La società intanto ufficializza un nuovo sponsor: il dg Costanzo annuncia il binomio con la Csa Consulting

Ponticelli grana Ascarelli. Non si è ancora risolta la questione stadio per la formazione del presidente Sorrentino, una vicenda che ha del grottesco e che ogni giorno si arricchisce sempre di una nuova puntata. La questione dell’Ascarelli è uno dei punti dolenti del calcio a Ponticelli ed è stato motivo di allontanamento per tanti imprenditori che si sono trovati le porte sempre sbarrate. Uno stadio glorioso, casa di quel Campania Ponticelli che negli anni 80 a ha quasi sfiorato la serie B e struttura dove si sono contraddistinti allenatori e giocatori di spessore. Il cambio di denominazione arriva nel novembre 2014 con il sindaco De Magistris che intitola lo stadio al mitico Ascarelli. Passa pochissimo tempo e la struttura viene dichiarata inagibile, le colpe vanno divise tra Comune di Napoli. società appaltatrici e una Questura inflessibile, tanto che il Campania di Todisco non ci gioca praticamente mai. L’unica società che con regolarità disputa le partite casalinghe è il Ponticelli, in quanto l’inagiblità legata agli spalti viene superata dal regolamento che per la Terza, la Seconda e la Prima Categoria non prevede obbligo di settore ospiti. Tutto fila liscio fino alla fatidica partita Ponticelli-Bacoli di questo campionato, datata fine aprile. Una storia che ha mille macchiee nessuna risposta, con la società biancorossa che patisce un improvviso esilio mentre è in lotta per i play off. Vicenda dove ancora non sono stati individuati i colpevoli e che ha una sola vittima: l’Asd Ponticelli. La questione è semplice: il Comune di Napoli ogni anno firma una convenzione e fitta la struttura ma ad inizio anno avvisa l’Asd Ponticelli che durante lo svolgimento delle gare casalinghe è responsabile in toto della struttura, con la società che deve firmare per accettazione prima di ogni match. Arriva il Bacoli e la dirigenza napoletana considerati i trascorsi dei tifosi flegrei in trasferta decide di informare le autorità competenti dei rischie chiede aiuto per controllare i tifosi depositando una carta scritta al Commissariato dove si autoesonera da qualsiasi responsabilità. Improvvisamente due giorni prima della gara arriva una inagibilità del terreno di gioco firmato Questura di Napoli. Il Ponticelli emigra e finirà il campionato lontano dall’Ascarelli. Tante le domande che sorgono: come ha giocato il Ponticelli per tutto il campionato? La società ha pagato il Comune di Napoli per una struttura inagibile, chi ha firmato e depositato l’agibilità in Figc? Domande a cui nessuno ha risposto. La verità è che l’agibilità ancora non c’è, anche se in settimana sono stati fatti passi avanti. Il terreno di gioco è stato ristretto passando da 63,50 metri a 60 metri, sanando quelle presunte defaillance strutturali di cui nessuno si era accorto prima del Bacoli per tanti anni. Adesso la palla è passata alla Figc che ha raccolto il materiale e deve dare l’ok per l’omologazione. C’è ottimismo da parte di tutti, anche se i colpi di teatro a Ponticelli sono all’ordine del giorno, senza contare la questione spalti non risolta. La verità è che ad oggi Ponticelli non ha una casa e i buoni propositi di Comune e Figc vanno verificati con i fatti. Non è possibile che una società a metà luglio non ha la certezza del proprio terreno di gioco. In casa biancorossa si preferisce far lavorare le autorità, bocche cucite perchè l’interesse è rimanere a Ponticelli per la storia del club e per la gente che è affamata di calcio, ma i giorni passano e bisogna avere solide certezze e restituire la propria casa all’Asd Ponticelli. Intanto, iniziano le grandi manovre del dg Costanzo, che come promesso ha messo a segno il primo colpo nel marketing. E’ ufficiale che la Csa Consulting srl è nuovo sponsor del Ponticelli. Una società importante, proiettata nel futuro che ha sede a Napoli in via Ferrante Imparato 127 e che si occupa di consulenza aziendale per sicurezza nei luoghi di lavoro e formazione aziendale, che ha scelto il team del presidente Sorrentino per essere partner di spessore e abbinare la sua immagine a quella vincente della società biancorossa.