Il tecnico parla della sua esperienza e degli obiettivi per la prossima stagione
PAGANI - PAGANI (SA)- Salvezza conquistata al 97’ dalla Paganese, che rimane per la quindicesima stagione consecutiva tra i professionisti. Una stagione piena di alti e bassi ma che da gennaio ha trovato alla guida tecnica degli azzurro-stellati un valido condottiero, mister Lello Di Napoli, che ai microfoni della nostra redazione ci ha parlato di questi suoi 6 mesi sulla panchina della Paganese: “Sono arrivato sulla panchina della Paganese a gennaio, prendendo una squadra che veniva da 5 sconfitte consecutive, ma che ritenevo un gruppo valido per salvarsi e che in quel momento non riusciva ad esprimersi al meglio. I concetti che ho introdotto fin dal primo giorno di allenamento sono stati autostima, fiducia e coraggio. I ragazzi sono stati bravi a seguirmi, ma soprattutto a credere in loro stessi e anche con molta sofferenza siamo riusciti a salvarci.”
C’è stato un momento in cui ha pensato di non riuscire a raggiungere l’obiettivo salvezza?
“No, anche dopo la sconfitta di Cava, e il conseguente ultimo posto ho sempre creduto nei ragazzi, perché vero che c’erano delle lacune, ma sia contro la Casertana, sia a Cava avevamo fatto due ottime prestazioni. Quindi bisognava crederci fino alla fine e non abbattersi.”
Sul rinnovo avvenuto in settimana, ha già chiesto al presidente dei rinforzi, da prendere durante il mercato estivo…
“Tolti i ragazzi che abbiamo sotto contratto, e sono felicissimo di averli, anzi sono felice di ogni singolo giocatore, perchè tutti hanno contribuito alla salvezza. Il giorno dopo la partita col Bisceglie, confrontandomi con il presidente abbiamo pensato di alzare l’asticella per ottenere una salvezza più tranquilla, e di iniziare un progetto che riesca a durare nel tempo e metta le basi per un miglioramento costante. Sono felicissimo di aver rinnovato perché mi trovo con le idee del presidente. Noi sicuramente faremo una buona squadra e porteremo a Pagani, gente motivata e che ha voglia”.
Obiettivi per la prossima stagione?
“Cercare di salvarci in modo tranquillo, soffrendo meno di quest’anno e sperando che anche gli episodi siano dalla nostra parte e allora potremo ambire a qualcosina in più. Ma la cosa fondamentale è alzare il proprio livello e migliorare ciò che è stato fatto quest’anno. Il presidente per me è una garanzia e sicuramente riusciremo a comporre una squadra all’altezza.”
Quale è il ricordo più bello di questi 6 mesi a Pagani?
“La conoscenza di un gruppo sano, di una società che ha messo a mia disposizione tutto il necessario per raggiungere l’obiettivo e sicuramente le due vittorie più sofferte contro il Bisceglie e la vittoria di misura a Foggia sotto di un uomo. Un allenatore quando ha 24 giocatori che sono tutti integrati nel gruppo e si aiutano, lì ha vinto e io mi sento di aver vinto perché ho trasmesso quello spirito di compattezza che serviva a raggiungere l’obiettivo, ho visto giocatori che non erano mai spenti e lottavano su ogni pallone. Quando è arrivato il 2-2 del Bisceglie al 92’ mi si è gelato il sangue avendo visto 6 mesi di lavoro andare in fumo. Poi però ho ripensato a quello che era successo in Cesena-Matelica una settimana prima, e ho avuto l’idea di affiancare Raffini a Diop, che in effetti ha servito l’assist che è valso la salvezza. La prima cosa a cui ho pensato al goal al 97’ è stata mia madre che da lassù mi ha aiutato, dopo anni in cui avevo sbagliato delle scelte”.
Rivolgendo lo sguardo ai play-off, pensa che l’Avellino ce la possa fare a conquistare la serie B?:
“Ritengo l’Avellino un’ottima squadra guidata da un allenatore che ha compiuto molte imprese in questa categoria, una spanna sopra al Padova che soprattutto nelle ultime prestazioni è stata poco convincente, mi piace molto anche l’Albinoleffe che ha fatto fuori una delle mie favorite per la promozione, il Catanzaro, giocando e vincendo in Calabria con ben 5 under in campo. In ogni caso ritengo che i lupi possano farcela”.