Tre pezzi differenti, abbiamo sentito il dirigente napoletano che ci spiega la difformità e cosa sta accadendo in questo momento

Aiac caos aggiornamenti. Avevamo seguito la vicenda su finire del 2019 raccontando delle riunioni svolte a Napoli e nel casertano promosse da mister Daniele Serappo con il supporto di altri noti tecnici campani come Massaro, Sorianiello, Fabiano ed altri: sul tavolo la problematica della disparità dei costi per i corsi obbligatori di aggiornamento cui debbono attenersi gli allenatori per mantenere la validità della propria licenza. Suddivisi tra corsi frontali e on-line, nel primo caso per i dilettanti hanno un costo di € 30,00 per i non associati AIAC e di € 15,00 per gli associati AIAC mentre seguirli da casa addirittura circa € 60,00. Per i professionisti è invece tutto fermissimo all’età della pietra con una bonaria e generalizzata validità delle abilitazioni posticipata al dicembre 2021. La disparità di trattamento economico, non giustificata per quello che è un obbligo legato a patentini che sono appunto rilasciati con la titolazione della UEFA produsse anche un documento inviato al Settore Tecnico (Albertini), alla FIGC (Gravina) e ad AIAC (Ulivieri). Serappo, molto attivo in ambito politico a tutela della categoria ma comunque disponibile al dialogo tra le componenti per tutelare la sostenibilità e la credibilità del sistema oggi rilancia. “Il calcio è fermo – esordisce Serappo -, si interroga sul suo presente e sul suo futuro e gli allenatori sicuramente sono e saranno pronti a fare la propria parte ovunque gli verrà chiesto di agire fattivamente per incontrare un interesse comune, di questo ne sono certo ma non possiamo nascondere che determinate problematiche gestionali si ha l’impressione si faccia fatica ad individuarle e ad affrontarle, sempre che effettivamente non si abbia un recondito interesse a volersi nascondere, sottovalutare, rinnegare delle evidenze”.
Mister, proviamo a fare un po’ di chiarezza…
“Gli allenatori sono in casa, non possono lavorare sul campo e così come i calciatori cercano di tenersi in forma per farsi trovare pronti, noi abbiamo invece l’obbligo dell’aggiornamento per poter successivamente operare: chiusi in casa, impossibilitati a muoverci, è questo il momento sicuramente più adatto per ottimizzare i tempi ma soprattutto ci sarebbe la possibilità di “far diventare un problema una opportunità” con uno sforzo condiviso da tutti!”.
AIAC, come tante realtà ha attuato degli event formatvi on-line…
“E’ vero, ma lo ha fatto tardivamente, limitando la possibilità di interazione e con palinsesti ridotti al lumicino: basti pensare che AIAC nazionale dal 15 marzo scorso ha prodotto – ad uso e consumo esclusivamente dei soci – 11 eventi fino al 4 aprile incluso mentre solo nella settimana dal 1 al 6 di aprile, il gruppo regionale del Lazio è arrivato a programmarne ben 6! Ma la cosa che fa riflettere, se si pensa che l’Associazione dovrebbe essere a totale disposizione di tutti gli allenatori, è che piattaforme che fanno della
formazione il proprio business e che con AIAC nulla hanno a che vedere, vista la circostanza, hanno messo a disposizione liberamente e senza alcun aggravio di spesa fino a 3 contributi ma al giorno! Dal lunedì al venerdì per un totale di 15 a settimana e mi creda, gli allenatori queste cose le sanno pesare!”
E gli aggiornamenti on-line del Settore Tecnico ?
“E’ proprio questo il problema: si ha la sensazione che AIAC, da una parte dichiari di volersi dar da fare per aiutare il calcio e dall’altra non si impegni fattivamente almeno per “liberare” ad un prezzo realmente politico gli aggiornamenti obbligatori disponibili on-line: la mia idea è tutti a € 15,00! Non credo sia di dominio pubblico che al Settore Tecnico e alla FIGC la cosa dovrebbe assolutamente convenire poiché per poter accedere a questi contenuti e potersi garantire la validità della licenza si deve aver preventivamente pagato la quota annuale al Settore Tecnico mentre AIAC dimostrerebbe di aver fatto una richiesta seria e condivisibile per tutto il nostro comparto visto che nelle famiglie, in un momento di grande incertezza – e parliamo di dilettanti – ogni possibilità di risparmio e di ottimizzazione del tempo risulta a questo punto prezioso”.
Chi le dice che non sia stato già approntato un simile progetto ?
“Albertini lo ricordiamo tutti in campo, era ancor più veloce di pensiero che di gambe, la qual cosa, oggi, mi fa pensare che sicuramente uno come lui non escludo già l’avesse messa in cantiere ma siamo al 1 aprile, non le sembra che si sia un po’ troppo in ritardo per dimostrare con piccoli ma significativi gesti la vicinanza a quei profili che ogni anno con bolli al Settore Tecnico, versamento per la frequenza ai corsi e aggiornamenti rappresentano una buona parte positiva del bilancio della FIGC? Se si fa presto, forse una bella figura ancora si potrebbe fare mentre non escludo invece, ma spero tanto di sbagliarmi, che possa essere AIAC stessa a rallentare su questa tematica per non intaccare gli interessi di cassa che la coinvolgono e che coinvolgono i gruppi regionali”.
Ulivieri sarebbe anche il direttore della Scuola Allenatori…
“Bisognerebbe capire quando ad Ulivieri fa comodo essere il direttore della scuola, “solo” il direttore della scuola, quando il presidente di Aiac quando “solo” il Presidente di AIAC e così via, ma queste iniziative sono di grande impatto e davvero aiuterebbero anche ad avvicinare gli allenatori all’Associazione che numericamente conta percentuali asfittiche di adesioni rispetto alle potenzialità: dimostrare di chiedere per aiutare tutti i nostri Colleghi dilettanti sarebbe per me un investimento sul futuro dell’associazione stessa”.
AIC sta proponendo alcune soluzioni ed è presente a più tavoli per trovare un punto d’equilibrio…
“Va riconosciuto che non solo AIC ha intuito da subito la problematica e la sua rilevanza ma anche che non è stata passivamente alla finestra quanto piuttosto ha da subito affrontato a muso duro situazioni che sono spinose, tanto che in ogni dove si legge di proposte, idee, valutazioni continuamente in mutazione in funzione dell’evolversi dello stato dell’emergenza, sono evidentemente attivi; AIAC non ha ancora offerto un contributo alla sua base su cui confrontarsi ricevendone magari elementi ulteriori di riflessione e non si può certo sempre e comunque rimandare ad un prossimo DPCM e al suo regolamento attuativo in arrivo. Forse AIAC non stima sufficientemente le sue sedi periferiche se non le sollecita”.
E qualche idea ci sarebbe ?
“Le idee ci sono, le ho detto degli aggiornamenti ma ce ne sarebbero anche tante altre che potrebbero interessare non solo la categoria ma ad esempio l’impatto di questa nelle Leghe, magari le meno forti e più esposte da sempre ai venti tempestosi della sostenibilità, solo che se AIAC non è in grado di trovarle da sola, dovrebbe avere anche l’umiltà di andarsele a cercare, vedremo”.