Gli azzurri rifilano ben cinque reti a quella che, prima di questo venerdì, era la migliore difesa della Serie A. Messaggio forte al campionato, tocca ora al Milan rispondere
NAPOLI - Tante saranno le parole spese per questo Napoli nelle prossime ore, nei prossimi giorni sui giornali, sui social, al bar o altrove. La certezza è, però, solamente una: non ci sono aggettivi per descrivere quanto fatto dagli azzurri nella delicatissima sfida del Maradona contro la Juventus. E non solo per il risultato ottenuto, ma per il valore che la serata complessiva celava.
Il predominio del Napoli visto al Maradona, per possesso palla e capacità di scambio della sfera, non è una novità. Gli uomini di Spalletti ci hanno ben abituato, in questa stagione, ad un ritmo altissimo, difficilmente contrastabile dagli avversari. E gli effetti riscontrati stasera contro la Juve in parte erano prevedibili (non, ovviamente, di questa portata), nonostante ci fosse contro quella che era stata dipinta alla vigilia come una roccaforte – che da tanti minuti non prendeva gol.
Quanto raccolto dagli azzurri questa sera, però, va ben oltre i tre punti ottenuti sul campo. I partenopei hanno lanciato dei forti messaggi al campionato (e, perché no, anche all’Europa dei grandi). Gli uomini di Spalletti hanno dimostrato di saper gestire una pressione grossa quanto un macigno: la contesa nascondeva più insidie per i campani – chiamati ad evitare il possibile ritorno a quattro lunghezze di due inseguitrici – che per i bianconeri, ancora una volta in balia dei propri limiti (tecnici e strutturali). Gestita la pressione, la macchina schiacciasassi ha schiacciato ogni sicurezza degli avversari (eccezion fatta nella parte finale di primo tempo, quando Di Maria ha riacceso la Juve) e ha nuovamente dimostrato di potersela giocare alla pari con tutti.
Il risultato complessivo? Cinque reti, tante giocate di ottima qualità ed un incontro vinto sotto tutti i punti di vista, tra le luci del Maradona e gli “Olé” dei tifosi sugli spalti. Anche nel gestire le difficoltà il Napoli si è dimostrato superiore, perché in difesa qualche imprecisione di troppo c’è stata, Rrahmani su tutti. Proprio il kosovaro si è riscattato sulla rete del 3-1, riprendendo quella fiducia inizialmente svanita. Cosa c’è poi da aggiungere? Kvaratskhelia ed Osimhen si confermano leader e trascinatori della rosa, mettendo lo zampino su 4 delle 5 reti complessive. Ottimo anche l’impatto di Elmas, che grazie alla deviazione di Alex Sandro si iscrive a tabellino e diventa il dodicesimo uomo per eccellenza di Spalletti. La serata nasconde solo una nota negativa per il Napoli, l’infortunio di Politano da valutare nelle prossime ore.
Situazione completamente diversa per la Juventus. La sconfitta in casa azzurra si poteva anche predire, ma non con tali differenze palesate. Bisognerà capire come i bianconeri reagiranno alla brutta botta, la peggiore finora della stagione.
TABELLINO DELL’INCONTRO
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Rrahmani, Mario Rui (70′ Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (78′ Ndombele); Politano (46′ Elmas), Kvaratskhelia (88′ Lozano), Osimhen (78′ Raspadori).
A disposizione: Marfella, Sirigu, Juan Jesus, Bereszynski, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Zerbin, Simeone.
Allenatore: Luciano Spalletti
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro; Chiesa (73′ Iling-Junior), McKennie, Locatelli (55′ Paredes), Rabiot (83′ Soulé), Kostic; Di Maria (73′ Miretti), Milik (56′ Kean).
A disposizione: Perin, Pinsoglio, Gatti, Rugani, Fagioli.
Allenatore: Massimiliano Allegri
ARBITRO: Daniele Doveri (sez. Roma 1)
ASSISTENTE 1: Alessandro Costanzo (sez. Orvieto)
ASSISTENTE 2: Matteo Passeri (sez. Gubbio)
QUARTO UFFICIALE: Daniele Chiffi (sez. Padova)
VAR: Maurizio Mariani (sez. Aprilia)
AVAR: Marco Piccinini (sez. Forlì)
RETI: 14′ e 65′ Osimhen (N), 39′ Kvaratskhelia (N), 42′ Di Maria (J), 55′ Rrahmani (N), 72′ Elmas
AMMONIZIONI: Danilo (J), Daniele Baldini (collaboratore Spalletti, N)
ESPULSIONI: –
ANGOLI: 2-5
RECUPERO: 2′ p.t., 3′ s.t.