In un viaggio tra passato e presente, l'attaccante classe 1989 racconta anche uno dei ricordi più belli della sua esperienza all'Albanova
CASAL DI PRINCIPE (CE) - “C’è sempre un momento nella vita di un uomo in cui è necessario mettersi alla prova, dedicarsi a nuove sfide per ritrovarsi. Beh, il mio è oggi”. In questo modo ha deciso di salutare pubblicamente (qui il post con il testo integrale delle dichiarazioni su Facebook) il mondo Albanova l’attaccante classe 1989 Enzo “Ciccio” Lepre.
Si chiude, dunque, dopo quattro anni una lunga ed appassionata storia d’amore tra la piazza casertana ed il suo capitano, che lascia l’Albanova (confermato anche dal comunicato ufficiale del club) con una salvezza tranquilla conquistata in campionato. Una separazione arrivata per cause di forza maggiore, ma che non cancella le emozioni vissute negli ultimi quattro anni. Questo ed altro emerge dalle parole rilasciate da Lepre ai microfoni della nostra redazione.
STAGIONE CONCLUSA – “Come squadra abbiamo accontentato le pretese della società, l’obiettivo era una salvezza tranquilla arrivata senza problemi. A livello personale invece, ho chiuso con nove gol e penso che sia un bottino buono per me”.
ANDARE OLTRE LA SALVEZZA? – “Quando abbiamo iniziato e la società mi ha chiamato si parlava di una salvezza tranquilla. Anche la rosa allestita all’inizio, infatti, era una buona squadra, ma nell’aria si respirava già che non potevamo fare chissà cosa. A dicembre, poi, la società ha preso Lordi, Ciccone e altri e si è alzato il livello della squadra. Non nego che, dopo le prime cinque/sei sfide con ottimi risultati, ho iniziato a credere anche io che fosse possibile ambire a qualcosa di più. Poi, forse anche giustamente, la classifica si è allineata con le squadre che erano superiori a noi”.
SEPARAZIONE CON L’ALBANOVA – “Da ieri sono un giocatore libero di accasarsi altrove. Io ero stato anche riconfermato, ma per problemi ho dovuto fare un passo indietro e lasciare l’Albanova”.
PRIME SENSAZIONI DOPO L’ADDIO – “Non nego come ad oggi devo mettere ancora a fuoco questa situazione, di non far più parte di quella che per me è una famiglia. Quattro anni non si dimenticano in un giorno. Lì ho vissuto momenti bellissimi, che mi hanno portato a conoscere persone veramente buone e genuine. Questo però non va con il calcio, è così: oggi siamo insieme, domani gioco contro il Casale. È questa la vita”.
RICORDO INDELEBILE – “Uno dei ricordi più belli è quando, insieme a molti tifosi dell’Albanova, abbiamo organizzato la mia proposta di matrimonio. È uno dei ricordi che porterò con me a vita, perché ho visto veramente un popolo intero riunirsi attorno per aiutarmi a fare questa cosa. È stata una cosa veramente bella. Dopo quell’evento terminammo addirittura sui giornali, fu organizzato veramente bene e per questo devo ringraziare anche il mio grande amico Nico Erbaggio, che mi aiutò tanto in quella giornata”.
DAL COVID AD OGGI – “L’anno subito dopo il Covid forse il livello si è addirittura abbassato. Stare un anno fermi ha avuto un peso evidente, lo si vedeva in campo. Forse l’anno scorso si è tornati ad alzare l’asticella e a tornare sui livelli di una volta, ma il primo anno ne abbiamo risentito quasi tutti”.
ALBANOVA ED I GIOVANI CALCIATORI – “In gruppo avevamo dei giovani veramente di valore, ragazzi veramente forti. Ti posso citare il portiere Santangelo, Puzone, Mellini, Roma, Basile e ce ne sarebbero ancora altri. Ragazzi veramente forti che possono dire la loro oggi. L’Albanova cura, poi, tanto il settore giovanile, sono maniacali. Non è un caso che la Juniores sia arrivata in semifinale agli spareggi per il campionato regionale. Tutto frutto di un’organizzazione di altissimo livello”.
VALIDITÀ PROGETTO VALORIZZAZIONE GIOVANI – “Ci sono passato anche io, quando sono partito da Under nell’Interregionale. Per mia fortuna il mister non mi hai mai ritenuto Under e quindi giocavo nonostante i calcoli sugli under. Quello che io vedo, però, nei ragazzi di oggi è la poca fame. Non si rendono conto che il livello si è abbassato, ma non solo in Eccellenza, bensì in tutte le categorie dalla Serie A alla Terza Categoria. Qualcuno che ha delle potenzialità non le sfrutta, perché è distratto da altre cose, dal fare altro. Si allenano male, non si curano, mangiano male, questa è la mia tristezza. Perciò noi anziani, oramai mi reputo tale a 33 anni, abbiamo ancora voglia di giocare, perché vediamo che loro non riescono ad alzare l’asticella ed arrivare allo step successivo. Sono pochi quelli che, finita la regola dell’under, continuano a giocare e questa è una tristezza”.
PROSSIMO FUTURO – “Ora ci godiamo un po’ la famiglia e un po’ di mare, poi dopo valuteremo il da farsi. Non nego di aver avuto già qualche proposta, ma al momento è prematuro scegliere. La categoria non l’ho mai guardata, perché se vedo un progetto importante lo valuto. L’ho ho fatto anche in passato, quando giocai in Promozione a Bacoli. Li vincemmo il campionato, grazie ad una squadra e ad una società importante. Se qualcuno in Promozione o dove sia, quindi, abbia intenzione di creare qualcosa di importante io una chiacchierata la farò sicuramente. Non nego, però, che giocare in Eccellenza è la mia priorità”.