Polemiche anche nella nostra regione, fa discutere il parere dell'ex presidente Gagliano. E in Promozione la situazione è incandescente, il cambio di designatore non ha portato i frutti sperati
NAPOLI - Arbitri ci risiamo. Come ogni anno la polemica sui fischietti incendia, con picchi spaventosi che minano il calcio. Arcinoti i fatti del Lazio, anche in Campania abbiamo i nostri problemi, con tante situazioni che hanno fatto discutere. E’ arrivato anche il parere dell’ex presidente del Comitato, Salvatore Gagliano, che ha puntato il dito sulla mancanza di interlocutori come fenomeno scatenante e di una mancanza di governance. Non ne siamo molto convinti, perchè i fatti dicono altro: la vicenda Neapolis-Rione Terra scaturisce da un raptus di un calciatore, un episodio che non si può programmare, un fatto di cronaca che non dipende dalla vicenda arbitrale. Per quel che riguarda la gara del Salernum, invece, c’è stato un diverbio verbale derivante da una protesta per un calcio di rigore negato dall’assistente sullo 0-0, un momento di tensione con gli animi che si sono surriscaldati in una fase della gara cruciale che esula dall’interlocuzione e dalla governance.
Infatti, che la vicenda non riguardi governance e interlocuzione è talmente vera che basta risalire a pochi mesi fa, in presenza dell’ex presidente Gagliano, quando ci furono i fatti di Afragolese-Savoia che dobbiamo riesumare per evitare strumentalizzazioni.
E’ un fenomeno molto più complesso, culturale in primis e che scaturisce da una serie di fattori che incidono contemporaneamente. Un dato da analizzare è anche la scarsa qualità che si denota in questo anno calcistico, soprattutto in Promozione, dove è cambiato il designatore. Si è passati da Massimo Costa a Rosario Angrisani, con quest’ultimo presente in Comitato come colui che gestiva la parte economica con Gagliano vice commissario ai tempi di Sibilia, salvo poi essere sostituito da Zigarelli, per tornare nel mondo arbitrale per volontà del presidente e venendo insignito del ruolo di designatore nel campionato di Promozione.
E il calo di rendimento arbitrale in Promozione è sotto gli occhi di tutti, con polemiche frequenti e situazione e designazioni poco chiare (basta vedere Valcaccia con il Ponticelli designato a distanza di poche giornate dopo le polemiche furenti). Eppure Costa non aveva fatto male in epoca commissariale, invece ecco Angrisani, con una escalation di polemiche che non si erano registrate precedentemente e con un caos impressionante. La situazione resta delicatissima, il problema in Campania c’è ed è dilagante, come è chiara la volontà del presidente Gagliano di invocare elezioni. Ma l’affaire arbitri resta un problema atavico, che si è acuito in virtù anche di errori precedenti e di questioni poco chiare. La riunione flop di inizio stagione voluta dal presidente Gagliano a Salerno e che è stata un fallimento in termini di presenze non ha fatto altro che acuire le distanze, serve una inversione di tendenza, riportare la serenità e verificare cosa si può fare per migliorare. Ben vengano interlocuzione e governance, ma alla base servono decisioni e cambi di marcia per sradicare un fenomeno che dilaga sempre più.