La dirigenza gialloblù non abbandona il progetto dell'oasi felice, puntando ad una squadra completamente autosufficiente nel corso dei prossimi anni

CASTELLAMMARE DI STABIA - Quasi un mese dopo dall’eliminazione casalinga con il Palermo si riuniscono nella conferenza stampa di fine stagione i massimi esponenti della società Juve Stabia, dai Fratelli Langella, soci proprietari del club stabiese, al Direttore Generale Giuseppe Pavone, passando per l’Amministratore Unico Vincenzo Todaro.
L’argomento del giorno non può che essere legato al progetto intavolato dalla famiglia Langella e dal resto della dirigenza, pronto a continuare anche al netto dell’insuccesso ottenuto durante i playoff. Ci saranno, ovviamente, tante cose da cambiare e sulle quali agire, così da correggere alcune imperfezioni di quest’ultimo anno. Non c’è ancora, però, il nome del nuovo allenatore.

RINGRAZIAMENTI INIZIALI – “In primis voglio fare un ringraziamento al mister Pasquale Padalino che ha svolto un egregio lavoro in un campionato non facile, vista la ripartenza dopo la retrocessione e la vicinanza tra la fine della B e l’inizio della C. Ha fatto un importante lavoro, li ha indottrinati bene, ha creato un team di valore e ha disciplinato bene la squadra; perciò non posso che augurargli il meglio per il proseguo di carriera. All’inizio ci siamo imbottiti di ragazzi provenienti dal settore giovanile, a cui vanno i miei ringraziamenti perché hanno sudato la maglia, rispettato i colori e hanno dato l’anima. Il settore giovanile verrà, inoltre, ancor di più intensificato quest’anno rispetto a prima.
In parallela, c’è stato il direttore Ghinassi che ha costruito una squadra ad una velocità supersonica, con qualche errore chiaramente che è stato poi riparato a gennaio con il mercato di riparazione e con l’ingresso del nuovo Direttore Sportivo Pavone. Da lì c’è stata la svolta, abbiamo raggiunto vari obiettivi e anche record (nove partite vinte in esterna, secondi in Europa dopo il Manchester City), tra cui il quinto posto in classifica prefissato ad inizio stagione. La partita con il Palermo è stata quella che ci ha fatto salutare, al termine di un playoff che ci ha rattristato tutti, mister Padalino – l’ultimo contatto c’è stato qualche giorno dopo con il nostro Direttore, ma non si è trovato l’accordo tra le parti, aggiunge il presidente delle vespe.
Voglio passare ora alla squadra. Ci ha fatto gioire, rabbrividire, emozionare e a tratti anche penare. Sono stati veramente favolosi e ci hanno permesso di toglierci qualche soddisfazione: abbiamo visto partite spettacolari, eurogol, ne hanno fatto di tutte e di più.
Voglio ringraziare, infine, tutti i dirigenti e i dipendenti, che fanno un lavoro dietro le quinte apparentemente invisibile, ma ci mettono passione e anima in quello che fanno.”

PLAYOFF – “I playoff però, come sappiamo tutti, sono una lotteria: mentre tocchi il successo accade qualcosa di imprevedibile e io spero che quanto prima si possa attivare la riforma per cancellare questa battaglia. Alla fine porta solo uno stillicidio.”

RINGRAZIAMENTI SPECIALI – “Ma fatemelo dire, voglio fare un ringraziamento fortissimo al grande tifo, alla Curva, che anche dopo due anni di allontanamento ha dimostrato grande calore. La loro forza si sentiva anche da lontano e questo è un orgoglio per questo club, perché hanno mostrato un attaccamento meraviglioso alla maglia. Si è visto contro il Palermo, è stato emozionante: portare la squadra dai caselli fino allo stadio con fuochi d’artificio, tante bandiere, e continuare durante la partita attraverso cori, musica e un tifo veramente forte. Noi sappiamo i sacrifici che stanno facendo e spero quanto prima di riabbracciarci tutti quanti allo stadio per dare quel calore vero alla squadra.”

PROGETTO JUVE STABIA – “Quest’anno ci sono state delle falle, perché il progetto come io lo intendevo da piccolo/medio imprenditore, non si è concretizzato né nella gestione né nel progetto in sé, anche percent spendere qualcosa all’anno è un conto e sperperare un altro. Quando si parla di progetto triennale si parla di qualcosa che si deve ricostruire. Se noleggio una Ferrari la tengo per un mese, vado nelle autostrade più veloci per sentirmi un uomo, ma alla fine quando la devo restituire non resta nulla. L’idea iniziale era di creare qualcosa passo dopo passo, che restasse alla città. Arrivare dunque ad un’oasi felice: toglieesi tutte le cose negative, i debiti pregressi e costruire qualcosa dal basso ed arrivare infine all’oasi felice. Non cerchiamo di fare la fine di altri club che in un anno hanno sperperato e poi non si sono neanche iscritti più, ci sono state tante piazze e ci saranno altri esempi anche quest’anno.
Questo è il mio progetto. L’idea di fittare capannoni, muletti ed altre cose e poi non ti trovi niente non mi piace, sei solo un imprenditore fugace che prima o poi se ne andrà. La progettualità è anche sinonimo di continuità e serietà. Se una famiglia investe in questo club vuol dire che ci crede, ci rimane e ci continua e questo dovrebbe rassicurare le cose. Poi se arriva lo sceicco di turno che si affeziona al club e ha tanti soldi da spendere ben venga, qua sono le chiavi.
Questa è una piazza che merita di rimanere in queste categorie e crescere piano piano per arrivare all’oasi felice. Poi oggi ci troviamo in un momento negativo storico, perché in pandemia le nostre imprese sono ancora in cassa integrazione. E ciò comporta effetti negativi non solo economici, non si entra allo stadio o non ci sono sponsor, ma anche psicologici. E a ciò si aggiungono la Lega che non dà niente e i costi nuovi – basti pensare alla cifra di oltre 150.000 euro raggiunti tra test seriologici, tamponi, disinfestazioni, dispositivi a normativa Covid, spese non previste l’anno prima. Tutte queste spese sono state ottemperate, tant’è che la Juve Stabia è stata definita la più virtuosa a rispettare il protocollo Covid. Ad oggi, però, abbiamo speso molto, ma di ricavi niente. Abbiamo usufruito del paracadute, di qualche plusvalenza vecchia, delle nostre risorse e grazie a ciò si ripristina il nostro progetto.”

CAPITOLO ALLENATORE – “Baldini è stata un’iniziativa nostra e abbiamo fatto un tentativo. Abbiamo visto poi dai giornali che non aveva la maturità e in questo periodo la disponibilità a portare avanti un club come la Juve Stabia. Forse è stato meglio, perché se non prendiamo un allenatore di grido o di esperienza e di successi, ma un allenatore che ha un profilo rientrante nella nostra progettualità e con una resa di 100 a 100 (lavorando e sudando la maglia, con costanza e passione) non vedo il problema. Come non lo vedo nel partire da un insuccesso per arrivare al successo: abbiamo visto allenatori partire dalla Serie D come Dionisi, Zanetti, Sarri, per non dire Allegri, ma lo stesso nostro ex allenatore Caserta, il quale ne ha fatta di gavetta. Noi riteniamo che sia questo il tipo di profilo da seguire. Ci sono due nomi nell’aria, ma non parlo perché non ci sono i contratti firmati. Uno dei due, però, è sicuro, con l’altro ci siamo quasi.
Se poi vogliamo portare il nome blasonato, spendendo 20/30 mila euro in più, ma riflettono poi sulla squadra. E torniamo così all’albergo cinque stelle Juve Stabia extra lusso di quest’anno, dove si è fatto di tutto e di più, dalle trasferte a due notti – e non una – e non solo. Noi paghiamo ancora il vice di Caserta per tre mesi, un uomo che non abbiamo mai visto, giocatori come Cernigoi con tre partite fatte, gente che si lasciava influenzare dalle fidanzate/mogli e dai figli.
In conclusione, il profilo dell’allenatore lo abbiamo individuato, chi non è d’accordo si siede al mio posto e manda tutto avanti. Dobbiamo resettare questa emorragia, questo è l’anno della verità.”

SFOGO LANGELLA – “Se non troviamo un equilibrio tra piazza e società non si va da nessuna parte, senza parlare di quinti o quarti posti.
Con tanta buona volontà, chi ha concepito la nostra progettualità può rimanere. Per il resto la porta è lì, in bella vista, chiunque può prendere la propria giacca ed andarsene. Tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Perché, e qua sposo la teoria di Manniello, chi mette i soldi nelle squadre deve essere rispettato più di chi investe nelle imprese, in quanto quelle sono società a scopo di lucro mentre queste sono società a scopo di perdite. Quindi chi spende deve essere rispettato.”

MAROTTA – “Anche lui ha deciso che preferirebbe avvicinarsi più ad un’altra squadra, perché la moglie dice di volersi trasferirsi in un altro posto. Se la sua volontà è quella di abbandonare la porta è lì, ciononostante è ancora sotto contratto con la Juve Stabia. Di mezzo c’è una trattativa, se va a buon fine ben venga sennò Marotta resta qua. L’intenzione di mandarlo via da parte della dirigenza non c’è.”

Alla conferenza stampa interviene, in un intervento, anche il DS Pavone, rilasciando queste dichiarazioni.

DA DOVE RIPARTIRE – “È evidente che bisogna partire da due cose: i giocatori che abbiamo sotto contratto, con le loro capacità, e un tecnico abile nell’usare più tesserati possibili perché sarà un mercato difficile. Cercheremo di tenere più giocatori possibili sotto contratto e poi integreremo secondo le linee che ci darà il nuovo allenatore.”

Le risposte tornano, dunque, a passare al presidente Andrea Langella.

RITORNO ALLO STADIO – “Ben venga avere lo stadio aperto a tutti, in questo momento sarebbe veramente una manna dal cielo. Per il prezzo del biglietto sicuramente faremo dei ridottissimi a tutti per recuperare questa vicinanza dei tifosi. Qua il discorso della presenza allo stadio non incide nelle casse della società enormemente, ma psicologicamente sì. Quando sono arrivato nella stagione 2018/19 ho visto uno stadio particolare, una carica che dà adrenalina e corsa in più a chi è in campo. Noi per fare arrivare quante più persone allo stadio metteremo prezzi quanto più ridotti, perché ne vale della squadra.”

OASI FELICE – “Non è stata quest’anno e non lo sarà il prossimo. L’oasi felice è quel momento in cui la Juve Stabia non ha debiti, ha un parco giocatori di sua proprietà, un consolidamento forte patrimoniale e a quel punto possiamo guardarci in faccia tutti per scegliere cosa fare. Possiamo fare quello che vogliamo, ma se non si arriva a questo cosa facciamo poi? Ok, quest’anno la nostra intenzione è di rifare i playoff. Noi costruiamo una squadra per arrivare a questo, poi è il campo a fare la differenza. La proiezione però è sempre quella: arrivare a quell’oasi felice che la Città delle Acque merita. Ma soprattutto deve essere l’oasi felice dello sport, dove abbiamo un settore giovanile che ha fatto bene quando chiamato in causa e che non è stato bene riproporre.
Bisogna affiancare, fare delle sinergie. Io voglio partire, però, dal realizzare qualcosa solo di tuo, non passare ed andare via per poi ritrovarsi nuovamente daccapo. Perciò bisogna correggere un po’ il progetto.”

Subentra in scena nuovamente il Ds Pavone con le sue parole.

INVESTIMENTI GIALLOBLÙ – “Intanto non sappiamo la griglia che ci aspetta. Investire milioni per poi non avere certezze io credo sia alquanto stupido. Credo che solo una vinca e perciò forse è meglio rafforzarsi alla base per poi tentare nel tempo in virtù di ciò che succederà.” 

A guidare la conferenza stampa torna nuovamente il presidente Andrea Langella.

ISCRIZIONE AL CAMPIONATO – “Comunque i sottoscritti garantiscono l’iscrizione al campionato, una cosa che sembra scontata ma in un periodo di pandemia non lo è.”

 

 

Foto credits: Juve Stabia YouTube Channel