"Si parla di un nuovo protocollo per la Lnd? Quale sarà la differenza visto che sia i professionisti che i dilettanti svolgono la stessa attività?"

PONTECAGNANO (SA) - Voce ai protagonisti della Promozione Girone D. Abbiamo raccolto telefonicamente il parere del direttore dello Sporting Pontecagnano, Vincenzo Grimaldi. La squadra era in piena corsa Play-off prima di questo maledetto stop forzato, ed ora come tutte altre società è in attesa di aggiornamenti dai membri federali.

Che idea si è fatto di questa emergenza Covid, contestualizzata all’ambiente calcistico?

“È un momento sicuramente di grande incertezza. Da sportivo c’è sicuramente una grande voglia di riprendere e di sentire l’odore dell’erba, ma bisogna fare anche i conti con un mostro invisibile che ci sta creando tantissimi problemi e che necessariamente dobbiamo sconfiggere. Questo porta ad avere diffidenza sul tornare sui campi di calcio. Molto francamente, gli atleti soprattutto nei campionati dilettanti che non sono paragonabili a quelli dei professionisti, devono essere tutelati in modo sano e certo quindi è abbastanza difficile in questo momento fare questo tipo di valutazione”.

Il calcio dilettantistico, secondo lei ha le possibilità per poter ripartire?

“No, non credo che possa ripartire. Ci atteniamo a quello che è il protocollo che è stato emanato dai medici. Credo che i dilettanti non possono assolutamente sostenere quelle spese, ma al di là dell’aspetto economico, credo sia proprio impossibile attivare una procedura di quella portata. Se sono quelli i parametri, non possiamo ripartire ma se dovessero cambiare i parametri, una domanda sorgerebbe spontanea: qual è la differenza, visto che sia i professionisti che i dilettanti svolgono la stessa attività?”

Quali scenari si prospettano per il futuro della società?

“Per quanto riguarda la società non abbiamo ancora avuto modo di parlare di questo, visto che mancano delle comunicazioni ufficiali”.

Riguardo le classifiche attuali, che decisione crede dovrebbe essere presa per questo campionato?

“È difficile dire dall’esterno quali possono essere le decisioni per questo campionato. Se guardiamo la situazione attuale da un punto di vista reale, non ci sono le condizioni mediche per riprendere l’attività. Non credo che ci siano le possibilità di poter dare una tutela dal punto di vista medico-sportivo. Se poi si vorrà forzare la mano questo è un altro discorso, e bisogna vedere quanti nel mondo del calcio dilettantistico sono disponibili ad affrontare il rischio”.

Come si è mossa la sua società riguardo i rimborsi spesa dei calciatori?

“La società ha pagato quelli che dovevano avere tutti i rimborsi fino allo stop, dopodiché dobbiamo trovare un accordo con i calciatori e su questo la società non si tirerà indietro”.