"Mi piacerebbe allenare ancora in Eccellenza ed anche in Promozione a vincere ma vicino casa"
AGROPOLI (SA) - E’ di Agropoli ed ha 73 anni l’allenatore più vincente degli ultimi vent’anni nei campionati dilettantistici tra Serie D ed Eccellenza. Indovinate chi è? Semplice, anzi semplicissimo perché come lui nessuno in Campania è riuscito a fare in questo ventennio. Si tratta di Pasquale Santosuosso, che in una lunga telefonata – sarebbe stato molto più interessante di persona ndr – ha raccontato i successi ottenuti da allenatore da quando ha cominciato nel 1979.
La telefonata inizia con le consuete domande. Come stai? Come sta trascorrendo questo periodo? Insomma tutto ciò che ci scambiamo abitualmente quando sentiamo amici o persone di vecchia data. Santosuosso è diretto; non fa troppe domande e forse non gli interessa nemmeno più di tanto chi c’è dall’altra parte del telefono. Ha capito che l’argomento è il calcio e gli basta questo per trascorrere più di mezz’ora a telefono per ripercorrere le tappe della sua carriera. Alle domande che gli pongo, spesso aggiunge, te lo ricordi? Io rispondo perplesso, e quando conosce la mia età aggiunge: “Allora non lo chiedo più. Scusami, non puoi ricordarlo”. Quando gli chiedo la data di una stagione o magari di quando ha iniziato ad allenare non si ricorda con precisione e chiama la moglie Matilde (beneventana doc) per farsi aiutare. Insomma una persona semplice che non ha custodito articoli di giornale e nemmeno tante foto. Ma la storia è lui, con 8 promozioni conquistate. Quelle nessuno le potrà cancellare. D’altronde possiamo immaginare quante situazioni avrà vissuto un allenatore che ha vinto 3 campionati di Eccellenza (Gelbison, Battipagliese e Turris) direttamente senza passare per i play off ed un con il Torrecuso attraverso gli spareggi nazionali. A ciò ci aggiungiamo le 4 promozioni ottenute dalla Serie D alla Serie C con Valdiano, Battipagliese, Juve Stabia e Sant’Anastasia.
Mister sapeva di essere l’allenatore che negli ultimi vent’anni ha vinto più campionati d’Eccellenza?
“Giuro, non lo sapevo”.
E adesso che l’ha saputo?
“Mi fa piacere. – commenta con un tono sorridente. Sono quelli che ho perso che mi dispiace. Ho perso 3 campionati di Serie D per un punto. Noi facevamo 50 punti, quando per una vittoria ne venivano assegnati 2. 50 su 60 è come si vincesse sempre. Ho perso lo spareggio a Foggia contro il Giulianova per andare in Serie C1 con l’Albanova (27 Giugno 1996 Finale Play Off Serie C2 Girone C). Avevo una bella squadretta. Matarrese, Cavaliere, Biagio Grasso, Ciro Muro. Sbagliammo i primi 3 rigori, mentre loro li segnarono entrambi”.
Un altro che ci sei rimasto male per non aver vinto?
“L’Ac Stabia, te la ricordi? In effetti era Sant’Antonio Abate ma la squadra era stata trasferita a Castellammare di Stabia. Ricordo che giocammo contro la Juve Stabia, una sorta di derby e c’erano 13.000 persone al campo. Poi quel campionato (Interregionale Girone M 1989-1990) lo vinse il Savoia”
A Castellammare tanti ricordi, come quello del 26 Maggio 1991, nello spareggio per andare in C2 con la rimonta ai danni del Benevento dopo la sconfitta all’andata per 1-0.
“E’ stata l’unica annata che per andare in Serie C bisognava spareggiare nonostante il primo posto nel girone. Beccammo il Benevento. A Benevento all’andata prendemmo gol dopo 30 secondi e la partita finì 1-0, poi al ritorno vincemmo 2-0”.
Sempre al Menti di Castellammare c’è una data importante, quella del 15 Maggio 1988 con la vittoria del campionato Interregionale con la Battipagliese per 2-1 contro la Sarnese al Menti.
“Con Tonino Simonetti, pace all’anima sua – aggiunge Santosuosso – vincemmo lo spareggio a Castellammare contro la Sarnese. Lo Stadio pieno, andammo sotto di un gol e poi segnammo con Giovanni Pasquariello e Carmelo Condemi, i quali avevano vinto sempre con me l’anno prima il campionato a Valdiano. Pasquariello come arrivò a Battipaglia s’infortunò e giocò pochissimo, feci un azzardo nello spareggio e mi andò bene. Fece un bel gol”. Il riferimento è al campionato Interregionale Girone I della stagione 1985-1986
Dopo Valdiano, Battipaglia e Castellammare agli inizi degli anni 2000 hai ottenuto l’ultimo successo in D con il Sant’Anastasia?
“In quell’anno subentrai e vincemmo contro il Barcellona Pozzo di Gotto (Igea Virtus) con Auteri allenatore. Le due punte erano Riganò e Baratto, avevano una potenzialità straordinaria. Tutto il paese stava in strada.
Il primo anno di Eccellenza l’hai vinto nella stagione 2006-2007 con la Gelbison, cosa ti ricordi di quell’annata?
“Fu un’annata stratosferica, vincemmo un campionato senza sconfitte, con miglior attacco e difesa (79 reti fatte, 19 subite) contro squadre forti come l’Alba Durazzano, la Battipagliese ed il Gragnano. Quell’anno mi chiamò il Presidente Tortoriello e facemmo una sorta di fusione a Vallo portando 4/5 giocatori”.
Chi era il bomber?
“Guardabascio, gli facemmo fare 30-32 gol. Lo andammo a prendere dal Gragnano, dove aveva fatto qualche gol. Eravamo forti in tutti i reparti, ci stava Ruocco un ragazzo di Vallo, Vicedomini come trequartista e Coppola”.
Qualche anno più tardi dopo il trionfo di Battipaglia c’è stata la gioia a Torre del Greco nella stagione 2014-2015.
“Eravamo 7 punti dietro ad una Sessana stratosferica. Ero l’unico a prevedere che vincevamo il campionato”.
Oggi c’è un Pasquale Santosuosso che ti identifica?
“No lo so. Sono stato un allenatore che dalla panchina si è battuto sempre, ero il dodicesimo uomo in campo. Gigi Squillante è un mio amico, credo che lui si avvicini molto a me. Non l’ho visto allenare in settimana però per passione, grinta e convinzione si avvicina a me. Poi Gigi può essere anche più forte di me”.
Anche in terra beneventana hai lasciato il segno vincendo a Torrecuso.
“Noi lo vincemmo quel campionato perché arrivammo prima del Vico Equense. Ci fecero festeggiare a Torrecuso, il giorno dopo poi il Vico Equense vinse il campionato e noi andammo a fare gli spareggi. Tenevo una buona squadra, ci stava Montaperto e Agata, insomma una colonia di napoletani”.
Per ricordarsi qualche data naturalmente c’è il supporto della moglie Matilde che ha la memoria più fresca. Ma quanto è stata fondamentale la presenza di sua moglie nel percorso calcistico?
“E’ uscita dal Covid ieri – aggiunge il mister – siamo stati male ma ne siamo usciti. Non ci facciamo mancare nulla. Ho avuto una bella fortuna con mia moglie. Una donna che si è sacrificata per la famiglia, le vere donne”.
Ad Agropoli, nella tua città però non hai mai vinto.
“No. Ci siamo salvati un paio di volte ma io sono stato sempre fuori sia da calciatore che allenatore. All’epoca si giocava in tutti i ruoli. Ero un centrocampista che picchiava. Sono stato a Castellammare con Di Marzio allenatore, poi invece di andare in B a Brindisi con lui preferì Benevento, con Lojacono allenatore e conobbi mia moglie e ci sposammo”.
Come si fa a vincere così tanto? Quale è il segreto?
“Bisogna avere la competenza di fare una buona squadra perché chiunque la può con i soldi. Ho avuto la fortuna di portarmi con me quei 3/4 giocatori fedelissimi e bravi. Le partite vanno preparate, devi creare un ottimo spogliatoio e fare in modo che prendano lo stipendio perché può creare dei problemi. E’ una serie di situazioni che devono combaciare”.
Chi è stato il più grande direttore?
“Tonino Simonetti – risposta secca di Santosuosso. Era una bravissima persona”.
Come vedi l’Agropoli di oggi ed il nuovo allenatore Carmine Turco?
“Innanzitutto è una persona splendida e preparata. E’ un grande conoscitore di calcio per quanto riguarda la teoria. Per la pratica deve dimostrare. Gli ultimi anni è stato al Faiano riuscendo a salvare la squadra con merito”.
Da quanto tempo non alleni più mister?
“Da 3 anni, anche per scelta. L’ultima è stata la Battipagliese con Palmentieri. Avevano una squadra che spendevano 30.000 € al mese. Gli dissi che con quella squadra non faceva nulla e doveva ridurre il budget e salvare la squadra, per poi reinvestirli l’anno successivo. Riducemmo il budget a 8.000 € e poi Palmentieri se ne andò, dopo la partita di Faiano”.
Quale giocatore ricorda maggiormente e che l’ha fatto impressionare.
“Di calciatori importanti ne ho avuti tanti, da Ciro Muro vice di Maradona. Lotti, Gennaro Sardo attuale dirigente del Chievo, Capuano e Vives. Ne ho avuto tanti, se li elenco tutti non riusciamo in un’ora. Tra tutti questi quello che meritava più di tutti di arrivare in Serie A era Ciro Cantile. Anche Giovanni Fontanella di Sant’Egidio Monte Albino”.
Vorrebbe ancora allenare?
“Certo – pronuncia alzando il tono della voce – ma in Eccellenza e vicino casa. Devo allenare nel giardino di casa mia – scherza. Voglio divertirmi ancora, vincere un paio di campionati e togliermi da mezzo. Una Promozione la farei anche se puntano a vincere il campionato. Ad Agropoli volevano farmi fare l’are tecnica ma io sono un uomo di campo”.
Una volta ha fatto un’uscita sulle donne nel calcio.
“Eh… – esclama Santosuosso. Menomale che non esistevano i social. Dissi quella cosa ma non sono contro le donne. A casa mia, a volte lavo i piatti, sistemo il letto e la cucina.
Le sue figlie che cosa le dissero dopo quell’episodio?
“Per un mese non mi parlarono. Io non sapevo come dirlo a mia moglie”.
Mister grazie della disponibilità, vi invierò l’articolo su whatsapp?
“No. Io ho un telefono che costa 4 €, con la tecnologia non sono molto pratico”.
E con questa ultima uscita di Santosuosso sono certo di aver intervistato una persona reale, in tutta la sua essenza. Naturalmente, l’articolo lo invierò alla moglie Matilde.
PROMOZIONI DALLA SERIE D ALLA SERIE C
1985-1986 VALDIANO
1987-1988 BATTIPAGLIESE
1990-1991 JUVE STABIA
1998-1999 SANT’ANASTASIA
PROMOZIONI DALL’ECCELLENZA ALLA SERIE D
2006-2007 GELBISON
2009-2010 BATTIPAGLIESE
2012-2013 TORRECUSO
2014-2015 TURRIS