Otto anni alla Mariglianese, dalla Prima categoria all’Eccellenza, poi ancora nel massimo campionato regionale con Palmese e Mondragone. Aldo Papa ora osserva il campionato di Eccellenza da un po’ più lontano, ma sempre con l’occhio dell’allenatore vigile.
Mister questa Afragolese continua a correre, ma non si è dimostrata imbattibile
“La classifica rispecchia le previsioni con Afragolese, Puteolana e Frattese tra le prime. Il Mondragone è una sorpresa, nessuno si aspettava che avrebbe avuto quella posizione dopo nove giornate. Il presidente Villano e La Torre hanno costruito un ottimo mixi di giocatore giovani ed esperti. Mondragone può diventare una bella realtà nei prossimi anni. Erano partiti male perdendo con la Mariglianese 2-1. Parlai con Villano e mi disse che quella partita sarebbe servita per capire cosa mancava. Ora credo che davvero l’organico sia completo. Dietro hanno tre centrali come Baratto, Zamparelli e Castaldo, poi altri calciatori importanti come D’Angelo, La Montagna”.
E al momento questa squadra esprime anche il capocannoniere
“Felleca è un ‘98, un po’ sconosciuto anche perché ha giocato in D e in C. Sono quei classici calciatori che per vari motivi scendono di categoria e se riescono a farsi valere risalgono, e Felleca lo può fare”.
E invece chi ha un deluso?
“Sicuramente il Pomigliano che è stato costruito per vincere il campionato”.
Tra Puteolana e Frattese, che si incontreranno proprio domenica, chi è l’antiAfragolese?
“Entrambe, pur se per organico il Pomigliano è superiore, ma ora sta stentando. Ciaramella è uno degli allenatori più esperti della categoria, è stato allenatore quando giocavo, so cosa può dare dentro lo spogliatoio e in campo. La sua squadra è composta da vari ‘97e ‘98 ma non è proprio una rivelazione. Credo che abbiano come obiettivo i play-off”.
È il primo anno con l’Eccellenza a 18 squadre. Al momento della riforma qualcuno ha storto il naso pensando che così si sarebbe creata la squadra cuscinetto e che quattro gare in più in un campionato dilettantistico alla lunga sarebbe stato più difficile.
“Quando fu ripescata la Nocerina nel girone B io ero alla Mariglianese e facemmo campionato a 17. A 18 alla lunga la puoi pagare soprattutto se vai avanti in Coppa ti trovi a giocare domenica e mercoledì, quindi alla fine esce poi il valore di chi ha l’organico più importante”.
Dunque così è più difficile salvarsi che vincere il campionato?
“Sì perché alla lunga emerge l’organizzazione e la forza della società che ha una rosa più completa. Oggi l’Eccellenza è un campionato di dilettanti-professionisti, la maggior parte dei calciatori lo fa proprio per professione. Ovviamente non tutti ma ciò avviene soprattutto nelle società di media-alta classifica”.
Per quanto riguarda il suo futuro, ha avuto contatti?
“Cerco sempre di trovare un progetto serio. C’è stato qualche contatto tra Eccellenza e Promozione, sia in estate che di recente, ma non c’erano le condizioni. Cerco una società seria dove poter lavorare con un programma almeno biennale”.