Le impressioni di Francesco Pecora, punta dello Sporting Pontecagnano, e Vincenzo Autuori, direttore generale del Centro Storico Salerno
Siamo giunti, ormai, ad oltre un mese dallo stop forzato delle attività agonistiche. Resta alto lo scetticismo inerente alla possibile ripartenza dei campionati, sia professionistici che dilettantistici. Abbiamo raggiunto, per tastare il polso della situazione nel gruppo D di Promozione lo Sporting Pontecagnano ed il Centro Storico Salerno. In casa Sporting a parlare è stato Francesco Pecora, attaccante ex Sanmaurese, mentre per il Centro Storico Vincenzo Autuori, direttore generale del club.
Francesco Pecora sulla ripresa
«Per i dilettanti non sarà facile riprendere. Il calcio è uno sport di contatto in cui in una semplice gara sono coinvolti circa 50 persone. Sarebbe impossibile mantenere le distanze, con tutto l’impegno che uno ci possa mettere, anche durante allenamenti e vita quotidiana di spogliatoio. Bisogna agire in sicurezza. Perché basterebbe un niente e si manda all’aria tutto lo sforzo fatto fino ad ora. Per me è la questione sul possibile ritorno in campo resta ancora lunga e lontana. Considerato anche il fatto che tantissimi aspetti inerenti a questo virus non sembrano del tutto definiti, ed il suo vaccino pare ancora un miraggio. Per quanto riguarda i campionati, visto il lungo periodo di stop, il tutto sarebbe comunque leggermente falsato».
La punta sugli allenamenti in questo periodo
«Con gli allenamenti ora diventa difficile perché non abbiamo una data di inizio. Con i compagni di squadra dello Sporting Pontecagnano ci sentiamo spesso, tramite social e videochiamate. Inizialmente seguivamo un lavoro specifico. Dopo oltre un mese, e con mille dubbi, tante motivazioni vengono a mancare. Ovviamente facciamo tutti lavoro di forza, corsa, potenziamento fisico, ma senza una data reale tutto risulta più complicato. Consideriamo che al ritorno, eventuale, in campo ci vorranno diverse settimane per tornare davvero in forma. Servirà, sicuramente, poi un aiuto dal Governo per tutte le associazioni sportive, per facilitare ad esempio le iscrizioni ai futuri campionati. Bisogna capire che si deve ripartire sono con una massima sicurezza».
Autuori sul rapporto a distanza con i calciatori
«In questo periodo noi del Centro Storico Salerno cerchiamo di tenere vivo il contatto con i dirigenti e con i calciatori per lo più attraverso i telefonini. Chiediamo loro continuamente notizie sulla salute e sullo svolgimento dell’ attività motoria suggerita dal nostro staff tecnico. Ogni calciatore, sia juniores che di prima squadra ha ricevuto un programma personalizzato, utile a mantenere uno stato di forma accettabile, avendo un occhio particolare al recupero degli infortunati»..
La perplessità del dg sulla ripartenza
«Per il futuro vedo molto scuro l’orizzonte calcistico dei dilettanti e vedo quasi impossibile una ripresa a breve dell’attività agonistica. Serve una precisa sicurezza sanitaria delle strutture, che al momento non può essere garantita. Servirebbero spazi doppi, rispetto a quelli attuali, per permettere a venti/ventidue atleti di praticare in spazi adatti e santificati il calcio agonistico.
Sulla scorta di quello che ho visto in questo campionato almeno la metà degli spogliatoi e dei servizi non sarebbero a norma. Per non parlare di quelli dei direttori di gara, spesso in spazi poco confortevoli e inadatti ad ospitare terne di entrambi i sessi. Per ripartire, penso che si debba fermare tutto e procedere secondo i risultati acquisiti sul campo. Poi consentire alle società di usufruire di particolari agevolazioni per le nuove iscrizioni e l’azzeramento dei debiti pregressi. Altrimenti, credo, molte realtà storiche dovranno ripartire dalle categorie più basse per non scomparire del tutto. Speriamo che vada tutto bene».




