L'Avellino passa in svantaggio nella prima frazione poi, nel secondo tempo la ribalta con D'Ausilio e Rigione fino al 90' con la doccia fredda
POTENZA- Doccia fredda per l’Avellino. L’Avellino si fa riacciuffare nuovamente al 90’ così come accade proprio contro la Juve Stabia. La formazione irpina vive con i fantasmi e gli scheletri nell’armadio, soprattutto dopo quelli di domenica con l’ennesima disfatta contro il Messina. Né un passo in avanti, né un passo indietro per l’Avellino. Una crisi involutiva per la compagine di Pazienza in piena difficoltà, che non riesce più a vincere in casa e allo stesso tempo non riesce a ringhiare, blindando la gara. È il caso della prestazione contro il Potenza: primo tempo orribile per la formazione di Pazienza, dove Candellori ha trovato il guizzo vincente a favore dei lucani. Seconda frazione, invece, dall’altra faccia della medaglia con l’entrata vincente di D’Ausilio, jolly dell’arco di Pazienza: subentra e semina il panico, indirizzando la gara a favore dell’Avellino con un ribaltone sul 1-2. Nel finale il gelo totale per l’Avellino, che si fa recuperare dal Potenza con Saporiti con l’ennesima disattenzione di Ghidotti. Altro boccone amaro per l’Avellino, adesso si fa ancora più dura. È già finita l’avventura di Pazienza sulla panchina dei lupi? Cosa è successo alla compagine irpina e a cosa è dovuta questa involuzione?
PRIMO TEMPO- L’Avellino in piena crisi di risultati, soprattutto in casa con il paventato rischio d’esonero per Michele Pazienza qualora non dovesse arrivare un successo nella gara contro il Potenza e lunedì sera contro la Casertana (anche se l’esonero è stato prontamente smentito da Perinetti). Il ko interno contro il Messina pesa come un macigno e questi giorni sono stati ricchi di polemiche, soprattutto per il tecnico di San Severo additato anche come “presuntuoso”. Si gioca. Pazienza schiera Mulè titolare, mentre a spazio si rivede Palmiero, rientrato dopo un attacco influenzale e Rocca. In attacco spazio al tandem Gori-Sgarbi. Il Potenza subito sblocca la gara, dopo solamente tre minuti di gioco: Candellori buca Ghidotti in area di rigore, avventandosi su un pallone respinto dalla retroguardia biancoverde. L’Avellino è in balia dei lucani: pallone che rimbalza in area di rigore, Saporiti ne approfitta e calcia sul fondo. Al 17’ Rocca crossa dalla destra, Gori stacca di testa, spedendo alto sulla traversa. Sbraga per poco non trovava la rete dell’ex con un grande capolavoro: punizione di Schiattarella sul secondo palo, il difensore capitolino si avventa con una girata al volo sul secondo palo, ma Ghidotti respinge in tuffo. Espulso Marconi dalla panchina per proteste, siccome la panchina irpina chiedeva platealmente un calcio di rigore. Brividi per Alastra: cross dalla sinistra di Cionek, ci arriva Ricciardi con l’inzuccata vincente, mentre l’estremo difensore lucano devia in angolo. Termina la prima frazione col risultato di 1-0 a favore del Potenza, dove l’Avellino non si è reso mai effettivamente pericoloso, se non con l’intuizione di Ricciardi quasi allo scadere. Tanta rabbia ed ebollizione, soprattutto in panchina registrata anche l’espulsione di Marconi. Il Potenza ha trovato ampiamente la rete del vantaggio subito al primo tiro in porta, rendendosi pericoloso più di una volta meritando ampiamente il vantaggio.
SECONDO TEMPO- Si riparte. Pazienza cerca la scossa: De Cristofaro per Palmiero e D’Ausilio per Mulè. L’Avellino si schiera col 4-3-3 con Ricciardi e Liotti come esterni difensivi, mentre Armellino in cabina di regia e Sgarbi e D’Ausilio sugli out a servigio della prima punta Gori. Sprint dell’Avellino, dove la sfera attraversa tutta l’area di rigore e arriva dalle parti di Sgarbi, che si vede deviare la conclusione. L’Avellino ritrova il pareggio: l’ex Cerignola sottomisura appoggia in rete con un tocco sopraffino su cross basso di Ricciardi. L’Avellino si è svegliato dopo una prima frazione orribile. D’Ausilio impegna Alastra con un tiro a giro, ma la conclusione è centrale. Volpe si invola al 60’ sulla fascia destra e calcia in porta, ma Ghidotti respinge e palla spazzata dalla retroguardia. Doppio cambio per l’Avellino: fuori Gori per Patierno e fuori Liotti per Frascatore. Uno-due tra Sgarbi e Patierno, dove poi, l’attaccante di proprietà del Napoli calcia in porta poi, bloccato dal portiere rossoblù. Pressione martellante dell’Avellino, D’Ausilio costruisce per Patierno, che prova la conclusione di prima intenzione senza impegnare Alastra. L’Avellino la ribalta nuovamente. D’Ausilio batte un calcio di punizione a sorpresa, Sgarbi serve sottoporta Rigione: l’ex capitano del Cosenza non se lo fa ripetere due volte e ribadisce in rete. Un secondo tempo totalmente opposto dell’Avellino, che meno di 20’ ha saputo ribaltare la gara. Giallo per Rigione. Gelo per l’Avellino, che si vede nuovamente recuperato dal Potenza al 90’: punizione di Saporiti, il pallone attraversa l’area di rigore e Ghidotti si fa sorprendere sul primo palo; grave disattenzione ed errore di Ghidotti. Cinque minuti di recupero. E’ finita la gara sul risultato di 2-2, dove l’Avellino si fa agguantare al 90’ inoltrato con l’ennesima doccia fredda.