Arrivano le dimissioni dell’ormai ex numero 1 della FIGC nel Consiglio Federale in corso a Roma. Lo scacco matto arriva anche dopo il no della Lnd
Rien ne va plus, le jeux sont faits. Carlo Tavecchio non è più il presidente della FIGC. Arrivano le dimissioni nel turbolento Consiglio Federale in corso di svolgimento a Roma, monco per le assenze delle commissariate Lega Serie A e Lega Serie B, giunte dunque dopo una settimana di accuse e consigli vari, prevenuti da varie personalità quali Malagò, che portano così Tavecchio a lasciare lo scrigno più importante di Via Allegri. La sua posizione oramai non è più salda e non poteva più contare su una maggioranza solida. Ieri era stato Gravina, presidente Lega Pro, a smarcarsi; questa mattina il consiglio direttivo della LND non ha fatto altro che definitivamente affossare il presidente finito sulla graticola dopo il clamoroso flop mondiale. Uma svolta nel calcio italiano, tale potrebbe verificarsi anche nella LND, cui presidente Sibilia – voluto proprio da Tavecchio a rappresentare il movimento dilettantistico italiano – in mattinata aveva lasciato intendere un cambiamento di marcia decisivo. Ed ora cosa accadrà? Sibilia è anche lui a rischo? Le dimissioni di Tavecchio influenzeranno le prossime elezioni federali in Campania? I colpi di scena certamente non si fermano qui.