Partita assolutamente sopra la sufficienza per gli uomini di mister Padalino, che rischiano poco e nulla contro una recuperata Viterbese
CASTELLAMMARE DI STABIA - Vince con pochi affanni al Romeo Menti la Juve Stabia, che continua a mantenere l’imbattibilità casalinga con la Viterbese grazie alle reti di Romero ad inizio primo tempo e Fantacci ad inizio ripresa.
Juve Stabia (4-3-3):
Tomei 6 – Ci sono sicuramente giornate più difficili rispetto a quella vissuta con la Viterbese: fatta eccezione per qualche uscita pronta, non viene mai sollecitato dagli ospiti, permettendo all’estremo difensore di godersi una comoda cleen sheet.
Rizzo 6,5 – Difensivamente concede pochissimo, mettendo in mostra probabilmente la migliore prestazione con la casacca delle vespe. Quando cavalca sulla fascia trova con continuità il dialogo con Orlando, creando pericoli non ben concretizzati al centro.
Mulè 7 – Non fa sentire minimamente l’assenza di Allievi contro un Rossi che ruggisce, ma si dimentica come si morde. È quasi sempre in anticipo sugli avversari e quando non lo è li sovrasta con una fisicità disarmante. Mister Padalino non avrebbe potuto chiedere un debutto migliore.
Codromaz 6,5 – Tenere a bada un osso duro come Tounkara non è semplice, ma ostenta una predominanza fisica e mentale tale da vincere la stragrande maggioranza degli scontri con l’attaccante gialloblù. Non concede assolutamente nulla in difesa, dimostrando ancora una volta le sue grandi qualità.
Garattoni 7 – È un treno senza sosta: corre, crossa, difende, corre di nuovo, crossa di nuovo e il tutto anche con grande precisione, come in occasione dell’assist per il gol di Romero. Fa girare la testa a chiunque cerchi di fermarlo, mostrando nuovamente come rappresenti pienamente il prototipo del nuovo terzino calcistico.
Scaccabarozzi 6 – Tiene bene il centrocampo, non lasciando il minimo spazio o tempo di giocata al centrocampista avversario di turno. Pecca sempre quando si tratta di finalizzare le occasioni create, punto sul quale urge qualche miglioramento al più presto. (dal 74′ Vallocchia Sv)
Berardocco 6,5 – Il mediano gialloblù si esibisce in una solida partita sia da diga dinanzi alla coppia difensiva che da metronomo di centrocampo. Impeccabile nelle sue scelte. (dall’80’ Bovo Sv)
Mastalli 6,5 – Il capitano mostra i muscoli a centrocampo, diventando una spina nel fianco del centrocampo laziale dall’inizio della gara al fischio finale. Si mette meno in mostra rispetto ad altre uscite, ma il suo lavoro è fondamentale nel mantenere l’equilibrio tra le linee.
Fantacci 7,5 – È la star della squadra, senza se e senza ma. Ogni suo tocco, ogni sua giocata, è da leccarsi i baffi, come il filtrante per Garattoni in occasione della rete di Romero. L’intesa con il terzino destro gialloblù continua a crescere sempre di più, con i due che si trovano oramai a memoria, mettendo in difficoltà i difensori sull’out sinistro avversario con continui movimenti e scambi. Corona questa giornata con una buona rete personale, in parte gentile concessione dell’estremo difensore Daga. (dall’80’ Lia Sv)
Orlando 6,5 – L’esterno scuola Salernitana gioca bene sia a destra che a sinistra, come in questo caso, rendendo difficile una sua esclusione dal 1′. È parte fondamentale delle azioni offensive gialloblù, che passano sempre tra i suoi piedi. Gli manca solo la rete per coronare un’ottima prestazione. (dall’87’ Bentivegna Sv)
Romero 7 – Dopo un lungo periodo di partite sottotono la torre gialloblù torna a mettere in mostra una prestazione convincente, difendendo bene palla contro i centrali della Viterbese e assumendo un ruolo centrale nello svolgimento della manovra delle vespe. Non brilla ancora per il tempismo di movimento all’interno dell’area di rigore, ma la rete segnata oggi mostra grandi passi in avanti da questo punto di vista. (dall’80’ Bubas Sv)
Pasquale Padalino 6,5 – Disegna in campo una squadra molto corta, improntata al recupero rapido della sfera di gioco (compito facilitato anche da un avversario già in difficoltà per suoi motivi interni) e al servizio per i treni sulle corsie esterne. Il vantaggio gli permette una gestione delle energie ottimale, permettendogli di non effettuare cambi fino agli ultimi istanti di gara.