La vicenda del club irpino apre ampi squarci di riflessione

ARIANO IRPINO - Il caso strano del Vis Ariano Accadia. In questi giorni si stanno consumando un vero e proprio dramma per la formazione irpina, con la squadra in isolamento domiciliare dal 29 agosto a causa della positività di un componente della squadra. Accorati gli appelli del club e dei calciatori, ci sono da considerare diversi aspetti a partire da quello del protocollo sanitario che richiedere la quarantena obbligatoria per arrivare a quelli sportivi: la squadra non si allena, la coppa partirà a giorni e non si sa in che condizioni ci arriverà il Vis Ariano Accadia. Ma quello che maggiormente spaventa sono i risvolti di questa vicenda: il caso Vis Ariano Accadia potrebbe fare scuola. Praticamente il protocollo dei dilettanti prevede di rivolgersi all’asl di competenza se accade un caso di positività, ben diverso da quello dei professionisti dove è previsto l’isolamento del contagiato. Quindi se si trova un contagiato l’intera squadra (a seconda delle singole asl e delle diverse interpretazioni) va in isolamento come sta accadendo al club irpino. Dunque, è vero che si può ripartire ma il protocollo dei dilettanti nasconde tante insidie, lo spettro di una quarantena collettiva aleggia sui dilettanti. La situazione del Vis Ariano Accadia falsa anche date e calendari e può far saltare il banco: è regolare una situazione del genere? Come si può affrontare una stagione con questa spada di Damocle che incombe su migliaia di atleti? E’ chiaro che il protocollo così come è strutturato non può andare bene, serve una modifica sostanziale altrimenti il rischio è di vedere paralizzata la stagione. Il Vis Ariano Accadia è solo la cavia di una vicenda che può replicarsi, la stagione incombe e serve apportare qualcosa di diverso altrimenti assisteremo ad una stagione che rischia di bloccarsi e a isterismi generali.