La squadra giallorossa nonostante un'età media bassa ha raggiunto la salvezza con cinque turni di anticipo dimostrandosi una matricola terribile

SANTA MARIA DI CASTELLABATE (SA) - La rotonda vittoria contro il Rende (3-0) ha dato la salvezza matematica al Santa Maria Cilento che al suo primo anno in Serie D ottiene un traguardo importante e tutt’altro che scontato. La squadra cilentana con ben cinque giornate di anticipo (due gare da recuperare) si è tirata fuori dalla bagarre salvezza con un bottino parziale di 38 punti e ben quattordici lunghezze di vantaggio sul Marina di Ragusa, attualmente penultimo.

Ennesima impresa per mister Esposito che va ad aggiungersi alla ottima esperienza della scorsa stagione sulla panchina del “suo” Nola, nono posto al momento della sospensione dei campionati per la pandemia, e quella poco più che biennale alla Sarnese con cui centrò la salvezza per due stagioni consecutive. I giallorossi di patron Tavassi con una squadra giovane (età media 23 anni, ndr) ma di qualità e alcuni uomini di esperienza (solo due al di sopra dei 30 anni) ha condotto sin dalle prime giornate un campionato tranquillo non dando mai l’impressione di restare invischiata nelle sabbie mobili della classifica mettendo in mostra talenti interessanti come Lambiase, Bozzaotre, Konios, Tandara e Romano guidati in maniera egregia dai vari Campanella, Pastore e Maio e trascinata da un Maggio in forma strepitosa sin dalle prime giornate e capace di siglare sin qui 17 reti in 28 gare di campionato. Altra nota lieta l’esordio concesso, contro il Rende, al giovanissimo Antonino Fezza, portiere classe 2006 che stabilisce un nuovo primato essendo il primo calciatore dalla A alla D ad essere nato nell’anno della vittoria dei mondiali tedeschi ad esordire in prima squadra.
Un cammino regolare che ha permesso ai ragazzi di mister Esposito di togliersi diverse soddisfazioni tra cui quella di uscire imbattuti dal doppio confronto con la capolista ACR Messina (1-1 in Campania; 0-0 in Sicilia) e di battere squadre che fino a qualche anno fa militavano tra i professionisti come Rende e Paternò, unica “macchia”, a voler essere pignoli, il doppio derby perso con la Gelbison ma alla prima stagione ci può stare.

Una stagione da ricordare per l’ormai ex cenerentola del calcio campano che nonostante il lungo stop da Covid può godersi questo finale di stagione e provare a togliersi altre soddisfazioni cercando di arrivare il più in alto possibile chiudendo in bellezza un’annata già di per sé straordinaria.