 

 

 

TABELLINO DELL’INCONTRO


NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim (74′ Juan Jesus), Rrahmani, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (83′ Gaetano); Elmas (69′ Raspadori), Kvaratskhelia (83′ Politano), Osimhen (69′ Simeone).

A disposizione: Gollini, Marfella, Bereszynski, Mario Rui, Ostigard, Zedadka, Demme, Ndombele, Zerbin.

Allenatore: Luciano Spalletti


INTER (3-5-2): Onana; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni (58′ Acerbi); Bellanova (74′ Dumfries), Barella (58′ Brozovic), Asllani, Gagliardini, Gosens (80′ Lautaro); Correa (74′ Dimarco), Lukaku.

A disposizione: Handanovic, Cordaz, Dzeko, Calhanoglu, Darmian, Akinsanmiro, Stankovic.

Allenatore: Simone Inzaghi


ARBITRO: Livio Marinelli (sez. Tivoli)

ASSISTENTE 1: Daniele Bindoni (sez. Venezia)

ASSISTENTE 2: Valerio Colarossi (sez. Roma 2)

QUARTO UFFICIALE: Matteo Marcenaro (sez. Genova)

VAR: Luigi Nasca (sez. Bari)

AVAR: Daniele Chiffi (sez. Padova)


RETI: 67′ Anguissa (N), 82′ Lukaku (I), 85′ Di Lorenzo (N), 94′ Gaetano (N)

AMMONIZIONI: Elmas (N)

ESPULSIONI: al 41′ Gagliardini (I) per doppia ammonizione

Il Monza crede all’ottavo posto finale: Napoli sconfitto all’U-Power Stadium

Un Napoli ancora in formato “rotazioni di fine anno” cade all’U-Power Stadium di Monza e subisce la quarta sconfitta di questo strepitoso campionato.

I neo campioni d’Italia lasciano nuovamente in panchina diverse pedine titolari, dal capitano Di Lorenzo a Kim e Kvaratskhelia. Sfrutta la situazione a proprio vantaggio il Monza, che impone i propri ritmi agli avversari e monopolizza le trame di gioco. I partenopei mostrano più di qualche difficoltà nell’arginare le occasioni avversarie, come in occasione della rete del vantaggio dei padroni di casa al 18′. I biancorossi si rendono protagonisti di un’azione corale di pregevole fattura, arrivando con tre passaggi dinanzi a Gollini – trafitto dal tap-in facile di Mota.

La supremazia degli uomini di mister Palladino colpisce gli azzurri anche nella ripresa, che sbandano in difesa e subiscono la rete del raddoppio. Al 54′ Mota trova i guantoni attenti di Gollini, il quale nulla può sul secondo tentativo ravvicinato dell’ex di turno Petagna. Due minuti dopo il portiere è chiamato nuovamente ad un grande intervento, negando a Mota la doppietta personale e la rete del 3-0. Il doppio svantaggio accende una spia di pericolo nella mente del Napoli, che nell’ultima mezz’ora cerca in più modi di accennare una reazione. Eccezion fatta, però, di un palo colpito da Olivera al 65′, gli sforzi azzurri non trovano una concretizzazione. Resta, così, a secco il Napoli – sconfitta assolutamente indolore per i campioni – e con lui Victor Osimhen, il quale vede il suo distacco da Lautaro Martinez in classifica capocannonieri diminuire di un punto.

 

 

 

 

TABELLINO DELL’INCONTRO


MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; Izzo (83′ Antov), Marlon, Caldirola; Ciurria, Pessina (83′ Machín), Rovella (76′ Sensi), Carlos Augusto; Mota, Caprari (68′ Birindelli); Petagna (83′ Carboni).

A disposizione: Cragno, Sorrentino, Donati, Marí, Barberis, Gytkjaer, Valoti, Ranocchia, D’Alessandro, Vignato.

Allenatore: Raffaele Palladino


NAPOLI (4-3-3): Gollini; Bereszynski (62′ Di Lorenzo), Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa (62′ Raspadori), Lobotka (80′ Simeone), Zielinski; Elmas (62′ Politano), Zerbin (46′ Kvaratskhelia), Osimhen.

A disposizione: Meret, Marfella, Kim, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Ndombele.

Allenatore: Luciano Spalletti


ARBITRO: Francesco Cosso (sez. Reggio Calabria)

ASSISTENTE 1: Alessio Tolfo (sez. Pordenone)

ASSISTENTE 2: Gaetano Massara (sez. Reggio Calabria)

QUARTO UFFICIALE: Daniele Rutella (sez. Enna)

VAR: Francesco Fourneau (sez. Roma 1)

AVAR: Maurizio Mariani (sez. Aprilia)


RETI: 18′ Mota (M), 54′ Petagna (M)

AMMONIZIONI: Caldirola (M), Elmas (N)

ESPULSIONI: /

La prima da campione è un successo: il Napoli supera di misura la Fiorentina

La festa scudetto non ferma la corsa in campionato del Napoli. La squadra vincitrice della stagione 2022/23 di Serie A si impone con successo nella sua prima uscita da campione indiscusso, superando di misura la Fiorentina in una sfida ricca di emozioni e guidata da un Maradona in festa dal primo all’ultimo minuto. 

Ad andare inizialmente ad un passo dal vantaggio, però, è la compagine viola. I toscani sfiorano in venti minuti tre volte la rete dell’1-0 con Jovic, fermato in ben due circostanze da un attentissimo Gollini. Nonostante qualche cambio rigenerante (Meret, Rrahmani, Zielinski, Lobotka e Kvaratskhelia risparmiati dal 1′), gli azzurri non si sono intimoriti dinanzi alle folate ospiti, trovando tuttavia poche volte la strada per la porta difesa da Terracciano. 

Gli episodi determinanti della giornata arrivano, poi, nella ripresa e portano la firma dei titolarissimi di mister Spalletti. Al 49′ Lobotka – subentrato da pochi minuti – si guadagna un prezioso calcio di rigore, disinnescato dal portiere della viola ad Osimhen. L’attaccante nigeriano avrà la possibilità di redimersi al 73′, quando Kvaratskhelia – anche lui subentrato – si guadagna il secondo penalty, mandando in confusione Nico Gonzalez ed inducendolo al fallo in area. Il capocannoniere del campionato non sbaglia due volte: la sua conclusione spiazza totalmente Terracciano, portando il Napoli in vantaggio ad un quarto d’ora dalla fine. 

Anche nel finale le emozioni non mancano, soprattutto per il tentativo disperato della Fiorentina di ritrovare la parità. La palla perfetta per l’1-1 capita all’81’ sui piedi di Nico Gonzalez, il quale mostra di non essere in giornata oggi e con il piatto spedisce fuori da buona posizione. Il forcing finale viola non genera, così, alcuna sorte, permettendo ad un Maradona già caldissimo di continuare con i festeggiamenti. 

 

 

 

TABELLINO DELL’INCONTRO


NAPOLI (4-3-3): Gollini; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Olivera; Anguissa, Demme (46′ Lobotka), Elmas (84′ Zerbin); Lozano (45′ Kvaratskhelia), Raspadori (46′ Zielinski), Osimhen (78′ Simeone).

A disposizione: Marfella, Meret, Bereszynski, Juan Jesus, Rrahmani, Zedadka, Gaetano, Ndombele, Politano.

Allenatore: Luciano Spalletti


FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodo (46′ Venuti), Milenkovic, Igor, Terzic; Bonaventura (66′ Castrovilli), Amrabat (76′ Kouame), Duncan (66′ Mandragora); Nico Gonzalez, Sottil (76′ Saponara), Jovic.

A disposizione: Cerofolini, Vannucchi, Biraghi, Ikone, Ranieri, Bianco, Barak, Brekalo.

Allenatore: Vincenzo Italiano


ARBITRO: Matteo Marchetti (sez. Ostia Lido)

ASSISTENTE 1: Rodolfo Di Vuolo (sez. Castellammare di Stabia)

ASSISTENTE 2: Sergio Ranghetti (sez. Chiari)

QUARTO UFFICIALE: Daniele Minelli (sez. Varese)

VAR: Luca Banti (sez. Livorno)

AVAR: Antonio Di Martino (sez. Teramo)


RETI: 73′ rig. Osimhen (N)

AMMONIZIONI: /

ESPULSIONI: /

Una nuova pagina di storia è stata scritta: il Napoli è CAMP3ONE D’ITALIA

Dalle giornate spese a guardare Diego Armando Maradona al fallimento del 2004, dalla ripartenza in Serie C al ritorno in massima serie da protagonista. Negli ultimi 33 anni Napoli ha visitato le vette dell’Italia sportiva ed è sprofondata in un attimo tra i dilettanti. Ha fatto soffrire milioni di tifosi, che mai hanno lasciato il club anche nelle maggiori difficoltà. Poi l’era De Laurentiis ed il ritorno in pianta stabile con un progetto duraturo ed efficiente, in grado di riscrivere la storia. Ed oggi, quella storia ha finalmente una nuova pagina scritta con l’inchiostro puramente azzurro: il Napoli è per la terza volta CAMPIONE D’ITALIA.

No, questa volta non si vince lo stemmetto tricolore per aver ottenuto la Coppa Italia – che seppur sia un vanto, certamente non è paragonabile. Questa volta è il trofeo più importante della massima serie, quello che ad inizio campionato nessuno osava pronunciare per scaramanzia e quello a cui tutti hanno iniziato a credere dopo una cavalcata da schiacciasassi. È il trofeo di chi c’era anche nel fallimento e di chi è cresciuto senza poter gioire dell’era maradoniana. È la rivincita di chi ogni settimana è costretto a fare i conti con i ripetuti “Vesuvio lavali col fuoco”, cori di coloro in grado di mandare al bar, con poche parole, i valori di questo magnifico sport – augurando, peraltro, una catastrofe geologica che metterebbe in ginocchio lo Stivale intero, ma questo probabilmente nessuno lo ricorda. È la festa anche di chi Napoli ha dovuto lasciarla, ma è sempre rimasto fedele alla propria città, non potendo però festeggiare adeguatamente tra fumogeni e canti scatenati.

È il successo, ovviamente, di Luciano Spalletti, considerato l’eterno secondo, fatta esclusione per la sua parentesi in Russia allo Zenit. È lo scudetto di Osimhen, della sua mascherina (rotta, solo momentaneamente, in occasione della rete dell’1-1 contro l’Udinese), di Kvaratskhelia, di capitan Di Lorenzo, di Kim, di Mario Rui, di Meret, di Lobotka, di Anguissa e di tutta la rosa azzurra, i quali non hanno mai permesso alle avversarie di insediare il primato azzurro. Pochissimi sono stati i passi falsi della compagine partenopea, soprattutto se paragonati a quelli delle principali contendenti – l’ultimo in lista, quello della Lazio a San Siro, sconfitta 3-1 in rimonta dall’Inter la scorsa domenica. Neanche la rete di Dia nel derby contro la Salernitana è riuscita a rovinare la festa azzurra, seppur il granata sia stato in grado di posticipare la matematica di qualche giorno.

In una giornata dedicata al trionfo Napoli, a tutta la Campania e al Sud Italia, non poteva non essere una formazione bianconera a consegnare ai partenopei il tanto ambito titolo. Quei colori che hanno caratterizzato la lotta ai vertici più di trent’anni, imponendosi anche recentemente nella corsa alla vittoria finale. Certo, l’Udinese non è la Juventus e la Dacia Arena non è l’Allianz Stadium (o il Diego Armando Maradona), tant’è che i due club sono accomunati principalmente dal bianconero e dall’essere una squadra del Nord Italia. Ciononostante, sulle pagine di storia resterà la matematica concessa dal bianco e dal nero, che permetterà ad ogni tifoso azzurro di poter gridare: 

È IL TERZO SCUDETTO DELLA SSC NAPOLI, IL TRICOLORE DA OGGI SI SPOSTA ALLE PENDICI DEL VESUVIO 

 

 

 

TABELLINO DELL’INCONTRO DEL TERZO SCUDETTO

 

UDINESE (3-5-1-1): Silvestri; Becao, Bijol, Pérez; Ehizibue (82′ Ebosele), Samardzic (82′ Thauvin), Walace, Lovric (78′ Arslan), Udogie (74′ Zeegelaar); Pereyra, Nestorovski. 

A disposizione: Padelli, Piana, Masina, Abankwah, Buta, Semedo, Guessand. 

Allenatore: Andrea Sottil

 

NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Ndombele (64′ Zielinski); Elmas, Kvaratskhelia (85′ Lozano), Osimhen. 

A disposizione: Gollini, Marfella, Bereszynski, Ostigard, Juan Jesus, Zedadka, Demme, Gaetano, Zerbin, Raspadori, Simeone. 

Allenatore: Luciano Spalletti

 

ARBITRO: Rosario Abisso (sez. Palermo)

ASSISTENTE 1: Filippo Valeriani (sez. Ravenna)

ASSISTENTE 2: Dario Garzelli (sez. Livorno)

QUARTO UFFICIALE: Andrea Colombo (sez. Como)

VAR: Daniele Doveri (sez. Roma 1)

AVAR: Giacomo Paganessi (sez. Bergamo)

 

RETI: 13′ Lovric (U), 52′ Osimhen (N)

AMMONIZIONI: Ehizibue (U)

ESPULSIONI: – 

Dia rimanda la festa scudetto del Napoli: la Salernitana strappa un punto al Maradona

Lo scudetto a Napoli si farà con tutta probabilità, ma ufficialmente non in questo fine settimana. La formazione allenata da Luciano Spalletti, nonostante la sconfitta della Lazio a San Siro, viene fermata sull’1-1 dalla Salernitana nel derby tutto campano

Gli azzurri, spinti da un Maradona più caldo che mai, cercano sin dalle prime battute di sbloccare la contesa, trovando però una formazione salernitana compatta e molto ordinata. Quando i padroni di casa riescono a scardinare la difesa ospite ci pensa il solito super Ochoa a bloccare i tentativi azzurri, spegnendo tra i suoi guantoni le conclusioni di Osimhen, Kvaratskhelia ed Anguissa.

Nella ripresa si accende l’incontro e da una palla inattiva il sogno azzurro inizia a concretizzarsi. Da calcio d’angolo Olivera stacca più in alto di tutti e trafigge il portiere messicano, portando avanti il Napoli. La reazione della Salernitana è rabbiosa, guidata dal subentrato Piatek e dall’energia di Kastanos. Un atteggiamento spregiudicato degli ospiti lascia tanti spazi alla capolista azzurra, che sfiora il raddoppio con le giocate personali di Elmas e Kvaratskhelia. Gli sforzi degli uomini di Paulo Sousa trovano, alla fine, una concretizzazione: a sei minuti dal 90′ Dia salta Osimhen, converge verso il centro e fa partire una conclusione su cui Meret non può intervenire.

Il forcing finale non basta al Napoli per ritrovare il vantaggio a tempo scaduto. I partenopei falliscono la possibilità di festeggiare matematicamente lo scudetto nel derby campano, portando il proprio vantaggio a 18 punti sulla Lazio (a scontri diretti in pareggio) e 20 punti sulla Juventus – con una partita da giocare. La pratica è, così, rimandata a giovedì sera, quando gli azzurri saranno ospiti dell’Udinese alla Dacia Arena.

 

 

TABELLINO DELL’INCONTRO


NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera (82′ Juan Jesus); Anguissa (90′ Ndombele), Lobotka (90′ Simeone), Zielinski (60′ Elmas); Lozano (60′ Raspadori), Kvaratskhelia, Osimhen. 

A disposizione: Gollini, Marfella, Bereszynski, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Zerbin. 

Allenatore: Luciano Spalletti

 

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola; Mazzocchi (68′ Sambia), Coulibaly, Vilhena (68′ Piatek), Bradaric (68′ Bohinen); Candreva (46′ Botheim), Kastanos; Dia. 

A disposizione: Fiorillo, Sepe, Bronn, Bonazzoli, Troost-Ekong, Maggiore, Iervolino, Nicolussi Caviglia, Lovato. 

Allenatore: Paulo Sousa

 

ARBITRO: Matteo Marcenaro (sez. Genova)

ASSISTENTE 1: Filippo Meli (sez. Parma)

ASSISTENTE 2: Stefano Alassio (sez. Imperia)

QUARTO UFFICIALE: Manuel Volpi (sez. Arezzo)

VAR: Antonio Di Martino (sez. Teramo)

AVAR: Francesco Fourneau (sez. Roma 1)

 

RETI: 62′ Olivera (N), 84′ Dia (S)

AMMONIZIONI: Zielinski (N), Olivera (N), Daniliuc (S), Pirola (S)

ESPULSIONI: – 

Ultras Benevento: “Vittoria del Napoli ci fa piacere, ma contrari a feste o sfilate organizzate”

Il desiderio di festeggiare lo scudetto in tante parti del mondo e d’Italia dei tifosi del Napoli è tanta, comprensibile soprattutto dopo 33 anni d’attesa, ma a tanti gruppi organizzati non piace questa situazione. 

A Benevento, ecco in un messaggio condiviso su Facebook dalla Curva Sud il pensiero su questa situazione. 

Abbiamo appreso tramite gli organi d’informazione che si sta,forse, pensando ad organizzare una festa itinerante per la vittoria dello scudetto del Napoli con gran parte delle città della Campania coinvolte, tra cui Benevento. Esordiamo nel sottolineare che la vittoria del club azzurro non può fare altro che piacere, cosi’come fa piacere vedere qualsiasi squadra campana ottenere buoni risultati nei tornei in cui milita, siano esse tifoserie amiche o rivali. In merito alla possibile iniziativa di una festa itinerante, però, esprimiamo tutto il nostro disaccordo. La città di Benevento ha visto festeggiare diverse volte coloro che sostengono la propria fede calcistica in modo rispettoso e composto senza tante moine e soprattutto senza dover organizzare palchi o fissare percorsi prestabiliti per fare una sfilata.
Per questo, riteniamo che, nel rispetto di tutti, le cose debbano continuare ad essere così. Non sappiamo chi suggerisce certe idee (feste organizzate)ma capiremo nei prossimi giorni chi le sosterrà. Si sente tanto parlare di sportività e di equità ma questa decisione ha tutt’ altro sapore.
Facciamo i nostri auguri al Napoli ma, Benevento, adesso, deve pensare ad altro.Dovrebbe metabolizzare una possibile retrocessione e cercare poi di ripartire, garantendo un futuro calcistico al di là della categoria!
Qui ai più giovani insegnamo a tifare Benevento.

Curva Sud A Modo Nostro
Anni 90
Zona D’Ombra
Teste Matte

Napoli – Salernitana, cambia l’orario: si va in campo la domenica

Non si giocherà questo sabato (ore 15:00) il derby tra Napoli e Salernitana allo stadio Diego Armando Maradona. La gara, che potrebbe dare agli azzurri la matematica del terzo scudetto alla 32esima giornata, è stata infatti positicipata alle ore 15:00 di domenica 30 aprile. Difatti si tratta di uno spostamento minimo, che porterà però la capolista a scendere in campo dopo il termine del big match tra Inter e Lazio. Bocciata l’idea di permettere ad entrambe le partite di giocarsi in contemporanea, evitando così polemiche dai titolari dei diritti televisivi dei due eventi. 

La Lega A ha, dunque, accolto la richiesta del Prefetto di Napoli Claudio Palomba, il quale nella giornata di ieri aveva così motivato la decisione di chiedere lo spostamento per motivi di ordine pubblico:

“Nei giorni scorsi avevamo fatto un comitato in cui si era valutato anche in considerazione del periodo particolarmente complesso, con una serie di eventi nella zona di Fuorigrotta, la necessità per evitare sovrapposizioni di eventi e di misure ma anche in tema di viabilità. Noi avevamo proposto l’opportunità di valutare a livello centrale l’eventuale differimento della partita, anziché sabato alle ore alla giornata di domenica. Mi accingo anche alla luce del parere dato poche ore fa dal CASMS (comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive) ad adottare un provvedimento di urgenza con il quale determino lo spostamento della partita per le ragioni che vi dicevo in precedenza […].

[…] Abbiamo convenuto di adottare questa determinazione perchè saranno giornate convulse e l’eventuale mantenimento della giornata del sabato avrebbe determinato la necessità di predisporre servizi sia sabato che domenica, con risorse che venivano quasi duplicate. Abbiamo ragionato in questo senso e predisposto una serie di misure. Abbiamo lavorato in maniera preventiva sperando che quello che abbiamo messo a punto possa essere una governance di questo evento che tutti aspettiamo da 33 anni, ovviamente in piena sintonia con De Laurentiis che ha partecipato a tutti gli incontri in cui sono state assunte le determinazioni”. 

In attesa di scoprire quale sarà il risultato del derby campano, cambia ancora il calendario dei prossimi giorni in Serie A. Il posticipo della gara di sabato a domenica degli azzurri ha comportato lo spostamento anche di Udinese – Napoli. La sfida della Dacia Arena era prevista inizialmente come anticipo del martedì del prossimo turno infrasettimanale (3/4 maggio), tuttavia la riprogrammazione del derby ha obbligato la Lega a spostare la partita da martedì 2 a giovedì 4 maggio.