Su Pandolfi e sulla sua titolarità in dubbio l'allenatore replica: "Non è detto che se viene un altro meriti di giocare, non è facile mettere subito in campo uno svincolato"

PAGANI (SA) - Sereno per il primo successo ottenuto in Serie C alla guida della Juve Stabia si mostra il tecnico delle vespe Leonardo Colucci.

L’allenatore gialloblù, presente in conferenza stampa al termine del derby vinto contro la Gelbison al Torre di Pagani, ha fatto il punto della partita, soffermandosi anche sui ruoli nell’undici iniziale di Pandolfi e Scaccabarozzi.

PRIMA ANALISI DELLA GARA – “Di solito le prime quattro, cinque partite sono delle incognite, perché non è mai facile, anche se nelle amichevoli hai delle indicazioni più o meno positive. Ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi, perché quando c’era da giocare hanno giocato e quando c’era da soffrire si è sofferto. La Gelbison è una buona squadra e lo sapevamo, avevamo un grande rispetto per la squadra avversaria. Abbiamo lavorato in settimana al 110% per questo rispetto. Sono contento di quanto fatto vedere dai ragazzi, specie nella sofferenza. Sono stati bravi nel palleggiare, anche se tante volte abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio per andare a segnare”.

FELICITÀ PER IL SUCCESSO – “Per come sono fatto io mi dovete dire il risultato perché l’ho già dimenticato, nel senso che bisogna già pensare alla prossima. Non dobbiamo passeggiare a metà dell’opera, ci sono trentasette partite. Bisogna esultare per dieci minuti e poi pensare alla prossima uscita”.

RUOLO DI PANDOLFI NEL TRIDENTE E PUNTA DAL MERCATO – “Il 4-3-3 lo puoi fare simmetrico, ma anche asimmetrico con una punta più all’interno rispetto all’altra. C’è lavoro da fare per vedere le uscite, sia in fase di possesso che di non possesso. Io sono concentrato con quelli che ho, poi se arriva qualcuno a darci una mano benvenga. Se non dovesse venire nessuno, la punta di struttura la creiamo con Guarracino e D’Agostino uno sopra l’altro e così abbiamo l’attaccante di due metri”.

EMOZIONI SUI GOL – “Quando difendi venti metri più indietro può sfuggire una palla in un duello, al limite dell’area, e non va bene. Sono arrabbiato sul gol preso, perché dopo cinque minuti non puoi prendere quella rete, al di là della bravura dell’avversario che c’è e non va dimenticata. Sono, invece, felice per il gol di Altobelli”.

PANDOLFI – “Ha fatto oggi una grande partita, ha lottato, ha corso e rincorso. Sia Scaccabarozzi che Bentivegna si sono sacrificati, perché andavano sul quinto e dovevano abbassarsi. Pandolfi non ha il posto da titolare fisso, perché bisognerà vedere anche in base all’avversario come gioca, senza ovviamente snaturare la nostra identità che non si acquisisce in uno-due mesi. Non è detto, poi, che se viene un altro merita di giocare, non è facile mettere subito in campo uno svincolato. Anche perché se dovesse succedere qualcosa all’allenatore gli stracciano il tesserino, se non lo mette si inizia a dire: ‘eh come mai’. Ma quello è il senno di poi”.

PRIMA CON LA JUVE STABIA – “Ogni anno c’è sempre l’emozione della prima giornata che si va a scuola, poi nel momento in cui fischia l’arbitro devi essere focalizzato, non puoi permetterti di pensare ad altro. L’emozione, però, c’è sempre”.

VITTORIA CON LA GELBISON – “La prima partita è un’incognita, perché non conosci la squadra avversaria, se può cambiare modulo e comunque non lo vai ad analizzare. Io dico sempre ai ragazzi che in una partita ci sono quattro/cinque partite e bisogna sin da subito essere camaleontici nell’adattarci. Non possiamo essere integralisti, soprattutto se gli esterni si abbassavano e si sistemavano come se stessimo giocando a cinque, che abbiamo fatto alla fine. Da quel punto, quando si abbassa l’esterno è il terzino che funge da braccetto, su questo però dobbiamo ancora lavorare. Sono però contento, non puoi vincere le partite da tappeto rosso: bisogna soffrire per portare le vittorie a casa”.

SCACCABAROZZI IN ATTACCO – “L’ho messo per dare più peso. Scacca è un giocatore, come Gerbo, che può fare quel ruolo e dare un po’ di sostanza. Non che i ragazzotti non ce l’hanno, ma hanno altre caratteristiche. La scelta, quindi, era per dare un po’ più di equilibrio”.

 

 

 

Foto credits: Juve Stabia