"Non siamo più disposti ad accettare passivamente l’arroganza e la presunzione dei direttori di gara" spiega la società nella nota stampa

PONTECAGNANO (SA) - La società ha appreso con stupore la descrizione e le motivazione che hanno portato l’allenatore Parisi a subire una eccessiva squalifica per i fatti accaduti al termine del primo tempo tra lui e il direttore di gara nell’avviarsi verso gli spogliatoi e riportati nel comunicato ufficiale. La società ci tiene a precisare che il mister Gianpaolo Parisi non rispecchia assolutamente la tipologia di persona capace di assumere comportamenti violenti e irrispettosi nei confronti del direttore di gara. Parisi, uomo di sani principi morali e di grossa professionalità, con un passato da calciatore di circa 130 partite tra B e C e altrettanto nei semiprofessionisti nonché ex nazionale under 20 e 21, ha esperienza tale da non cadere in tali comportamenti a cospetto di ragazzini che forti del sostegno della penna ne fanno e scrivono di tutti i colori.

Grande è lo sconcerto di tutti gli addetti ai lavori sul loro operato. Non passa una domenica che non ci siamo sui campi di calcio lamentele sulle direzioni dei Direttori di gara. Che siano troppo bravi gli arbitri (sic!) e troppo scarsi i dirigenti delle Società? Lasciamo agli altri il giudizio. Le società mai come quest’anno sono diventate vittime predestinate di un accanimento senza limiti per combattere la violenza. La violenza non ci appartiene assolutamente e non la pratichiamo!
In seguito ad un confronto interno con tutti i tesserati della nostra squadra siamo giunti alla decisione di replicare in merito alle motivazioni riportate sul documento ufficiale riguardanti il comportamento del tecnico perché la sua reazione, seppur sbagliata e meritevole di sanzione, è parsa notevolmente esagerata, ingigantita e non corrispondente al vero.

Precisamente, la società riconosce che il comportamento dell’allenatore è stato sbagliato e poco rispettoso verso la figura del direttore di gara, ma non nei termini descritti dallo stesso: è realmente accaduto che al termine del primo tempo avviandosi verso gli spogliatoi l’allenatore, dissentendo da una decisione arbitrale, si sia avvicinato protestando, ma MAI si è rivolto all’arbitro con frasi offensive e minacciose. Aveva dissentito anche nel momento dell’accaduto e il direttore di gara non ha preso nessuna decisione.


L’ASD Sporting Pontecagnano non può rimanere in silenzio a seguito dell’assurda esagerazione dei fatti accaduti, volti a denigrare e danneggiare l’allenatore e l’immagine della società stessa.
Non siamo più disposti ad accettare passivamente l’arroganza e la presunzione dei direttori di gara, non siamo più disposti ad accettare continui rigori e reti annullate per presunti fuorigioco che le immagini televisive possono mostrare ma soprattutto non siamo più disposti, pur avendone accettato le regole e i regolamenti che si possano fare orecchie da mercanti pur di salvare la giostra. Non abbiamo ancora dimenticato i gravi fatti accaduti il 3 novembre 2018, quando siamo stati vittime di un fatto gravissimo e inaccettabile sul quale ancora oggi, nonostante una denuncia alla Procura Federale e un esposto con richiesta di incontro al Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, non abbiamo ricevuto chiarimenti. C’è troppo malcontento in giro tra le società, troppo acredine. È arrivato il momento di un chiaro e inequivocabile confronto tra vertici regionali e nazionali e società per il bene del calcio.