Ecco come cambia lo sport italiano dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri dei testi presentati dal Ministero dello Sport
ROMA - La riforma dello sport è realtà. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica ed il Presidente della Repubblica hanno promulgato, la Legge recante le Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione che sarà operativa dal 1 Settembre 2020. Lo ha annunciato il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora attraverso una diretta Facebook trasmessa sul proprio profilo. Tanti i punti oggetto di riforma da parte del lavoro legislativo e tante sono le categorie di sportivi o lavoratori sportivi assimilabili ad essa. L’atto in questione è possibile suddividerlo in 3 punti fondamentali, di seguito esplicati.
TUTELA LAVORATORI SPORTIVI: I lavoratori sportivi subordinati, a prescindere dal settore professionistico o dilettantistico che sono iscritti al fondo pensioni sportive professionistici diventeranno iscritti al nuovo fondo pensionistico di categoria che non sarà più ad esclusivo appannaggio del professionista. Quello che è importante sottolineare è che da qui al 2024 ci sarà una graduale istituzione di aliquota pensionistica a sostegno di ciò è stato approvato. Ad ulteriore garanzia è stato istituito un fondo di 100 milioni di euro per le società che dovranno regolarizzare questa categoria di lavoratori . Questo contributo economico sarà erogato per gli anni 2021-2022 al fine di decretare un esonero contributivo per le stesse.
PROFESSIONISMO FEMMINILE: Sì al professionismo femminile. Negli anni il dibattito circa il riconoscimento delle maggiori leghe nazionali femminili come campionati professionistici è stato molto acceso. Con questa riforma l’Italia si allora ai maggiori paesi europei riconoscendo ai campionati nazionali femminili e alle atlete uno status che non è più assimilabile a quello dilettante.
ABOLIZIONE VINCOLO SPORTIVO: Abolizione del vincolo sportivo che lega i giovani atleti alle proprie società con rapporti di durata pluriennale. Finora, quando un giovane atleta si legava ad una società dilettantistica dopo i 16 anni (prima era consentito solo un tesseramento di anno in anno), scattava un vincolo con il club destinato a protrarsi fino al 25° anno d’età. Con la riforma dello sport, e quindi l’abolizione del vincolo, i giovani atleti potranno invece liberarsi al termine di ogni stagione sportiva.