Titoli in mano alle Amministrazioni comunali e una situazione al collasso, bisogna fare presto per non disperdere il patrimonio calcistico
NAPOLI - Cervinara, Sarnese e Gragnano, la crisi dei piccoli centri. Il calcio è in continua evoluzione in un periodo in cui la recessione economica si fa sentire maggiormente a soffrirne sono anche le piazze di calcio, quelle dove il calcio è passione, quasi orgoglio e dove il seguito non è travolgente al pari di Giugliano, Savoia, Puteolana 1902, Turris per intenderci. Titoli in mano alle ammistrazioni locali e altissimo rischio di non vedere queste squadre ai nastri di partenza devono indurci ad una necessaria riflessione. Forse non è più tempo dei comuni ma delle leghe per utilizzare un termine storico, con le singole piazze che da sole non ce la fanno, meglio unirsi per cercare di contrastare la crisi in attesa di tempi migliori. Pochi spettatori, imprenditoria assente e presidenti che da soli non ce la fanno hanno portato a questa situazione. In un calcio dove i costi aumentano anno dopo anno e i ricavi diminuiscono è chiaro che chi soffre maggiormente sono le piccole piazze. Una delle soluzioni è sicuramente il settore giovanile, ma in questo la Sarnese è maestra, con un patrimonio calcistico che tra i migliori in Italia. Evidentemente il settore giovanile da solo non basta, devono aumentare i ricavi e quindi una delle soluzioni è avere uno stadio in gestione e trovare risorse dall’interno. Sarno e Gragnano soffrono anche la carenza del pubblico, una volta la gente sosteneva la squadra del proprio paese, oggi le presenze si contano sulla punta delle mani, c’è un disinnamoramento verso la squadra di casa che sta portando a scomparire queste piazze. Per Cervinara, invece, non vale questo discorso, con il tifo caudino molto caldo e presente, ma si tratta di un paese molto piccolo dove le risorse economiche sono esigue. In ogni caso, girandola e rigirandola, la coperta è corta. Serve altro, in Cilento più squadre si sono unite per far fronte alla crisi, vanno vagliate diverse soluzioni e strade che possano portare a non disperdere il patrimonio calcistico campano. Ma bisogna fare presto, ci sono piazze che stanno morendo sperando di non dover assistere inermi ad una estate che travolga i piccoli centri.