Vi portiamo a conoscenza di un'altra vicenda, una storia oscura che andrebbe approfondita e che fa emergere il marcio del nostro calcio
NAPOLI - L’ennesima storia senza un lieto fine. Il calcio campano ci ha abituato a raccontare fatti, storie, esempi di lassismo, superficialità e malcostume che iniziano a stancare. Da un lato c’è chi combatte e viene isolato, dall’altro chi continua imperterrito a spadroneggiare e resta ancorato alla poltrona. La mancanza di responsabilità, la volontà cieca di non guardare chi sbaglia, sta facendo sprofondare il nostro calcio in termini di dignità e credibilità. Proviamo a far emergere queste situazioni, incuranti di essere soli, ma una voce può risvegliare le coscienze di chi non parla, di chi vede e si gira dall’altro lato. Se cambiamento ci deve essere deve essere in nome della legalità e di un calcio pulito senza compromessi e senza più personaggi che macchiano lo sport più bello del mondo. Vi raccontiamo adesso la storia, narrando solo i fatti, facendovi giudicare, ci sono i documenti a testimoniare e quelli non possono essere smentiti perchè un lettore è un uomo che ha una coscienza e quella non può essere taciuta e per muovere la capacità di giudizio serve conoscere i fatti. Nel periodo compreso tra il 05/10 e il 19/12/15 (esami nel Gennaio 2016) si è tenuto ad Ischia un corso per il conseguimento di abilitazione ad Allenatore Uefa B di cui al C.U. num. 37-2015/16 del Settore Tecnico FIGC. L’organizzazione veniva demandata ad AIAC e, per competenza territoriale, ne venne investita l’AIAC Campania. Ai sensi del Regolamento disposto da AIAC Service Srl Unipersonale (che gestisce i fondi erogati dal Settore Tecnico ad AIAC per l’effettuazione dei corsi per allenatori e ne detta le linee guida per la loro buona riuscita verificandone altresì l’attuazione), con il ruolo di “Rappresentante di AIAC” in questo così citato e tipizzato, Serappo – residente sull’isola – si attivava, tra l’altro, per raccogliere gli assegni circolari intestati al Settore Tecnico, far firmare la modulistica e la raccoglieva, assisteva i partecipanti durante l’intera durata del Corso e collaborava con i docenti durante l’intera durata dello stesso e presentava l’attività svolta da AIAC. Fu anche ottenuta la piena gratuità dell’aula per le lezioni teoriche e del campo di calcio per le lezioni pratiche dal Comune di Ischia che in tal senso si espresse con apposita delibera. Grazie all’impegno dei discenti tutti e del Serappo, AIAC non ha mai versato nulla per assicurarsi alcun servigio sul territorio prima, durante e dopo il corso. Al termine del corso stesso, però, AIAC Campania non liquidava alcuna diaria spettante al proprio “Rappresentante” e che il Regolamento della Service Srl Unipersonale stabiliva (Punto 4) in Eur 31,00 al giorno (somma totale Euro 1.209,00). Veniva pertanto mossa da Serappo azione di messa in mora nei confronti di AIAC come da raccomandata a/r num. 13990400574-1 del 09/02/18 da cui non derivava alcuna azione conciliante tanto da causare inevitabilmente il ricorso dell’istante al competente organo di giustizia endoassociativo del Collegio di Garanzia in data 09/03/18. Il citato organo, con lodo num. 1/18 espresso in data 04/10/18, condannava Scarfato a due mesi di squalifica e ciò in forza della stessa ammissione del Presidente di AIAC Campania di essersi appropriato dei fondi destinati al Serappo e per non esser stato in grado di dimostrare in alcun modo di aver avuto le spese che aveva dichiarato nel bilancio per lo svolgimento del Corso. Peraltro Scarfato, totalmente in spregio della condanna, prendeva parte come Rappresentante di AIAC alla famosa Assemblea del C.R. Campania del “Caso Gagliano-Tambaro”. In data 13/02/18 il Presidente di AIAC Renzo ULIVIERI rispondeva alla messa in mora da parte di Serappo con l’invio di una nota scritta in cui evidenziava la conoscenza dei fatti e delle circostanze; in data 16/04/18 il medesimo Presidente Ulivieri, durante una riunione del Consiglio Direttivo Nazionale tenutasi in Roma richiedeva allo stesso dell’eventualità di provvedere al saldo delle spettanze al Serappo in caso il Collegio di Garanzia avesse acclarato la condotta inidonea dello Scarfato, come poi avvenuto il successive 04/10/18; che nonostante quanto acclarato dall’Organo gudicante endoassociativo Ulivieri non diede mai seguito a quanto nei propri intendimenti pubblicamente condivisi in data 16/04/18 preferendo difendere lo Scarfato e il Segretario Ciccarelli e riuscendo ad allontanare dall’Associazione il Serappo stesso che per via della sua intraprendenza realmente a vantaggio degli allenatori e della categoria stava cominciando a raccogliere troppi consensi a livello nazionale e a scoperchiare troppe pentole. Resta anche il fatto che AIAC Service Srl Unipersonale (la cassaforte di AIAC), nella persona del suo Amministratore Unico Bazzoni Massimo, nonostante il rigore espresso dal proprio Regolamento, saldò ad AIAC Campania i costi da questa dichiarati la messa in opera del Corso di Ischia senza alcuna pezza d’appoggio giustificativa (è forse occasionale e superfluo segnalare che nel Consiglio di Amministrazione dell’AIAC Service siedono anche il Direttore Generale di AIAC Giuliano Ragonesi (che sempre grazie a Serappo si è beccato sia una sanzione amministrativa che una pecuniaria dagli Organi di Giustizia Sportiva), l’avvocato Pierluigi Vossi (legale di AIAC, colui che in pratica prepara tutti gli atti che l’Associazione ha impostato contro l’allenatore ischitano) e Giancarlo Camolese (che ambisce alla successione di Ulivieri e che molto presumibilmente, da quanto si evince, difficilmente avrebbe ed ha posto in essere alcuna condotta per salvaguardare un Collega e le battaglie per la legalità che questo tecnico campano ha in essere con grande coraggio e determinazione). Certo è che, alla fine, nel bilancio dell’anno 2016 AIAC Campania dichiarava una spesa pari a Euro 4.500,00 senza alcuna giustificazione ma solo con la finalità di ottenere l’erogazione dei fondi- come avvenne – di derivazione Federale. Una condanna-bis nei confronti dello Scarfato è probabilmente difficile da ottenere da parte di un organo di giustizia federale: qui magari sarebbe più opportuno che gli allenatori campani si interroghino sull’opportunità o meno di continuare ad essere rappresentati da chi ha sbagliato in maniera così chiara, grave ed eclatante. Resta tuttavia il fatto che il Serappo sia ora fuori da AIAC e che quindi non gli è più neppure consentito adire un organo endoassociativo avverso le condotte del Bazzoni e dell’Ulivieri stesso. Forse, in questo caso, la Procura Federale potrebbe dare una mano a vederci chiaro. Una cosa è certa, Daniele Serappo sta continuando senza sosta un’azione di moralizzazione e tentando in ogni modo di dare ben altra dignità e spessore politico al ruolo di cui si sente grande bisogno. La storia potrebbe continuare parlando dei bilanci di Aiac Campania, che dal giugno 2018 non ha il presidente di Aiac Napoli, il gruppo provinciale non è nemmeno commissariato, a livello normativo lo statuto di Aiac provinciale prevede che se il presidente si dimette, il vicepresidente prende il suo posto fino al termine del mandato. Aiac Napoli non ha mai nominato il vice presidente, Carlo Sanchez si dimise a giugno 2018 dopo l’incontro di Ischia con Leonardo Semplici (organizzato da Serappo), il Consiglio direttivo di Aiac Napoli si dimise però non sono mai state fatte elezioni, il gruppo non è stato mai commissariato e i bilanci Aiac di Napoli come si chiudono? E dunque quelli regionali sono un mistero? Altra storia, altra giostra, altre domande senza risposta, le attendiamo, le pretendiamo per un calcio limpido, trasparente che premi i sacrifici degli attori principali e non di governanti senza scrupoli mossi solo da interessi personali.