Il presidente del club di Casalnuovo: il calcio crea indotto economico e va tutelato al pari di altri settori

NAPOLI - Tra le tante isole che compongono l’arcipelago del calcio italiano, non va sicuramente trascurata quella dei settori giovanili. Oggi abbiamo incontrato Luigi Maione, fondatore e responsabile dell’accademia calcistica Real Casarea: realtà decennale che ha fatto scuola in tutti i sensi. Il club sportivo, infatti, dispone di tre sezioni ‘calcio’ all’interno dell’istituto superiore statale di Ponticelli. Gli studenti oltre a trattare le materie inerenti al loro percorso di studio, analizzano anche l’industria calcio e tutte le relative figure professionali. Ed è proprio il concetto di ‘industria’ il fulcro del pensiero di Maione: “A qualcuno è sfuggito che il calcio è la terza industria del paese e tra le prime dieci del mondo industrializzato. Le ricadute economiche relative al fermo reiterato saranno devastanti. Tenendo come unico riferimento la curva dei contagi, è importante compiere azioni finalizzate alla ripartenza. Senza entrare nel merito e senza fare inutili polemiche: sentir parlare di riapertura anticipata di altri sport, mi sembra quantomeno discriminatorio nei confronti del movimento calcistico. Io, immagino la scelta di un genitore nel breve periodo, davanti alla decisione di iscrivere il proprio figlio alla scuola calcio oppure al circolo tennistico. In questo momento sta passando il concetto che uno sport individuale sia meno ‘pericoloso’ di uno sport di squadra. Dobbiamo evitare di creare questo fraintendimento”. Le proposte per la ripartenza sono tante, e il club del presidente Maione si è fatto promotore di una di queste: appuntando nero su bianco un ipotetico protocollo da applicare per la gestione dei lavori relativi alle scuole calcio: “Noi, del Real Casarea, ci siamo fatti promotori di una proposta e abbiamo inviato la nostra relazione alla LND e al ministero dello Sport. Il nostro obiettivo è quello di creare un focal point atto a fare da interfaccia tra le istituzioni e le associazioni affinché si trovino le giuste misure”.

Schema a corredo della relazione prodotta dal Real Casarea

Anche il futuro dell’industria pallonara sarà rivoluzionato. Il calco giovanile –com’è giusto che sia– vivrà una nuova stagione, fatta da professionisti del settore e non da improvvisati della ‘domenica’, ne è sicuro Luigi Maione: “Questa onda anomala che ha travolto il paese e di conseguenza il mondo calcistico, farà sicuramente una selezione. Il calcio ‘industria’ ha bisogno di professionisti accreditati e preparati, soprattutto nei settori giovanili e nelle scuole calcio. Il calcio giovanile è la base di tutto il movimento, quindi è auspicabile che il lavoro svolto in questi ambienti sia curato nei minimi particolari e da personale altamente qualificato. Il nostro modello calcistico è finalizzato alla costruzione e alla crescita del calciatore, non della squadra. Le scuole calcio dovrebbero formare il professionista di domani, curando differenziatamente le diverse facce della struttura ‘calciatore’. Penso che sia arrivato il momento di far compiere un salto di qualità al nostro movimento”.