Un altro aspetto che si è accentuato nella quarta giornata di campionato è la fase offensiva micidiale.

CASTELLAMMARE DI STABIA - Dopo aver esaltato la fase difensiva nella settimana scorsa, un nuovo aspetto che in questo derby si è messo in mostra è la fase offensiva; una vera e propria macchina da gol che si sta esaltando ad ogni partita.

Una macchina da gol che non si riferisce ad una persona in particolare, ma ad una manovra che va da destra verso sinistra con un alto livello di pericolosità, chiunque siano gli interpreti, un qualcosa di impressionante.

Diciamo che è difficile trovare difetti a questa Juve Stabia che sta rimanendo con i piedi per terra, senza la testa tra le nuvole e con un attacco che di questo passo, può far male a tutte le difese. Il primo insieme al Trapani nel Girone C, il secondo dopo la Carrarese in tutto il campionato di Lega Pro. Numeri che stanno arrivando alle orecchie di tutti i prossimi avversari delle vespe.

Il merito? Sicuramente di mister Fabio Caserta che in allenamento sprona i suoi attaccanti a dare il massimo, senza giocate maliziose, a centrare sempre lo specchio della porta con una certa cattiveria. Esercizi provati, riprovati e ripetuti all’infinito.

Dall’altra parte il merito è anche degli stessi giocatori, con le loro qualità soggettive e la loro fantasia. Analizziamo meglio la situazione nell’ultima partita contro la Paganese. Il primo gol è venuta in maniera molto disordinata da calcio d’angolo che ha visto un Mezavilla determinato, trovandosi nel posto giusto al momento giusto in modo da portare le vespe in vantaggio. Un gol sinonimo di convinzione e di determinazione.

Il secondo è invece sinonimo di qualità che parte dal giocatore di qualità come Carlini che passa a Paponi che a volo serve Canotto che in velocità semina il panico e con semplicità mette a segno la rete del raddoppio. Molto semplice a vedersi. Infine, il terzo gol arriva sempre da lui, Carlini che arrivato sulla linea di fondo in area di rigore, effettua quel passaggio che si chiama “della morte”, all’indietro con la difesa proiettata verso la porta del proprio portiere e Canotto con assoluta liberà segna la sua doppietta. Sembrano tutti facili,  forse perchè la difesa della Paganese aveva le sue difficoltà, ma non si può dire lo stesso del Potenza e del Siracusa.

La verità lo dice il campo; dieci gol in 3 partite e sempre con una partita da recuperare.

Che sia Canotto o Elia, che sia Melara o Di Roberto, che sia Paponi o El Ouazni il risultato non cambia.

(Fonte Foto: S.S. Juve Stabia)

 

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