Mister Agovino ci introduce la sfida di domenica contro il Castrovillari che sancirà l'esordio in D 11 anni dopo del Giugliano

GIUGLIANO IN CAMPANIA - Dopo il passo falso di Coppa Italia contro il Sorrento, il Giugliano si appresta ad affrontare il Castrovillari all’esordio in campionato. 11 anni dopo i gialloblù faranno la propria apparizione nella quarta serie, e di fronte si troveranno la giovane squadra calabrese. Ci ha introdotto la sfida ai nostri microfoni il tecnico dei “tigrotti” Massimo Agovino, che ha parlato a 360º di tutto quello che è successo in queste due settimane, con uno sguardo anche verso il futuro che porta il nome di De Cristofaro.

Due settimane dopo la sconfitta con il Sorrento c’è una nuova sfida alle porte, avversario il Castrovillari che partita si aspetta?
“Facciamo l’esordio, e sarà una partita difficile essendo l’esordio, contro una squadra consolidata nel campionato di D. Noi in D manchiamo da un bel po’ di anni, perciò non sarà semplice. Purtroppo non siamo partiti bene in Coppa Italia, un avvio leggermente in salita, però siamo una squadra che ha lavorato tanto e bene, quindi domenica mi aspetto qualcosa in più di quanto visto con il Sorrento”.

I prossimi avversari hanno cambiato quasi interamente l’organico puntando su una squadra giovane e una linea verde. Già conosce qualcuno?
“Sicuramente conosco Salvatore Marra, che è un ottimo allenatore, quindi so che sarà una partita dura sotto questo aspetto. Conosco 3-4 calciatori del Castrovillari, gli altri sono nuovi. Però l’importante è preparare bene la partita, arrivarci con la testa giusta, con grandi motivazioni, poi il resto lo faranno i calciatori”.

Come ha risposto la squadra alla sconfitta in Coppa Italia?
“Fortunatamente l’hanno presa male, e sono contento. Sono contento perché le sconfitte non sono salutari, a differenza di altri colleghi che vedono alcune sconfitte salutari, io vorrei sempre vincere. Una sconfitta può rimetterti coi piedi per terra e magari farti capire cosa non è andato. Il fatto che siamo stati male moralmente mi ha fatto piacere, perché almeno mi ha fatto capire che abbiamo le qualità morali per affrontare questo torneo. Non mi sarebbe piaciuto un ritorno al campo, martedì, con una squadra baldanzosa, o che magari si faceva scivolare addosso una sconfitta giocando male. Mi fa piacere sia stata presa coscienza da parte della squadra della brutta prestazione”.

Il mercato è ormai prossimo alla chiusura, si aspetta qualche altro rinforzo?
“Riguardo il mercato ci tengo a puntualizzare una cosa. Ho letto a destra e a manca di un mercato faraonico, un Giugliano ammazza campionato insieme al Palermo. Io so che domenica contro il Sorrento c’erano 8 giocatori che l’anno scorso facevano l’Eccellenza, distinta alla mano. È stato riconfermato lo zoccolo duro di questa squadra, e non solo 1-2 elementi, completato da 4-5 giocatori di spessore, ma così come richiedeva un campionato di spessore come quello di D. Questo ci tenevo a puntualizzare perché non vorrei che davanti a qualche sconfitta si gridasse al fallimento. Il Real Madrid gioca in un altro campionato, non nel Girone I di Serie D. Qua sono bravi a rigirare la pizza, ma basta che entro in sala stampa con la distinta e mostro quanta gente giocava in Eccellenza l’anno scorso, andiamoci piano. Mi fa piacere che il presidente Sestile abbia puntualizzato che il Giugliano debba fare un torneo di assestamento quest’anno perché manchiamo dalla D da 12 anni. Poi se viene qualcosina in più ben venga. Per quanto riguarda la sua domanda, abbiamo fatto un mercato intelligente, prendendo giocatori funzionali al sistema di gioco, accontentando ogni mia richiesta. Non credo ci sia da fare ancora grandi cose, se non trovare qualche 2001 perché lì siamo in pochi. Domenica, ad esempio, sono costretto a portare qualche giovane della Juniores, sperando che a Mennella non succeda nulla”.

De Vena si è messo in luce sia nel precampionato che all’esordio contro il Sorrento. Sorpreso?
“Alessandro (De Vena, ndr) è il mio Boninsegna. Un giocatore che ho fortemente voluto, straordinario, un ragazzo d’oro su cui conto tanto. Non solo per il patrimonio realizzativo, ma anche come uomo, dove può dare una grande mano. È un attaccante moderno, che fa anche da rifiniture e non solo finalizzatore. Per me somiglia tanto a Bonimba, per le sue movenze, e sono veramente contento di averlo con me”.

Chi lo ha colpito di più dei nuovi arrivati?
“È una squadra che per grandi linee assomiglia a quella dell’anno scorso, hanno tante cose in comune. Formata da tanti uomini di grande valore, non solo calcistico, ma di grandi qualità morali, con presenza di spirito che lavora sodo. Una cosa che mi riempie di gioia, quindi direi che tutto il gruppo-squadra che mi rende felice, oltre a D’Alessandro e gli altri acquisti, vedi Impagliazzo, Ruggiero. È una squadra che si sta amalgamando bene. Avevamo bisogno di fare qualche amichevole in più, per giocare un po di più insieme”.

Situazione stadio: c’è voglia di spostarsi e di fare ritorno a casa quanto prima?
“Questa è un’altra nota dolente. Noi giochiamo a campo neutro da anni, perché la casa nostra è il De Cristofaro. Anche se a Mugnano sono ospitali, sono gente perbene, però la verità è che si gioca a campo neutro. Abbiamo bisogno del nostro fortino, sperando che lo diventi. Il sindaco, nella presentazione della squadra di lunedì ha annunciato che il campo verrà consegnato il 30 settembre. Perciò significa penare un altro po’ per poi ritornare in quel di Giugliano e finalmente giocare nel nostro stadio”.

Ha visto la presentazione del Palermo? Che effetto le ha fatto?
“Queste sono le realtà che non c’entrano nulla con queste categorie. Certo sarà bello e stimolante andare a giocare a La Favorita, però sappiamo che probabilmente faranno una corsa soli verso il successo finale. Società come queste non dovrebbero partire dalla D, come il Bari l’anno scorso, perché rischiano di “falsare” il campionato. Ci fa piacere andare ad affrontare una realtà come quella di Palermo, mentre dall’altra mi girano le scatole per averla nel girone”.

Avrebbe preferito il Foggia?
“No, avrei preferito che queste realtà facessero il campionato che gli compete. Il Foggia in C, mentre il Palermo in A”.