Il numero uno del club pestano analizza il campionato della sua squadra, inserita nel girone F di Prima Categoria, e parla anche dei risvolti economici futuri legati al calcio dilettantistico

CAPACCIO PAESTUM (SA) | Non solo Eccellenza e Promozione, ma anche la Prima Categoria. Tanti i progetti importanti nella terza serie per importanza del calcio regionale, tra questi la Poseidon-Licinella, club della città di Capaccio Paestum che a settembre mediante la fusione ufficiosa ha unito tradizione e futuro. Abbiamo raggiunto telefonicamente il Presidente Eustachio Voza che ha parlato dei progetti della squadra pestana, del Coronavirus e dei risvolti economici futuri.

La stagione 2019/20 doveva essere quella della rinascita per la Poseidon dopo la retrocessione. In estate c’è stata la fusione con il Licinella e la ripartenza dalla Prima Categoria con l’obbiettivo del ritorno immediato in Promozione attraverso un progetto calcistico a medio-lungo termine. Le aspettative della società sono state rispettate dalla squadra fino alla sosta forzata?

“Le aspettative sono state rispettate pienamente. In estate abbiamo dato vita a questo nuovo progetto denominato Poseidon-Licinella allestendo una squadra ottima e di categoria superiore per ambire alla vittoria del campionato, francamente ci aspettavamo un girone di Prima Categoria abbordabile mentre invece abbiamo trovato squadre ben attrezzate alla pari con noi, basta pensare all’Atletico Eboli e al Sassano che hanno organici di valore. In particolare la presenza di una compagine come l’Atletico Eboli inizialmente ci ha un po’ sfiduciati ma devo dire che i ragazzi hanno rispettato alla grande il programma iniziale giocandosela a viso aperto con tutti, ci siamo ritrovati secondi al momento dello stop con una partita in meno da giocare dopo essere stati in testa per parecchie giornate. Come società siamo contenti del lavoro fatto dalla squadra”.

Il girone F oltre ad avere squadre attrezzate è comunque un raggruppamento impegnativo per via della collocazione geografica delle squadre, essendo rappresentata quasi tutta la Provincia di Salerno, dai Picentini fino al Golfo di Policastro…

“Il girone F geograficamente parlando è impegnativo. A dire il vero noi, forse perchè abituati comunque alle trasferte della Promozione, non abbiamo incontrato grosse difficoltà in tal senso. Dal punto di vista tecnico invece posso affermare che rispetto alla scorsa stagione è cambiato poco e niente: noi abbiamo incontrato squadre ben attrezzate quasi allo stesso livello della Promozione passata, quindi le difficoltà ci sono, segno che il livello in questa stagione si è alzato in tutte le categorie. Lo stop forse ci ha un po’ spiazzato ma comunque siamo contenti del percorso fatto”.

Veniamo ad oggi. Il calcio italiano vive un momento di stallo e anche di smarrimento, le società vogliono risposte dai vertici del calcio dilettantistico. Lei da dirigente sportivo che futuro vede per questa stagione?

“Ad oggi, per quello che sento e per quello che vedo, non immagino un futuro per questa stagione. La volontà dei vertici calcistici è quella di sbloccare ma credo che tra i dilettanti riprendere a giocare dopo più di due mesi di stop, disputando tre partite a settimana e in notturna sia impraticabile. Innanzitutto andiamo incontro al caldo, poi le gare in notturna non tutte le squadre possono assicurarle, anche perchè ci sono parecchi campi sportivi che ospitano le gare interne di più società quindi sarebbe inconciliabile ciò. Prima di tutto dobbiamo vincere la partita contro il Coronavirus, le restanti partite sono tutte secondarie. Mio malgrado devo affermare che per me la stagione 2019/20 finisce qui, poi sta ai vertici calcistici decretare la modalità di sospensione: resettare tutto e riprendere la prossima stagione oppure cristallizzare le classifiche. Inoltre le garanzie sanitarie nei dilettanti non ci sono. Da Presidente non prenderò mai la responsabilità di far allenare e giocare la mia squadra nel nostro campo, non è una scelta di convenienza ma di tutela della salute, non esiste che un ragazzo deve essere esposto al rischio contagio solo per terminare un campionato. Prima la salute, poi tutto il resto”.

Capitolo futuro. Il dibattito verte anche (e soprattutto) sulla programmazione della stagione 2020/21, sull’aspetto economico che sta intorno ai progetti calcistici come il vostro. Conseguenza della pandemia sarà un’inevitabile crisi economica che colpirà giocoforza tantissime squadre del mondo dei dilettanti che rischiano di scomparire. Lei che ne pensa in merito?

“Io già mi sono sentito con alcuni sponsor in merito a ciò e qualcuno di loro mi ha già fatto capire che dovrà per forza ridurre il supporto economico. Capisco pienamente che la situazione economica è incertissima, prima del calcio bisogna salvaguardare le aziende e gli interessi personali. Per quanto riguarda la Poseidon-Licinella, nella prossima stagione sicuramente ci sarà una riduzione del budget rispetto alle cifre di quest’anno. Credo che parecchie società dovranno ridimensionare, ovviamente se si vuole vincere bisogna spendere qualcosa in più ma l’anno prossimo non sarà il caso nostro, dobbiamo ripartire a gradi e poi in futuro si vedrà. La ripresa economica sarà lunga, bisogna prima rientrare a pieno regime e poi si potrà pensare alla programmazione calcistica. Tutto dovrà essere ridotto”.

Tornando sul fatto del rischio scomparsa di tante società, se si dovessero liberare posti in Promozione la Poseidon-Licinella accetterà il ripescaggio dopo un’attenta valutazione? 

“Se ci sarà la possibilità del ripescaggio sicuramente accetteremo perchè non si rinuncia a niente. Lo stesso problema nostro riguardo al ridimensionamento del budget credo che lo avranno tutti, dalla Serie D fino alla Terza Categoria, ci sarà un effetto domino che coinvolgerà tutti. Noi accetteremo questa possibilità ovviamente a costi ridotti, ne parleremo con la squadra e la società e il mister insieme al direttore sportivo dovranno allestire l’organico in tal senso”.