L'allenatore campano resta alla guida della compagine trentina dopo il successo ottenuto in Serie D

TRENTO (TN) - Non termina dopo una sola stagione l’avventura del tecnico napoletano Carmine Parlato alla guida del Trento. Il successo ottenuto nel campionato di Serie D è valsa la riconferma fino al 30 giugno 2022 per l’allenatore classe 1970, che dopo anni di calcio dilettante abbraccia nuovamente la minore lega professionistica italiana – dalla quale manca dal lontano 2015, dove allenò in quella categoria con il Padova, solamente però dal mese di settembre a quello di novembre. 
Tra le sue recenti apparizioni tra i Dilettanti non si dimentica quella della stagione 2019/20 alla guida del Savoia. Già con i campani, infatti, Parlato dimostrò le sue capacità tecniche, raggiungendo gli ottavi di finale di Coppa Italia di Serie D e il secondo posto nel girone I della Lega (16 vittorie, 8 pareggi e solo due sconfitte) – prima dello stop definitivo del campionato decretato dalla prima diffusione nazionale del Covid-19.
Arriva, dunque, un traguardo meritato per il tecnico Parlato, che ha così commentato ai canali ufficiali del Trento.

SERIE C – “È una categoria diversa per tanti aspetti, sia fisici che di intensità. Però sono dell’idea che ci sono sempre due porte, un pallone, un 11 contro 11 e le motivazioni fanno la differenza. Da parte mia, farò in modo di combattere contro tutti per dare le migliori soddisfazioni alla mia società e ai tifosi.
Ringrazio la società per avermi dato fiducia e cercherò di ricambiare con grande impegno, grande spirito di sacrificio e ci metterò tutto me stesso.”

EMOZIONATO AL RINNOVO – “Assolutamente si. Sono più emozionato adesso che l’anno scorso, perché ho trovato una famiglia, persone che condividono gioie e dolori. Questo aiuta nel percorso da fare tutti assieme, perché quello che conta è aiutarsi ancora di più nelle difficoltà, e senz’altro gioire nelle vittorie. L’anno prossimo sarà un campionato molto difficile, dobbiamo stringerci ancora di più per portare il Trento più in alto possibile.”

TIFOSI – “Li ho sempre incontrati per Trento e hanno sempre avuto una parola di conforto verso il sottoscritto. Oltre all’aspetto professionale, pensavo dentro di me che il loro desiderio fosse quello del calcio passato, dei loro genitori e amici. Devo fare in modo, quindi, che il Trento vada contro delle squadre che ricordi a loro il passato.
Ovviamente bisogna guardare al futuro e per questo dobbiamo organizzarci al meglio e fare in modo di essere un rullo compressore per chi arriverà a Trento, che qui dovrà lasciare più di qualche punto.”