“Da agosto viviamo in un mondo di bugie” scrivono i tifosi che non le mandano a dire a Bisogno e Taccone

Un duro comunicato a firma del Collettivo Tifosi Agropolesi. Dopo un lungo silenzio la frangia più calda del tifo dei delfini torna su un argomento che già la scorsa estate aveva fatto storcere il naso a molti che non avevano condiviso la scelta del sindaco Adamo Coppola e del consigliere delegato allo sport, Giuseppe Cammarota, di affidare la squadra al gruppo guidato da Walter Taccone. Evidentemente i tifosi ci avevano visto lungo poiché l’ex presidente dell’Avellino si è presto defilato lasciando tutto in mano a Stefano Bisogno. Ed è proprio l’attuale patron biancazzuro il principale destinatario della missiva: “siamo stanchi del trattamento riservato alla nostra maglia umiliata su tutti i campi del Sud Italia – scrivono i tifosi – è arrivato il momento di dire basta. Basta con questa società artefice di un fallimento non solo sportivo ma anche di immagine. Basta chiacchiere e bugie – continua il comunicato – siamo stanchi delle minacce, degli stipendi non pagati e delle umiliazioni calcistiche. E’ il momento di liberare la società e consegnarla al Comune. Da agosto viviamo in un mondo di bugie”. I tifosi non hanno risparmiato nemmeno Taccone che “ha promesso una squadra competitiva con un budget di 500.000 euro e poi è scomparso nel nulla”. Ed invece a difendere i colori dei delfini c’è come la definisce il comunicato: “una squadra di ragazzini che oltre a non essere pagata viene anche minacciata. Senza materiale tecnico ed uno staff all’altezza. Senza dimenticare l’alone del calcio scommesse che aleggia sulla nostra amata Agropoli. Un settore giovanile gestito senza criterio con le famiglie dei giovani agropoli costrette a pagare trasferte e materiale”. Insomma ce n’è per tutti. I tifosi sono ormai esasperati ma non perdono l’ardore e la voglia di combattere per i colori della propria città: “Non ci spaventeremo di fronte a nulla – concludono – l’Agropoli per noi è amore, per voi un’opportunità. Basta Bisogno, basta umiliazioni, tutti a casa!”. La protesta culminerà domenica allo stadio “Guariglia” dove i tifosi torneranno per chiedere le dimissioni della dirigenza e la restituzione del titolo al Comune.