Il Presidente della Lnd spiega alla Gazzetta Regionale le difficoltà in ottica futura per la ripresa delle attività e invita nuovamente il Governo a stanziare risorse per il calcio dilettante

NAPOLI - Cosimo Sibilia, numero uno della Lnd rilancia la posizione del movimento calcistico dilettantistico. 

“Uscire di scena, chiudere tutto e subito, non avrebbe consentito alla Lnd di essere interlocutore con tutti i soggetti che hanno la responsabilità di gestire questa emergenza e di fornire risposte ai cittadini, non solo agli sportivi. Dobbiamo restate su tutti i tavoli e ottenere delle solide garanzie per la ripresa”.

Sulle risorse (400 milioni) che si attende dal Governo?

“Mi sono confrontato più volte con il Ministro Spadafora, anche prima dell’ultimo vertice con tutte le componenti della FIGC per affrontare il tema della sostenibilità del calcio di base. Servono provvedimenti straordinari e proprio il ministro ha annunciato lo stanziamento di un fondo da 400 milioni. Non c’è ancora nulla di attuato al riguardo, ma resto fiducioso. Dobbiamo portare a casa il risultato”.

Protocollo per i dilettanti?

“Mi sembra abbastanza semplice intuire che è difficile pensare ad un protocollo light e, ammesso sia possibile. L’analisi elaborata dal Politecnico di Torino  per conto del CONI evince che il calcio e le sue declinazioni oscillano tra il fattore di rischio 3 e 4.  Ho immediatamente sollevato le questioni al Ministero dello Sport in ordine di garanzia sanitaria e sostenibilità economica. Perciò insisto nel dire che non dobbiamo più preoccuparci di quando chiudere oggi ma pensare a come ripartire domani. Se il virus non sarà sconfitto, putroppo non avremo 

Sulle decisioni che dovranno essere prese per la stagione attuale? 

“Dal Consiglio Federale dell’8 Maggio usciranno le indicazioni sulla conclusione dei campionati se non lo dovesse fare prima il Governo. Dopo convocherò subito il Consiglio Direttivo della Lnd per affrontare le questioni e prendere delle decisioni. Qualsiasi decisione verrà presa ci saranno degli scontenti. Ma confido nel buonsenso di tutti i soggetti coinvolti. Se fino ad oggi è prevalso l’atteggiamento di anteporre la salute di fronte alla ripresa delle salute, mi auguro poche rivendicazioni di carattere agonistico.