Pattuglia e camionette in Prima Categoria su segnalazione del S. Agnello: non è calcio così

Episodio sgradevole all’Ascarelli o almeno di forte riflessione per tutto il movimento campano. L’ex Comunale che ha fatto la storia del calcio campano soprattutto negli anni 80 con lo storico Campania Ponticelli, che si è sempre contraddistinto per l’amore del pubblico e per l’accoglienza, stamattina ha avuto la visita di una folta rappresentanza delle forze dell’ordine. Una ventina circa di poliziotti divisi con una pattuglia e una camionetta per una gara di Prima Categoria nel girone di andata tra due formazioni che non si erano mai affrontate prima e senza rappresentanza ospite fa sorgere molti dubbi. Perchè? Il motivo lo si scopre chiedendo alle autorità, che hanno avuto una segnalazione alla Questura di Napoli dove si preannunciavano forti rischi per la squadra avversaria. Da chi? Da un dirigente della formazione del S. Agnello, una cosa senza senso che mortifica l’ambiente campano intero. E mentre i sostenitori del Ponticelli esponevano striscioni a favore dei Vigili del Fuoco per la tragedia che sta colpendo l’Italia intera, dimostrando sensibilità estrema, c’è chi vuole trasformare una passione in qualcosa di molto brutto. E’ una sconfitta di dimensioni eclatanti per chi fa calcio in Campania, quando una partita di Prima Categoria deve essere circondata da Polizia e la squadra avversaria entrare e uscita scortata siamo di fronte alla follia del calcio, di chi vaneggia e di chi vuole uccidere questo sport. Ovviamente non è accaduto niente, tranne i cori festosi dei sostenitori del Ponticelli ai gol dei propri beniamini. La domanda lecita è: ma tutte queste forze dell’ordine non potevano essere collocate al servizio del cittadino o di chi ne ha realmente bisogno? Invece, il delirio di chi ha immaginato scene apocalittiche o da “Il Padrino” per una semplice gara di calcio giocata tra formazioni che lo fanno per passione e per la gioia di primeggiare, ha costretto una nutrita rappresentanza della Polizia a restare fermi per oltre 2 ore a pattugliare il nulla. Amarezza trapela da chi ospita, che si è sentito ghettizzato solo per portare il nome Ponticelli, non si spiega con altro motivo la richiesta della società avversaria considerato che era il primo precedente assoluto tra le due formazioni. L’amarezza è per chi va sui campi con una borsa da calcio e tanta passione e si è sentito criminalizzare senza motivo, purtroppo nessuno pagherà se non gli onesti cittadini per questo servizio di ordine a vuoto o per un allarme che non aveva motivo di esistere. Resta la sconfitta del sistema calcio in Campania, dove un semplice dirigente trasforma una gara tra dilettanti in un evento ad alto rischio tanto da scomodare le forze dell’ordine. Chi vuole questo calcio deve essere allontanato, chi vuole questo non merita di stare nell’ambiente di chi fa sport per passione, l’equazione abominevole Ponticelli-criminalità è qualcosa di spaventoso. Cala il sipario all’Ascarelli, la società di casa si è sentita umiliata da un’azione discriminatoria, la vergogna aleggia sul movimento campano e fa riflettere tutti. Oggi ha perso lo sport e i comuni cittadini, privati per 2 ore della sicurezza di tanti poliziotti che potevano essere in strada a sventare un atto criminale piuttosto che a prendere il sole all’Ascarelli per un falso allarme.