L’ex tecnico del San Pietro racconta la sua versione dei fatti. Dalla conferma fino al benservito, parole amare per un allenatore adesso fermo al palo

La verità di mister Peluso. A poche ore dal clamoroso avvicendamento in panchina, il tecnico Giovanni Peluso ha voluto far conoscere il suo punto di vista. Uno sfogo, “un atto di verità” come lui lo ha definito, per “far sapere come sono andate le cose”. E’ molto contrariato il mister: “Sono veramente amareggiato.  Ho deciso di raccontare cosa mi è accaduto perchè la gente conosca e perchè un comportamento simile è davvero deludente. Il giorno dopo la finale persa con il Ponticelli fui chiamato dai presidenti della società che mi comunicarono che ero confermato e di iniziare a preparare la stagione. Nei giorni a seguire ho cominciato a farlo con un dirigente del San Pietro seguendo le direttive, stavano pensando sia ad una formazione per la Prima Categoria che una in caso di ripescaggio. Ho ricevuto anche due chiamate importanti, ma ho declinato perchè avevo stretto la mano e per me conta più di qualunque altra cosa. Andava tutto bene sino al 7 luglio, quando sono stato convocato e mi è stato comunicato che esistevano problemi con alcuni sponsor, che purtroppo erano venuti meno, e di ritenermi libero. Ci sono rimasto male, anche perchè le squadre che ho rifiutato si erano sistemate e soprattutto perchè dopo aver vinto 18 gare su 20 e aver dato la stretta di mano non c’erano presupposti perchè il rapporto si interrompesse. Poi ho visto il comunicato, dove si annunciava l’ingresso del nuovo sponsor e che proprio questo nuovo socio da come stava scritto ha caldeggiato il nuovo allenatore. Non voglio far polemiche, le scelte sono soggettive, però volevo dire come erano andate le cose, anche perchè resterò fermo per una stretta di mano non mantenuta e per una situazione paradossale. Sono veramente amareggiato, ma purtroppo il calcio di oggi è fatto sempre più di questi episodi dove la parola data e la stretta di mano non conta più”.