La nuova dirigenza Angri presenta Gianni Improta: un percorso basato su competenza e rilancio del vivaio. Anellucci risponde alle critiche.

NAPOLI- Una nuova era per l’US Angri 1927 è stata ufficialmente inaugurata a Napoli, presso “Le terrazze di Virgilio,” con la presentazione del neo Direttore Tecnico Gianni Improta. Affiancato dal Presidente Claudio Anellucci, dal Direttore Generale Alessandro Giorgi e dal Vice Presidente Daniele Accinno, Improta delinea la rotta: un percorso ambizioso fondato sulla valorizzazione del settore giovanile e sulla radice territoriale. L’obiettivo è tracciare una nuova identità per il club grigiorosso in Eccellenza.

La visione del DT: uomini prima che calciatori

Gianni Improta ha spiegato che la decisione di accettare l’incarico, maturata in pochissimo tempo dopo un contatto con un collaboratore, è stata guidata dalla sua storica passione per i giovani, un tema che lo ha visto impegnato fin dal 1979 e come ex Presidente del Settore Giovanile e Scolastico della Regione Campania. Il dirigente si è detto subito convinto dalla proposta del Presidente Anellucci.

“Ho detto sì… perché io per i giovani stravedo. È stato sempre il mio tallone d’Achille, nel senso buono della parola… i giovani mi attraggono, perché socialmente parlando penso che tutte le famiglie del mondo hanno bisogno che qualcuno si interessi di loro. E quindi attraverso il percorso del settore calcio, non solo si possono aiutare a diventare dei bravi calciatorima soprattutto a formarli come uomini.”

Improta, che ha aperto la conferenza con un toccante saluto all’amico Mattia Picella, ha ribadito che il suo contributo mira a far crescere sportivamente il territorio di Angri, assicurando che lo sport non divida, ma accomuni.

Anellucci tra risposta alle critiche e progettualità

Il Presidente Claudio Anellucci ha espresso orgoglio per l’arrivo di Improta, identificandolo come il garante del “mix di precipitazioni” cercato: competenza e serietà. Anellucci ha colto l’occasione per ribadire l’autonomia e la serietà del gruppo dirigenziale, rispondendo con fermezza alle critiche esterne.

“Però, ecco, il dire che noi siamo qui per per compiacere qualcun altro o per essere, diciamo, dei dei fantocci al servizio di qualcun altro, lo trovo altamente sgradevole… Noi abbiamo un’idea e l’idea si è rispecchiata perfettamente con quello che abbiamo trovato con la persona che è vicino a me… Quello che servirà a questa squadra lo deciderà il direttore tecnico, lo deciderà l’allenatore, lo deciderà la società.”

Il Presidente ha anche chiarito che l’arrivo del tecnico Antonio Quaglietta è la prima decisione mirata in linea con la nuova filosofia di valorizzazione e ha raccontato il retroscena di un incontro con Edinson Cavani in un campetto, un episodio che ha portato fortuna.

Le radici e l’appartenenza

Il Direttore Generale Alessandro Giorgi ha approfondito il concetto di “progetto unico” che lega la scuola calcio alla prima squadra, ponendo l’accento sulla necessità di creare un’autentica appartenenza al club. Giorgi ha notato come la tifoseria Angrese sia unica per passione, un affetto che i giocatori devono ricambiare non solo per lo stipendio.

“È una squadra che ha cambiato sempre molti giocatori, c’è stata poca appartenenza, nonostante la città e la tifoseria siano totalmente unite… vorremmo che ci fossero anche dei ragazzi di Angri che giocano con noi… e dei ragazzi che non sono di Angri che possano innamorarsi realmente di questa realtàI giovani sono la base.”

Il Vice Presidente Daniele Accinno (main sponsor) ha sposato la linea della pazienza e della ricostruzione, dichiarando: “per trovare lo spessore dobbiamo partire dalle radici, perché altrimenti il tutto subito non porta mai da nessuna parte.”

La conferenza si è chiusa con un forte richiamo del Presidente Anellucci alla mancanza di uno stadio a Angri, un problema che “dà molto fastidio” alla società e che sarà affrontato in altre sedi, ma che non fermerà la costruzione di un futuro solido: “si chiude una pagina, ne apriamo un’altra nuova,” ha concluso Improta.