Gli stregoni fuori dalla Coppa. Ciciretti e Letizia tra i migliori, Coda non è ancora al top
Niente paura. Certo fa impressione leggere Benevento – Perugia 0-4 dopo aver salutato, e parlo dell’apoteosi Carpi, lo stadio Vigorito con le lacrime di gioia che solcavano il nostro volto. Questa volta le lacrime sono state trattenute a stento non tanto per l’impressionante ed inaspettato passivo ma quanto per i soldi che i tifosi giallorossi hanno investito per assicurarsi le poltroncine di settori come i distinti e le curve per l’imminente serie A. Qualcuno abbandonando gli spalti sul risultato di 0-3 ha digerito la sconfitta pensando che in futuro vedrà quantomeno Higuain e Martens. Molti, invece, hanno risvoltato il calzino appellandosi alla cabala che vuole il Benevento uscire di scena per poi vincere il campionato.
Altro che Coppa Italia o meglio Tim Cup. E’ pur vero che vincere la competizione tricolore potrebbe portarci in Champions League ma bisogna considerare che non sarebbe un lustro avere una squadra in serie B. Siamo seri. Se fossi in voi l’eliminazione del Benevento dalla coppa Italia la prenderei con le pinze. Un eventuale quarto turno dei giallorossi porterebbe capitan Lucioni e compagni a dover sorbirsi una lunga trasferta ad Udine il 29 novembre a cavallo di 2 gare importanti come la trasferta in casa dell’Atalanta, dove non vorremmo ascoltare il balletto del Papu Gomez, e la partita casalinga con il Milan, quando i punti cominceranno a pesare.
Secondo voi cosa avrà detto Baroni nello spogliatoio, tra il primo ed il secondo tempo, ai suoi ragazzi sotto di un gol e con un uomo in meno? Ecco partirei proprio da qui. Vincere quest’incontro avrebbe richiesto uno spreco d’energie eccessivo e comunque i giocatori non avrebbero potuto reggere per ulteriori 45 minuti il buon ritmo iniziale. Ecco adesso mi è più chiaro tutto. Il secondo tempo non va per niente considerato. Analizziamo, invece, i primi 43 minuti quando il Benevento ha destato una discreta impressione anche se non era riuscito a sbloccare la contesa.
Il tecnico Baroni (voto 6,5) sta plasmando bene la squadra in vista dell’esordio in campionato con la Sampdoria. Il 4-4-2 perseguito mette in mostra la validità del progetto che vuole un’identità ben precisa che sfrutta principalmente le fasce e le veloci ripartenze. Ha impressionato Letizia (voto 6,5) che ha accompagnato sempre le azioni di Ciciretti sovrapponendosi ed arrivando spesso al cross. Allo stesso tempo puntuale nelle diagonali e già in buoni condizioni fisiche. Sembra costituire insieme a Ciciretti un’ottima asse in perfetto stile inglese da dove partono traversoni sui quali c’è scritto “basta spinger”. Però il nostro Amato numero 10 (voto 6,5) ha dimostrato di avere qualità utilissime negli ultimi 25 metri scodellando palloni alla “Insigne”, con l’altro piede per intenderci, oppure cercando la conclusione a rete saltando l’uomo, da destra verso sinistra per capirci.
La fascia sinistra ha convinto meno. D’Alessandro (voto 5,5) nei primi minuti andava via in velocità come la lama bollente che attraversa il panetto di burro. Poi, dopo 25 minuti, si è intestardito nell’uno contro uno perdendoli tutti. Il povero Di Chiara (5) dopo qualche tentativo d’inserimento sulla corsia di sinistra ha rinunciato alla sua libertà pensando esclusivamente alla fase difensiva che, però, non ha soddisfatto a pieno tenendo presente il ritardo, nell’occupare la posizione sul cross di Zanon che ha procurato il vantaggio del Perugia a 2 minuti dalla fine del primo tempo. Peccato perchè fino a quel momento la squadra si era espressa bene e capitan Lucioni (voto 6) stava dando le giuste direttive per far funzionare la linea a 4 con il suo compagno di reparto Camporese (voto 5,5) anche lui in evidente affanno sullo stacco aereo di Cerri in quei maledetti 2 minuti finali.
Belec (voto 5) su quel gol non poteva farci nulla ma sugli altri si. Attenzione i voti che leggete sono relativi al primo tempo altrimenti qualche voto andrebbe rivisto. Ecco le lacrime, quelle di cui parlavamo prima. Scusaci Belec avrai tanto tempo per dimostrare il tuo valore ma stasera qualcuno ha rimpianto Cragno. Andiamo avanti. Insomma cosa non è andato stasera? Cataldi? Lasciamo stare l’espulsione: No, non lasciamo stare l’espulsione perchè in quel rosso Cataldi (voto 4,5) ha dimostrato di essere un giovane alunno, di una qualsiasi scuola superiore, svogliato e negligente tanto da non reggere con Del Pinto un attacco così propositivo.
Però Del Pinto (voto 6) ha cercato di essere sveglio e presente lottando come un vero gladiatore sannita vista la sua militanza con i colori sociali ed è riuscito a far notare i suoi miglioramenti dalla Lega Pro ad oggi. Bravo. E l’attacco? Vi è piaciuto l’attacco della strega? Riavvolgiamo il nastro. Ciciretti e Letizia hanno creato diversi presupposti per portare in vantaggio il Benevento ma nessuno di questi è stato sfruttato a dovere da Puscas e Coda. Puscas (voto 6) ha corso tanto retrocedendo spesso a centrocampo, ha vinto diversi corpo a corpo, ha guadagnato qualche punizione e si è fatto trovare pronto sulle inzuccate di testa anche se la precisione latitava.
Invece Coda (voto 5,5) è sembrato meno mobile perdendo diversi palloni spalle alla porta e tagliando quasi mai nelle maglie avversarie. Anche lui ha avuto 2 buone occasioni ma, rispetto alle amichevoli estive, non è riuscito a buttarla dentro. Il primo tempo ci è piaciuto siamo sinceri e tutti siamo consapevoli che da oggi a chiusura mercato il presidente Vigorito ci regalerà qualche altro rinforzo. Il campionato sarà diverso ve lo assicuro, il Benevento non retrocederà ne sono certo, anche quest’anno saranno solo lacrime di gioia. A proposito dimenticavo, arbitro voto 4.