Il recupero di spazi popolari e la restituzione di essi alla collettività: il sogno di Luca Borrelli diventa realtà

NAPOLI - Ci sono storie che vale la pena raccontare e ci sono storie che vale la pena vivere. Questa storia trova origine nel 2015: un gruppo di attivisti decide di dare nuova anima alla struttura che prima fu luogo di fede e poi edificio di detenzione. Lo scenario è Palazzo Filangieri, edificio sito nel centro storico di Napoli; il protagonista è Lo Scugnizzo Liberato.

Ma chi è lo Scugnizzo? O meglio: cos’è?

Lo Scugnizzo è un ponte emotivo che collega la storia secolare della struttura di Salita Pontecorvo al futuro della Città partenopea, concentrandosi sulla valorizzazione massima del presente. Sono tante le proposte il progetto offre: culturali, sociali e politiche. All’interno della struttura ci si può imbattere in botteghe di pittura, scultura, falegnameria e oreficeria; oltre all’aula destinata allo studio e attigua biblioteca. Oggi, questa storia si arricchisce di un nuovo capitolo: la Scugnizzo Cup. A guidarci nell’esplorazione dell’iniziativa pallonara è Luca Borrelli, navigato bomber campano e promotore di questo evento.

Questa idea è nata per gioco. Da qualche mese, la sera, ci ritroviamo insieme ad altri amici del quartiere, nel piazzale precìpuo a Palazzo Filangieri per tirare qualche tiro al pallone, approfittando anche del fatto che alcuni ragazzi, ospiti della struttura, hanno disegnato lo spettro delle porte da calcio sulle mura del piazzale. Durante le nostre sessioni di ‘calcio stradale’, un gruppo di persone, ha cominciato ad assieparsi numeroso ai bordi dello spiazzale, che diventa campo da calcio per qualche ora, per assistere alle nostre improvvisate partire”. –Ed è a questo punto che arriva l’intuizione a Luca– “Io, Peppe, Alberto e Giuseppe, miei amici storici, che tra l’altro mi stanno aiutando in questo progetto, ci siamo resi conto che i nostri incontri serali stanno diventando un appuntamento atteso dai residenti del quartiere, quindi ci siamo chiesti: perché non organizziamo un torneo di calcetto?”.

In men che non si dica, Luca e i tre amici si sono attivati per realizzare il progetto. La ripavimentazione del chiostro –che quando non viene utilizzato come campo da calcio ha la funzione di parcheggio– la creazione delle strutture per ospitare i faretti e il camblaggio dell’impianto elettrico sono le prime azioni di Luca e i suoi soci. Il passo immediatamente successivo è quello di trovare squadre e giocatori.

Nelle ultime settimane ho contattato molti colleghi calciatori: Caso Naturale, Verolino, Tascone e tanti altri amici colleghi; e tutti mi hanno dato la loro disponibilità. Ora, questa idea nata per caso, sta diventando realtà. Il 15 giugno comincerà la Scugnizzo Cup”.

Ma qual è lo scopo di Luca e i suoi sodali?

Io sono nato e cresciuto al ‘Cavone’ e so quanto è importante per un ragazzo avere la disponibilità di un campo da calcio. Qui, nel mio quartiere, non esistono spazi popolari destinati allo sport. Il mio obiettivo e quello dei miei amici è dare un spazio, sicuro e gratuito, destinato esclusivamente allo sport ai tanti ragazzi che vivono in questo angolo di Napoli. La mia volontà è di restituire speranza e opportunità a chi, giorno dopo giorno, vive le incertezze della quotidianità. Spero che la mia opera e quelle dei miei amici abbia continuazione nel tempo, e credo che questa iniziativa sia solo la prima di tante altre”.

Con tanto impegno e dedizione, Luca Borrelli e i suoi amici stanno dando vita ad un progetto importante e ambizioso, arricchendo di nuove pagine la storia iniziata cinque anni fa a Salita Pontecorvo. Ci sono storie che vale la pena raccontare e ci sono storie che vale la pena vivere. Quella dello Scugnizzo liberato appartiene a entrambe le categorie.