L’ex tecnico di Cerignola, Pomigliano, Akragas, Savoia, Gladiator e Casertana analizza lo stato attuale delle panchine tra Lega Pro e Serie D 

NAPOLI – E’ un Enzo Feola che parla a tutto tondo sulla situazione degli allenatori tra Lega Pro e Serie D. Feola, ultimo tecnico campano a vincere un campionato di quarta serie al timone del Savoia di Luce nella stagione 2013/14, aspira ad allenare tra i professionisti ma al contempo dice che l’attuale sistema calcio è incompatibile con il suo modo di fare calcio. 

La stagione è iniziata: ci sono state delle chiamate per te in questi mesi? Che idea ti sei fatto? 

“Ho ricevuto delle chiamate ma nulla di concreto. Ormai nel calcio moderno la serietà e la professionalità non servono più: contano le amicizie e le conoscenze. In panchina troviamo sempre gli stessi allenatori che non hanno un curriculum ricco come il mio però allenano sempre, un motivo ci sarà… Ogni volta che ho avuto la possibilità di poter lavorare seriamente ho sempre vinto e i numeri parlano chiaro. Questo discorso vale dalla Serie A alla Terza Categoria, la realtà è purtroppo questa. Sicuramente le disponibilità economiche dei club non sono quelle di una volta ma non ci sono nemmeno gli uomini di calcio di una volta: oggi i dirigenti parlano di amicizie, di sponsor ma non di calcio. Vorrei capire da questi addetti ai lavori in base a quali parametri vengono fatte talune scelte riguardo agli allenatori o ai giocatori. Quasi tutte le panchine di Lega Pro e Serie D sono occupate da gente che col calcio ha poco in comune. Io non accetto situazioni che non riguardano il calcio: a Cerignola e a Pomigliano sono stato mandato via proprio per la mia visione di questo sport quando poi i numeri parlavano a favore mio”.

In Serie D tra chi rischia di non iscriversi c’è anche l’Akragas, una sua vecchia conoscenza…

“Ho allenato Akragas e Savoia, le ho portate in Lega Pro ma entrambi i progetti sono falliti dopo qualche anno per via di alcuni personaggi che col calcio hanno avuto poco a che fare. In Serie D non esistono mezze misure: o vinci o ti salvi e a mio avviso quest’anno solo Vibonese e Troina hanno disputato un grande campionato mentre chi ha finito in zona playoff ha fallito. Mi sono trovato sempre in queste situazioni di instabilità che mi hanno portato a stare fermo un anno. Io ho una mia dignità e non sono stato mai sponsorizzato nè lo sarò mai”.

Tra le campane di Serie D chi secondo te può fare bene?

“Tra le campane di Serie D c’è la Turris che può fare bene: ha disponibilità economica e una buona organizzazione. Riguardo il lavoro del ds Governucci non esprimo nessun parere: nel nostro mondo ci si conosce tutti quanti e specialmente in ambito di calciomercato ognuno ha le sue idee e i suoi metodi”.

Anche le pugliesi vogliono essere protagoniste nella prossima stagione

“Tra le pugliesi si stanno muovendo bene Cerignola e Taranto e credo saranno protagoniste: sono piazze calde dove si deve vincere senza mezze misure. Torniamo sempre al discorso precedente: se semini bene raccogli altrimenti non raccogli. In Serie D all’inizio partono tutte per vincere poi in corso d’opera parecchi si nascondono dietro a qualche scusante”. 

Nel mese di giugno ha tenuto banco la vicenda Savoia, neopromossa in Serie D ma che ha venduto il titolo a Nola. Che ne pensi di queste situazioni sempre più attuali in Campania?

“Sulle questioni dei titoli sportivi chi ha la disponibilità economica fa quello che vuole. Chi non può sostenere la Serie D è giusto che faccia un passo indietro com’è giusto che chi vuole investire possa parteciparvi. Il problema è la gente che vuole fare calcio e ci sono tanti Presidenti che ritengono il calcio un hobby mentre dovrebbero considerarlo un’azienda o un’attività commerciale. Loro pensano che sia un divertimento e quindi non scelgono le persone adatte a far crescere la squadra”. 

Tornando alla sua posizione, con quali società ci sono stati contatti?

“Ho avuto contatti con Akragas, Vastese e Taranto ma alla fine non se n’è fatto nulla. Accetterei un progetto che mi lasci lavorare con tranquillità e ogni qual volta sono stato messo a mio agio ho sempre vinto, vedi la Casertana ad esempio”.  

Gennaro Granozio – Ionut Stefan Di Nuzzo