Con un inizio di campionato decisamente non positivo da parte delle vespe alcune certezze potrebbero venir meno, come i colori che caratterizzano questa esperienza

CASTELLAMMARE DI STABIA - La realtà molte volte ci mette dinanzi a situazioni che modificano il nostro modo di percepire ciò che ci circonda. A volte vediamo cose con gli occhi della passione, altre volte con occhi indiscreti ed altre volte ancora con occhi gelidi, glaciali, che congelerebbero con uno sguardo anche il Diavolo dantesco – che al gelo è abbastanza abituato.
Ciò che appare certo, però, è che non esiste un punto di vista oggettivo della materia che compone la nostra esistenza, a meno che qualcuno non voglia affidarsi alle rigide regole della scienza. In quel caso, tuttavia, non staremmo guardando il mondo dal nostro punto di vista, ma staremmo semplicemente accettando una convenzione che per qualcuno – o per un ristretto gruppo di esseri umani – trova la sua risposta definitiva in una serie più o meno definita di stringhe.

Da dove nasce allora il sentimento che i tifosi provano per i colori della propria squadra del cuore? Analizzando quello che la Juve Stabia ha mostrato nelle prime uscite in questo campionato di Serie B, ora che siamo prossimi alla conclusione del primo terzo di stagione, si nota come i colori caratterizzanti del club non sono stati tanto il giallo e il blu, bensì il rosso e il grigio: rosso per la posizione occupata dalle vespe sin dal primo turno di campionato, quando le furono tappate le proprie ali contro un Empoli alquanto superficiale in più di un’occasione; grigio perché la squadra ha dimostrato solo in poche circostanze di avere una mentalità adatta alla competizione in atto, dimostrando molte volte di dover ricominciare da zero mentre gli altri già erano partiti spediti nel tentativo di raggiungere gli obiettivi prefissati durante il precampionato. Il grigio, infatti, è il colore che meglio può descrivere il punto di vista del tifoso non soddisfatto (fino ad ora ovviamente) per ciò che assiste andando allo stadio, conscio, tuttavia, che sono presenti comunque dei margini di miglioramento, come dimostrato ad esempio con il Benevento, tali da permettere alla società di avere una possibilità di risalire verso zone più sicure. È questo, dunque, che aiuta a non vedere tutto nero, poiché vi è la speranza, non intramontabile, che vi sia una luce in fondo al tunnelche possa condurre la Juve Stabia ad un campionato più dignitoso e, in un certo senso, anche agevole.

Come si fa quindi a dire che i colori che identificano la Juve Stabia quest’anno siano il giallo e il blu? Effettivamente non si può.
Questo discorso, però, non è ristretta solo al caso della formazione campana in questione, ma può essere allargata anche a tutti gli altri club che sono registrati in giro per il mondo. Bisogna decidere se affiancarsi alla convenzione finora vissuta oppure decidere di allontanarsi e scegliere di credere in ciò che i propri occhi vedono.
Se si scegliesse la seconda opzione, però, una domanda sorge spontanea: cosa decide quali sono i colori di una società?

 

Foto credits: Libero Ricercatore