Il tecnico, arrivato sulla panchina ischitana a novembre, parla della permanenza in Eccellenza

FORIO (NA) Il Forio ha raggiunto il suo obbiettivo, l’ultima giornata a Casoria pur perdendo è arrivata la salvezza.

Quanta soddisfazione c’è arrivare a questo risultato?

“La soddisfazione ovviamente è enorme. Subentrare era per me una nuova esperienza, dove chiaramente devi cercare di raggiungere la meta dando nuova linfa in maniera molto veloce. Sono arrivato a Forio, a metà Novembre con la squadra a 9 punti, la scalata come ho sempre detto era dura ma non impossibile, orgoglioso di poter dare il mio contributo al presidente Amato, persona favolosa, e a tutta la società.
Nel mercato invernale insieme ai DS Manna e Pisani siamo riusciti ad apportare qualche nuovo innesto, seppure non facile a metà stagione, che hanno dato il loro grande apporto insieme allo zoccolo isolano creando in primis un grande gruppo che giorno dopo giorno, anche nei momenti difficili, si aiutava l’un l’altro restando uniti e compatti verso la meta. Nei momenti negativi, in una situazione di classifica difficile poteva essere facile disunirsi, ma la nostra forza, provando anche a fare un calcio propositivo dove dovevamo provare a costruirci il nostro destino da soli piuttosto che attenderlo, è stata una grande ossessione comune verso la meta. La società veniva dall’annata negativa scorsa, con la retrocessione, e lottavi con i fantasmi e le paure già vissute, ed è stato importante provare a generare positività e motivazione verso la meta .
Poi il campionato è stato molto complesso, molto equilibrato , basti pensare che una quota salvezza a 40 punti è stata molto alta rispetto ad anni precedenti, e così facendo abbiamo anche raggiunto il record di punti fatti in un campionato di Eccellenza dal Real Forio 2014″.

L’Ischia ha raggiunto la promozione in D, l’annata precedente non è purtroppo arrivata , che differenze hai trovato anche dall’esterno tra le due stagioni?

“Innanzitutto c’è da fare i complimenti all’Ischia per quanto fatto, è stato qualcosa di stupendo!
L’Ischia dalle prime battute, per me come dissi anche a inizio anno, sembrava avere qualcosa in più seppure le sue contendenti avevano i favori dei pronostici.
La forza di certo è stata conservare lo zoccolo duro dei bravi calciatori isolani e inserire quei sette-otto giocatori di grande livello dalla terraferma, che ovviamente hanno alzato la competitività rispetto alle avversarie, ovviamente associando il tutto con l’ottimo lavoro svolto da mister Buonocore, e portando avanti e migliorando, il lavoro fatto negli ultimi anni dai precedenti allenatori e società susseguitesi.
L’anno precedente ,quando sedevo io in panchina e con a capo un’altra società, il progetto era totalmente diverso il quale prevedeva, per scelta societaria, di avere una rosa totalmente fatta da giocatori isolani ed è chiaro che era una cosa stupenda per tutti i ragazzi isolani ma che di contro ti faceva peccare nella competitività complessiva se magari in qualche ruolo avevi la necessità di qualcosa in più per confrontarti con corazzate tipo la Puteolana dell’anno scorso. Seppur tutto questo finimmo quarti uscendo al playoff D contro la corazzata San Marzano, arrivando in semifinale di Coppa (uscendo ai rigori) dopo 18 anni e chiudendo con solo tre sconfitte in tutto il campionato.
Credo che si possano riassumere così le differenze sostanziali sulla questione tecnica.
Detto questo per quest’anno rimane la grande gioia che l’Ischia ha regalato all’intera isola dando la giusta rivalsa alle sconfitte degli anni scorsi come la purtroppo famosa finale con la Mariglianese nel torneino post covid incarnando quest’anno lo spirito di tutti gli ischitani colpiti da una tragedia immane che ha accompagnato le squadre dell’isola per tutto l’anno. Sarà un anno che tutti noi isolani non dimenticheremo mai per gioie e dolori immensi provati”.

Cosa si prospetta per il futuro e che ambizioni hai messo in obbiettivo?

“Il campionato è finito da molto poco, ovviamente è presto per parlare di futuro. La società del Forio ha giustamente bisogno di serenità per organizzare al meglio il proprio futuro . Come ha anche sottolineato il presidente Amato, ora c’è bisogno di staccare qualche giorno per riprendere energie fisiche e mentali insieme alle nostre famiglie, seppur la voglia di campo è già tanta. Sotto l’aspetto degli obbiettivi personali ovviamente c’è sempre voglia di migliorarsi e chiaramente il mio obbiettivo è quello di lottare per qualcosa di più, così anche come il Forio stesso come società e paese lo meritino”.