In attesa dei punti critici, andiamo ad analizzare i dati positivi del 2017 nella nostra regione

Una media di 1.600 gare ufficiali disputate ogni giorno, quasi 18.000 impianti sportivi omologati per l’attività agonistica e circa 1 milione e mezzo di tesserati: questi alcuni numeri del calcio italiano. Nelle prime 50 posizioni della classifica dei programmi più visti di sempre in TV, nella nostra nazione, figurano 49 partite di calcio di cui 45 della Nazionale. Signore e signori, non ci voleva il genio della lampada ma possiamo confermarlo: l’Italia vive di calcio. Il nostro stivale è suddiviso in 20 “porzioni”, ma dobbiamo soffermarci su una terra che vale molto di più rispetto a come viene descritta: la Campania. Essa è una regione di quasi 6 milioni di abitanti situata nella zona meridionale della penisola, è la terza più popolosa dopo Lombardia e Lazio dove vi fanno parte ben 550 comuni. Portiamo la nomea di una stirpe che sopravvive con pizza, spaghetti e mandolino ma il nostro popolo è unico nel suo genere per ben altro. Il calore della Campania (quello affettivo), è un qualcosa di invidiabile: abbiamo quest’amore naturale verso noi stessi che ci rende persone uguali anche se siamo diversi. Trasportando questo concetto nel calcio, un esempio su tutti sicuramente lo stadio San Paolo, una delle platee più calorose al mondo dove tutti quelli che vi hanno messo piede, sono rimasti stupiti di fronte a tale scempio di affetto. Le soddisfazioni arrivano proprio dal tetto massimo della serie A: la classifica recita il Napoli campione d’inverno con la bellezza di 99 punti conquistati in quest’anno solare. Sotto la guida del maestro Maurizio Sarri, è arrivato il record storico dello slovacco Marek Hamsik che ha superato la cifra di reti di Diego Armando Maradona toccando, per adesso, anche il 117° gol valso i tre punti a Crotone. Quel 17 tanto ripetuto che paradossalmente, nella smorfia napoletana, indica la disgrazia (ma non per molto). Tanta negatività intorno ad un numero che è stato invece un urlo liberatorio per chi, la maglia, l’ha sempre amata e portata sul cuore. Marek è rimasto anche quando la barca affondava, l’ha fatto perchè non riusciva a separarsi da noi. Egli è l’esempio di Napoli, la conferma del popolo che siamo veramente. Forse non ce ne siamo resi conto ma il calcio di livello non lo si fa solo a Napoli: è arrivata infatti la prima vittoria in A per il Benevento, stabili in Serie B Salernitana e Avellino mentre la Casertana milita in Lega Pro. Tutte le Province della nostra regione praticano un calcio professionistico, e chissà che il futuro ci riservi addirittura un doppio derby nella massima serie. Il 2017 è agli sgoccioli, ma anche quest’anno si può brindare con serenità: il calcio campano è vivo e vegeto… E se quel numero così odioso si è alla fine rivelato simpatico, allora possiamo proprio sorridere di fronte allo sport più amato al mondo. Buon anno!

Andrea Murolo