I pugliesi dominano in lungo e in largo contro un Benevento inferiore fisicamente e caratterialmente, ma non trovano la vittoria. Gli interventi di Paleari e un palo di Strefezza negano la gioia al Lecce, mentre dall'altra parte Gabriel alza la saracinesca su Improta
BENEVENTO - Si chiude con un pareggio per 0-0, ma con tante emozioni, l’anticipo della terza giornata di Serie B tra Benevento e Lecce. Le streghe non riescono a sfruttare l’entusiasmo guadagnato al termine dell’amichevole con il Napoli e rischiano in più di un frangente di andare in svantaggio contro una formazione ospite decisamente molto più aggressiva in campo. Ai pugliesi è tuttavia mancato il mordente finale per poter portare via dal Ciro Vigorito i tre punti in classifica, rimandando ancora una volta l’appuntamento con la prima vittoria in campionato.
PARTENZA SPRINT DEL LECCE, POI CRESCONO LE STREGHE – I primi minuti della sfida del Vigorito sono tutte di marca leccese. I pugliesi assediano sin dal fischio di inizio l’area di rigore del Benevento, creando timori prima con Coda – chiuso con perentoria tempestività da Vogliacco – e poi pochi istanti dopo con la deviazione insidiosa dell’ex Lucioni da angolo – leggermente beccato dai tifosi di casa. Il Lecce non abbassa il baricentro dopo le prime occasioni e al 7′ sfiora la rete con il duo Di Mariano – Strefezza. L’ex ala del Venezia ci prova con un destro velenoso da fuori area, respinto lateralmente da Paleari; sulla ribattuta arriva tutto solo Strefezza, ma la sua conclusione precipitosa non inquadra lo specchio di porta.
Passato il primo quarto d’ora di gioco il Benevento riesce a trovare finalmente la quadra giusta per limitare le azioni ospiti, potendo così riversarsi in attacco. L’occasione più clamorosa per le streghe arriva però solo al 27′ di gara. Ionita recupera un grande pallone su Majer e lo allarga subito a sinistra per Foulon, che mira l’area di rigore e lascia partire un cross tesissimo. Indirizzata a Moncini, la sfera viene deviata in spaccata da Lucioni, che rischia di segnare così un autogol sfortunato; sulla deviazione ravvicinata è però strepitoso Gabriel, il cui intervento di puro istinto alza la palla sopra la traversa.
A cinque minuti dalla fine è invece Elia a tentare la via della porta dopo aver stoppato con eleganza un diagonale lunghissimo e molto preciso di Letizia, ma il suo tentativo di destro si spegne alto non di molto.
LA CHIAVE DI CASERTA – Fondamentale per frenare le azioni insistite del Lecce è stato per il Benevento il cambio di modulo operato dopo il primo quarto d’ora di gioco. Sceso in campo inizialmente con il classico 4-2-3-1, mister Caserta è passato tutto ad un tratto ad un più equilibrato 4-4-2. Grazie a questo nuovo schieramento tattico le streghe sono state in grado di limitare le discese sulle corsie esterne dei leccesi, facendo rifiatare e non poco Letizia e Foulon in grave difficoltà. Il nuovo modulo ha permesso ai campani anche di aggiungere peso in attacco, affiancando ad un opaco Moncini un compagno di reparto per sostenerlo e creare maggiore densità in area.
PALEARI E GABRILE STELLE INDISCUSSE DELL’INCONTRO – L’intervallo non affievolisce la spinta cocente del Lecce, che alla ripresa si lancia in avanti per trovare il vantaggio. Dopo solo sei minuti è Hjulmand ad avere una grossa chance per sbloccare la sfida, ma si vede negato la rete da un super intervento di Paleari. L’estremo difensore giallorosso si distende velocemente e devia in angolo una palla difficilissima sulla quale intervenire – il tiro scoccato dal centrocampista del Lecce gli rimbalza più di una volta davanti. Il Benevento mostra una piccola reazione al 59′, quando da angolo Foulon ha tutto il tempo di mettere giù la sfera e sistemarla, ma Gallo gli mura la conclusione ravvicinata.
La fortuna sembra, tuttavia, essere a favore delle streghe e lo dimostra intorno all’ora di gioco. Strefezza ruba palla ad Improta sulla trequarti e dai 20 metri circa lascia partire una conclusione su cui Paleari nulla può, ma che si stampa nettamente sul palo destro della porta beneventana – niente da fare per Coda sull’azione successiva.
Alla giornata dei portieri si raggiunge, dopo la prima frazione, anche l’estremo difensore del Lecce Gabriel. All’87’, infatti, Gabriel devia quel tanto che basta il cross di Foulon diretto ad Improta dalla sinistra dell’area piccola. L’attaccante, il quale si era perfettamente liberato sul secondo palo, si fa trarre in inganno dalla deviazione del portiere, sbagliando il tap-in a pochi centimetri dalla porta sguarnita del Lecce. Lo stesso Improta avrà al 94′ un’ultima chance per redimersi dopo l’errore, ma il suo colpo di testa su cross di Barba non inquadra la porta.
TABELLINO DELL’INCONTRO
BENEVENTO (4-2-3-1): Paleari; Letizia, Vogliacco, Barba, Foulon; Calò (77′ Vokic), Ionita (67′ Tello); Improta, Insigne (67′ Brignola), Elia (56′ Acampora); Moncini (56′ Sau).
A disposizione: Muraca ’04, Manfredini, Basit, Glik, Di Serio ’01, Masciangelo, Talia ’03.
Allenatore: Fabio Caserta
LECCE (4-3-3): Gabriel; Gendrey ’00 (46′ Calabresi), Lucioni, Tuia, Gallo ’00; Hjulmand, Gargiulo (79′ Helgason ’00), Majer (71′ Björkengren); Di Mariano (83′ Olivieri), Coda, Strefezza (71′ Paganini).
A disposizione: Bleve, Meccariello, Bjarnason, Listkowski, Blin, Barreca, Rodriguez ’01.
Allenatore: Marco Baroni
ARBITRO: Alberto Santoro (sez. Messina)
ASSISTENTI: Edoardo Raspollini (sez. Livorno), Marco Ceccon (sez. Lovere)
QUARTO UFFICIALE: Mario Saia (sez. Palermo)
VAR: Marco Piccinini (sez. Forlì)
AVAR: Christian Rossi (sez. La Spezia)
RETI: /
AMMONIZIONI: Majer (L), Letizia (B), Björkengren (L)
ESPULSIONI: /
ANGOLI: 4-9
RECUPERO: 1′ p.t., 5′ s.t.
ULTERIORI NOTE: /
Foto credits: U.S. Lecce




