L’ex Aversa Normanna, classe ’96, ha deciso di terminare qui la sua avventura a Giugliano tra alti e bassi. In esclusiva a Campania Football ci ha raccontato cosa è successo.
GIUGLIANO IN CAMPANIA – Campania Football ha contattato in esclusiva Diego Castaldi (21), ala sinistra ex Aversa Normanna che ha chiuso il rapporto con il Giugliano. Ma non resterà fermo il talento campano, anzi, su di lui ci sono già alcune squadre di categorie inferiori con un progetto giovani vincente, che sta facendo gola all’esterno. Queste le sue dichiarazioni:
Dopo solo 6 mesi è terminata la tua avventura a Giugliano. Sei dispiaciuto per questa decisione?
– Sono dispiaciuto perchè ho dovuto prendere una scelta di testa e non di cuore. “Purtroppo” ho 21 anni, e voglio mettermi ancora in gioco per dimostrare le mie qualità e le mie doti. Mi dispiace che una società come Giugliano non ha creduto in un figlio della propria terra che ha soli 21 anni e non 33, quindi ha ancora tanto da dimostrare.
Cosa è successo?
– Ho deciso di chiudere qui la mia avventura perché non mi sento per nulla un giocatore finito. Volevo dimostrare quanto potevo dare alla causa, ma non mi è arrivata nessuna certezza. Tra me e la società c’è grande stima e ci sarà per sempre.
Cosa non ha funzionato?
– Il non credere nei mezzi di un ragazzo di 21 anni che ha una vita avanti per continuare ad impare e sognare. Darmi una possibilità sarebbe stato da esempio per i ragazzi più giovani che si stanno avvicinando a questo mondo.
Di chi è la “colpa” di questa decisione?
– Non mi piace puntare il dito. Ogni allenatore fa le sua scelte. Ma bisognerebbe rispettare anche un figlio della propria città che era disposto a dare tutto per questa maglia.
Ora sei di nuovo un calciatore libero: c’è già stato qualche contatto?
– Si. Sono in contatto con già 3/4 società, qualcuna di categoria inferiore che vuole vincere o almeno provare a fare campionati di vertice con un bel progetto giovani. Ti ripeto ho solo 21 anni, non 33, quindi ho una vita avanti. Ci sarebbe da prendere da esempio Kevin Lasagna, che da categorie dilettantistiche, ora è il perno di una squadra di Serie A. La cosa giusta da fare e valorizzare i propri giovani.
Abbiamo visto più volte a fine partita che i tifosi ti cercavano, per una foto, una firma. Che tipo di rapporto ti lega a loro, e che sensazioni ti reca vedere che ti guardano come fossi un punto di riferimento?
– I tifosi del Giugliano resteranno sempre nel mio cuore. C’è da aggiungere, tifoseria del genere nemmeno nei campi di Lega Pro si vede, e io li ringrazio, perché mi hanno accolto come un fratello. E nonostante ora non sono più un calciatore del Giugliano, non cambierà nulla nel nostro rapporto. Io ho stima nei loro confronti, e spero che loro possano averla nei miei confronti.
Giugliano ha cambiato da poco allenatore, che impressioni ti ha fatto De Stefano?
– Non lo conosco. Giustamente anno per anno proprio come noi calciatori è così per gli allenatori: non sono sempre fiori. Auguro tanta fortuna e vittoria con questa meravigliosa città.
Quale calciatore della tua ormai ex squadra ti ha sorpreso di più?
– Mi sono trovato bene con tutti, e tutti mi hanno sorpreso. Sono dei grandi calciatori.
Cosa ti porterai nel cuore di questa avventura a Giugliano?
– Tutto. In primis la tifoseria. Ma sopratutto il goal che ho segnato in casa e ho esultato come un matto verso di loro, baciandomi la maglia. Inoltre volevo fare dei ringraziamenti alla famiglia Sestile, al direttore Garofalo, al grande Patrizio Perrotta e alla sua famiglia.
TRAMETTA ANTONIO