Il tecnico gialloblù analizza in conferenza stampa la sfida pareggiato al Partenio Lombardi di Avellino, che poco smuove la classifica gialloblù
AVELLINO - È un derby agrodolce quello vissuto dalla Juve Stabia al Partenio Lombardi di Avellino. I gialloblù hanno guadagnato un punto in classifica e allungato la striscia di risultati utili consecutivi, ottenendo però il terzo 0-0 consecutivo tra casa e trasferta.
Un aspetto, questo, su cui si sofferma in conferenza stampa il tecnico delle vespe Leonardo Colucci. L’allenatore delle vespe è apparso soddisfatto di quanto fatto dalla propria squadra, nonostante il gol continui a non arrivare. Diversi, poi, sono i punti toccati nelle sue dichiarazioni.
PRESTAZIONE NEL DERBY – “É una giornata positiva per la prestazione fatta, riconosciuta dai giocatori, da chi vede e anche dai giocatori avversari. È logico che nel calcio bisogna fare gol e noi ci andiamo vicino, però i ragazzi hanno fatto una grande prestazione. Non lo dico perché li alleno io, perché si vede che c’è un’identità. Chiunque metti fa la sua parte, questo è bello. Sono contento perché sono tutti sul pezzo, non è niente di scontato; c’è del lavoro dietro e si vede. È stata una bella partita, due squadre hanno cercato di vincerla, di giocarla e di non farsi giocare dalla stessa. Però è andata, bisogna pensare già alla prossima, perché abbiamo un’altra battaglia che ci attende”.
ANCORA UNA VOLTA ZERO GOL SUBITI DA BAROSI – “La Juve Stabia ha 465 minuti di imbattibilità, non Davide Barosi, che è un ottimo portiere. Sono contento per Davide, ma è la squadra che fa il modo di lavorare con una lettura univoca dove si riconoscono nelle varie situazioni. Dare seguito ai risultati fa sì che lo stesso difensore che non vuole prendere gol, anche in allenamento, va a rimproverare il centrocampista davanti fermo. Di conseguenza, il centrocampista davanti va a rimproverare l’attaccante che si è fermato. Questo perché tante volte guardano la scia dell’aereo e non bisogna farlo, bisogna accorciare sia in transizione positiva che in quella negativa”.
GLI AVVERSARI IRPINI – “L’Avellino è una buona squadra. Ci sono quelle annate che nascono storte, tra infortuni e situazioni. Bisogna avere pazienza, anche se dipende dove stai. Tutto sommato, è una buona squadra con un mix di giovani importanti e di diversamente giovani di qualità. Con i valori che ci sono, nel tempo non puoi non far bene, nonostante ogni partita sia a sé. La classifica? Nel giro di 5/6 punti c’è il quinto posto e ci sono i playout. C’è la classifica del girone d’andata, quella del girone di ritorno e quella delle ultime dieci giornate”.
DOMINIO DELLA GARA – “Le squadre importanti a livello europeo sono una somma di episodi anche loro, perché non c’è mai il dominio della partita. Bisogna capire anche una squadra dove fa pressing offensivo, dove c’è la riaggressione. Se pensiamo che la Juve Stabia deve andare nei campi a giocare, mandiamo un messaggio sbagliato. Noi siamo una buona squadra, ci sono le squadre avversarie. Quando ci mettono in difficoltà dobbiamo essere bravi a difenderci e quando attacchiamo lo devono essere loro; chi non lo è vede l’altro vincere la partita. Il dominio dei 90′ non la fa nemmeno più il Barcellona, non si può tenere sempre la palla. Il calcio è bello perché c’è la transizione positiva, la negativa, la riaggressione, il recupero palla negli ultimi cinque/sei secondi… Piacerebbe anche a me, però vorrei tenere gli ultimi dieci minuti la palla e fare tre gol piuttosto che tenerla quaranta minuti e nulla”.