Il presidente dell’Ischia sottolinea l’ipotesi di farsi da parte per impegni di lavoro, lasciando di conseguenza la presidenza. Ecco l’intervista rilasciata al nostro Andrea Cardinale

Tempo di riflessione per Ivano Balestriere. Il presidente dell’Ischia, club che ha rilevato il titolo dell’Isola di Procida e il prossimo campionato lo disputerà in Eccellenza, non lascia nulla al caso e avanza anche l’idea di lasciare la presidenza per impegni di lavoro. Intanto, l’associazione sportiva sarà trasformata in Srl.

Presidente, l’anno prossimo l’Ischia giocherà in Eccellenza, una categoria fortemente voluta da voi…
Purtroppo non l’abbiamo ottenuta sul campo, ma abbiamo comunque mantenuto fede agli impegni.

Ora tutti si chiedono che tipo di campionato andrà ad affrontare il club: cosa dobbiamo attenderci da questa squadra da settembre?
Sarò sincero. Ad oggi, la compagine societaria è rimasta la stessa di quella precedente, ma noi cerchiamo sempre di metterci in condizione di non fare brutte figure. Certamente, non è possibile pensare che quest’anno potremmo fare di più di quanto nelle ultime due stagioni. Il nostro progetto è valorizzare al meglio il prodotto Ischia, quindi di programmare pian piano per il futuro.

Sarà dunque una squadra improntata sui giocatori dell’isola?
Sarà una squadra che punterà sui prodotti locali; se ci renderemo conto che servirà anche qualche innesto, a quel punto ne prenderemo atto. Prevalentemente, comunque, saranno giocatori di Ischia. Premetto però una cosa: come ben sai, fare il presidente vuol dire aver bisogno di molto tempo a disposizione, me ne sono reso conto in questi due anni. Al momento non abbiamo definito tutte le cariche societarie, perché stiamo trasformando l’associazione sportiva in Srl. E questo anche per aprire a tutti quelli che vogliono ipoteticamente partecipare a questo progetto.

Ci sta dicendo che potrebbe anche non essere più lei il presidente?
Purtroppo per una serie di questioni lavorative e di impegni che mi trattengono il più delle volte fuori da Ischia, mi sono reso conto che attorno alla squadra ci vogliono sempre delle figure. Il presidente deve essere una persona abbastanza presente. Non so se è possibile continuare ad esserlo lontano dall’isola. È un’ipotesi al momento.

Però rimarrà comunque in società?
Quello sì, sicuramente. Il progetto parte, io sono uno dei soci e resto tale.

Sarà allora una squadra che lotterà per salvarsi?
Questo è l’obiettivo di oggi, poi domani sarà un discorso diverso magari. Certo, al primo anno non potremmo puntare subito al salto di qualità perché non è facile. L’importante è valorizzare ora i calciatori locali.

Ci saranno tre squadre dell’Isola in Eccllenza: con l’Ischia, anche Barano e Real Forio…
Certamente, ci saremo tutti e tre.

Ha visto il mercato che stanno facendo Savoia e Afragolese, ingaggiando addirittura giocatori di quarta serie?
Sì, ho saputo una cosa del genere…

Si dice anche che l’Ischia, grazie al suo nome, allestirà una squadra in grado di competere ad alti livelli.
Guarda, noi dobbiamo stare con i piedi per terra, tranquilli e rilassati. La gente del nostro territorio e i tifosi, persone che amano il calcio, hanno avuto già troppe delusioni in passato: non bisogna illuderla. Noi saremo presenti e ci impegneremo affinché il progetto possa continuare serenamente.