L'ex tecnico del Volla alla vigilia dell'esordio con il Marcianise ha parlato di mercato e della scelta Casoria
CASORIA (NA) - Ha preso il posto di mister Ciro Amorosetti a Casoria, dopo un’ottima stagione alla Virtus Volla. Stiamo parlando di mister Ivan De Michele, che ha tutte le intenzioni di far bene e confermare quanto di buono fatto vedere in questi anni sulle panchine.
Mister attesa finita, in questo week-end si torna in campo. È emozionato per questo esordio?
“Più che emozionato sono contento, perché il calcio è bello quando giochi la domenica. Cambiano i ritmi, ti alleni con più attenzione e costanza in settimana. Quando non giochi la domenica non mi sembra calcio. È brutto allenarsi solo, l’amichevole lascia il tempo che trova”.
Che effetto fa passare da Volla a una piazza come quella di Casoria?
“Io principalmente ho lasciato Volla perché non ha preferito continuare sulla strada che avevo tracciato. L’anno scorso dovevamo salvarci e abbiamo fatto di più arrivando comodamente nella parte sinistra, oggi volevo ambire giustamente a qualcosa di più importante. Il Casoria non è il Real Madrid, però se riusciamo a fare bene con un po’ di impegno, la voglia e il cuore, possiamo almeno lottare per qualcosa di più della salvezza”.
Di fronte si troverà il neopromosso Marcianise, una partita insidiosa. Cosa si aspetta?
“Noi oggi siamo ancora in fase di rodaggio, non mi aspetto una squadra che possa andare a mille. Mi aspetto almeno di vedere la voglia di fare bene, di dimostrare, dare tutto quello che si ha e dopo tireremo le somme”.
Un girone difficile dove all’interno vi è anche la principale favorita Afragolese. Come vede questo girone?
“Sicuramente era meglio non prenderla, ma l’abbiamo presa quindi cercheremo di giocarcela a viso aperto anche con l’Afragolese. Io credo che quest’anno sia un’Eccellenza forte. Anche il Marcianise non ha fatto una squadra di vertice, però è comunque una squadra con una storia, uno stadio importante. Lo stesso vale per il Casoria, il Mondragone, il San Giorgio e il Volla. Eccezion fatta per quelle 5-6 squadre che hanno speso tanto, ci sono altre 4-5 dietro che sono pronte a rincorrere e vorranno dire la loro”.
Nell’Afragolese si è messo in luce durante il precampionato il giovane Longo che lei conosce bene per averlo allenato lo scorso anno. Cosa ci può dire su questo ragazzo? È sorpreso?
“No. Lo abbiamo preso dal Forio, io e D’Avino, che era un giocatore normale. Purtroppo il calcio è brutto per questo, perché adesso conoscono tutti Longo. L’anno scorso, a Novembre, non si sapeva neanche il nome. Io posso sicuramente essere contento, perché Michele oltre ad essere un grande giocatore è una brava persona, e mi farebbe tanto piacere che lui faccia grandi cose. Anche quest’anno ho preso 2-3 giocatori che non hanno nome, però sono convinto che diranno la loro e l’anno prossimo saranno appetiti in Eccellenza”.
Come spesso ci ha abituato, il Casoria ha deciso ancora di puntare su molti giovani. Come giudica l’operato sul mercato? Manca qualche elemento di esperienza o è già soddisfatto della squadra?
“Secondo manca come organico, più che come uomini. Perché oggi sono soddisfatto sia degli over che abbiamo in rosa che degli under. Numericamente, però, serve qualche altro over e qualche altro under, giusto per far sì che la rosa sia al completo numericamente”.
Vitale, Di Benedetto, Spoleto, Varrella. Quale giovane lo ha colpito particolarmente?
“Di Benedetto l’ho portato io dal Volla, e non mi ha colpito perché so quello che mi può dare. È un ragazzo eccezionale, si allena bene e poi è pieno di grinta. Cioffi giocava a Cardito, che è una società molto amica, e quindi me lo sono portato io da Cardito. Vitale lo ha preso il direttore dall’Afro Napoli e sono contentissimo. Per il resto dobbiamo lavorare. Togliendo questi 3-4, dobbiamo prendere almeno altri 3-4 per far sì che il pacchetto under sia competitivo. Oggi ne abbiamo 4 buoni, ne servono almeno 7-8. Così come gli over ne abbiamo 8-9 buoni e ne servono 11”.
Che stagione sarà quella dei viola, quali saranno gli obiettivi da raggiungere?
“La società non impone obiettivi. È una società perbene, fatta di persone perbene che fanno calcio per passione come me. Io posso promettere che la mia squadra darà battaglia, filo da torcere, suderà la maglia e darà il cuore per la causa. Alla fine tireremo le somme dell’operato che faremo noi e la rosa”.