Il difensore dei cilentani "Momento delicato, purtroppo dobbiamo stare a casa"
CASTELLABATE (SA) - Nel mondo dello calcio, in questo periodo di stop forzato, molte società hanno sfruttato il web per pubblicare pensieri, stati d’animo e allenamenti dei propri atleti. Dirette social e interviste scritte hanno fatto da padrone per tenere viva l’attenzione anche sul lato sportivo. Attivissima la Polisportiva Santa Maria, che ha raggiunto, tra gli altri, Gianmarco Landolfi, difensore al suo primo anno in maglia giallorossa. Questa l’intervista rilasciata dal calciatore, originario di Agropoli, all’ufficio stampa dei cilentani, primi nel gruppo B d’Eccellenza regionale.
Landolfi, raccontaci della tua esperienza con la Polisportiva Santa Maria?
“Con il direttore Guariglia abbiamo vinto il campionato a Battipaglia, e arrivata la sua chiamata non potevo dire di no. Mi ha chiesto di dare una mano a vincere il campionato, e sinceramente non ci ho pensato due volte. E’ stata una bella esperienza, con un gruppo fantastico composto da bravi ragazzi. Arrivata questa chiamata ho accettato, anche per mettermi di nuovo in gioco, perché mi sono fermato 8-9 mesi per problemi personali e sono andato a giocare in Promozione per risolvere le cose”.
Qual è l’arma vincente, secondo te, di questa squadra?
“L’ambiente e il gruppo. Il direttore e il mister hanno scelto prima gli uomini, e non solo i calciatori. Purtroppo quando devi vincere un campionato ci può stare che in un gruppo di 30 persone puoi trovare qualcuno che destabilizza un pò tutta la situazione, ma quest’anno sono stati bravi perché hanno portato calciatori bravi ed importanti a Santa Maria”.
Come nasce la tua passione per il calcio?
“La mia passione per il calcio nasce perché da bambino giocavo sempre sotto casa mia, avendo anche un grande spiazzale a disposizione. Anche mio fratello più grande giocava, e andavo a vedermi sempre le sue partite. Quindi mi sono detto perché non provare. Poi ci sono tante cose, come ad esempio di quando ti citofonano a casa per scendere, quando mancava qualcuno andavo io. Mi sono fatto coinvolgere. Il mio primo settore giovanile è stato ad Agropoli, dove ho fatto la mia prima presenza in Eccellenza a 14 anni. Poi a 15 anni mi prese la Cavese tramite il famoso torneo internazionale che si fa ad Agropoli, e sono stato lì fino a 16 anni per poi passare a Nocera con la Nocerina in Serie D”.
Qual è il tuo momento calcistico più bello che puoi raccontarci?
“Sono due. La mia prima presenza in Serie D con la Nocerina in casa contro l’Adrano di fronte a 5000 persone, e poi il campionato vinto ad Agropoli alla penultima giornata 3-2 in casa del Faiano. Eravamo avanti grazie al goal di Margiotta, poi 1-1, e poi il mio timbro personale per il sorpasso finale. Segnarono due agropolesi. Quello è stata la vittoria più bella. Con Margiotta, aggiungo, abbiamo giocato 3 anni insieme. Ad Agropoli abbiamo vinto il campionato, ad Eboli abbiamo vinto il campionato, e quest’anno a Santa Maria. Speriamo di fare tre su tre”.
A quale calciatore t’ispiri? Cosa fai quando non dai un calcio a un pallone?
“Ce ne sono tanti, però mi piace molto Sergio Ramos per il il suo stile, carisma e grinta. Sono vent’anni che gioco a calcio, quindi tutti i giorni sto sul campo. Però quando posso mi piace andare a pescare in estate, abitando praticamente vicino al mare. Mi piace rilassarmi in quel momento”.
Il tuo messaggio in un momento così delicato per tutta la nostra Nazione?
“Momento delicato, ma purtroppo dobbiamo stare a casa. Qui ad Agropoli come movimento ultras abbiamo fatto anche un conto corrente per le persone più bisognose. E’ una cosa importante che mi inorgoglisce molto”.