Sconfitta di misura per le Streghe nel debutto in Massima Serie in casa dei blucerchiati. Il nostro Ezio Liccardi analizza il match dei giallorossi

Ve la ricordate la trasmissione televisiva 90esimo minuto con il famosissimo Tonino Carino da Ascoli? Io ricordo bene quell’appuntamento fisso della domenica pomeriggio e lo aspettavo con ansia per ascoltare le famose interviste del dopo gara. Giornata dopo giornata si alternavano giocatori ed allenatori ma il contenuto delle loro dichiarazioni era quasi sempre lo stesso specialmente se si commentava una sconfitta magari mal digerita. A distanza di anni il copia e incolla è diventato routine e tutti hanno deglutito il broncio con questa scappatoia: “In serie A alla minima distrazione ti puniscono”. L’hanno detta tutti gli allenatori che hanno debuttato in serie A e ieri sera è stata la volta anche del tecnico Marco Baroni (voto 7) in riferimento a qualche piccola disattenzione dei suoi ragazzi sul terreno del Marassi. Peccato perchè forse il Benevento meritava sicuramente di più contro una Sampdoria che nei primi 25 minuti di gioco non è riuscita a trovare le contromisure alle scorribande dei preparati giallorossi. L’identità del Benevento è emersa in un batter d’occhio ed il merito di tutto ciò è sicuramente degli interpreti scesi in campo ma soprattutto dell’allenatore che senza paura o timori referenziali era andata ad imporre i propri ritmi ad una squadra centoventiduesima del ranking Uefa. Mica una qualunque. Il Benevento è una squadra sbarazzina che quando ingrana la marcia riesce ad attaccare a pieno organico sfruttando cambi di gioco, corsie laterali e sovrapposizioni. Proprio così è nato il vantaggio di Ciciretti (voto 7) sfruttando un’azione veloce che ha visto la palla attraversare tutta l’area di rigore per arrivare sui piedi del nostro Amato che con maestria ha addomesticato un pallone non semplice di destro per poi trovare una traiettoria beffarda di sinistro sul palo più lontano del portiere blucerchiato Puggioni. L’apoteosi, il primo gol in serie A del Benevento siglato da Ciciretti, la nostra stella, il nostro uomo in più nonchè portafortuna che bagnò l’esordio in serie B firmando la rete del vantaggio contro la Spal. Non solo questo però. Il nostro numero 10 è stato ad intermittenza il migliore anche se spesso raddoppiato e poco coadiuvato dagli avanti giallorossi Puscas (voto 5) e Coda (voto 5,5). Il rumeno, come lo scorso anno, avrà bisogno di tempo per mettersi in forma anche se questo tempo potrebbe essere centellinato se i suoi standard continueranno ad essere questi mentre, l’ex salernitano Coda senza il compagno adatto potrebbe dimenticarsi dei suoi 2 gol siglati in serie A nell’anno delle 18 presenze col Parma. Insomma Ciciretti potrà sfornare deliziose prestazioni, potrà vincere tutti i suoi personali duelli, potrà scodellare invitanti passaggi ma attualmente nessuno dei punteros giallorossi sarebbe capace di approfittarne, figuriamoci Cissè (voto n.g.) che incredulo è stato gettato nella mischia per cercare il gol del pari. Peccato perchè anche D’Alessandro (voto 6,5) ha seminato scompiglio sulla corsia sinistra mettendo in difficoltà prima Sala e poi Barreto che esausto si è beccato anche il primo giallo della serata. Insomma la velocità e la rapidità d’azione degli esterni giallorossi al momento lascia il sorriso in tutti noi, sorriso che prende ancora più forma nel momento in cui i terzini del nostro 4/4/2 accompagnano le pericolose scorribande creando superiorità numerica e susseguente panico. La squadra piace ma, è giusto creare i presupposti per lo spettacolo senza che il palcoscenico sia montato a regola d’arte? In parole povere è importante avere una spina dorsale che riesca ad attutire le avanzate avversarie quando 6 uomini su 11 stentano a ritornare dietro la palla latitando nelle fase di non possesso? Il primo cambio effettuato da Marco Baroni è stata la sostituzione di Letizia (voto 6) con Di Chiara (voto n.g.) proprio perchè l’esterno basso napoletano aveva consumato tutte le sue energie al 72esimo minuto di gioco. Sull’altro versante è stato molto più contenuto Venuti (voto 6) che ha badato meno ad offendere tenendosi spesso in linea con i difensori centrali per evitare un frequente uno contro uno con gli attaccanti doriani. Parlavamo della spina dorsale. Quella spina dorsale che parte dal portiere e termina con l’uomo più alto della zona centrale d’attacco. Il portiere Belec (6,5) ha cancellato con alcuni interventi decisivi le incomprensioni di Coppa Italia contro il Perugia ed ha trovato nella coppia centrale di difesa la giusta collaborazione su coperture preventive nei confronti degli attaccanti blucerchiati Quagliarella e Caprari. Capitan Lucioni (voto 6,5) ha gestito bene la linea difensiva e solo per una questione di millimetri non è riuscito a mettere in fuorigioco Quagliarella sul gol del pareggio dopo che la VAR ci aveva fatto sperare in un condono. Senza quel gol subito sul finale di primo tempo forse staremmo parlando di un’altra partita, ma un’altra partita sarà la prossima in casa col Bologna e questa gara al Marassi dovrà servirci a migliorare le prestazioni in vista dei primi pesanti punti. Detto ciò anche l’altro centrale Costa (voto 6,5) ci ha soddisfatto mettendo in campo tutto il suo curriculum che lo ha visto giocare in massima serie per ben 165 volte. La giusta esperienza per quest’inizio campionato, il giusto viatico per mettere da parte fieno in cascina in questo inizio di stagione. Arrivano le note dolenti. Ci risiamo. La coppia di centrocampo Cataldi/Del Pinto ancora una volta non ha convinto. Se per Del Pinto (voto 5,5) c’è la scusante del debutto e quindi dell’emozione legata ad esso, per Cataldi (voto 5) non possiamo dire lo stesso. 60 partite disputate in serie A, nazionale under 21, promessa del calcio italiano, pupillo del CT Di Biagio non sono servite a niente se si commettono continui errori in appoggio nella zona nevralgica del campo. Ve la ricordate la famosa frase? Basta un errore ed in serie A subito ti puniscono. Ebbene il passaggio in orizzontale effettuato con poca convinzione dall’interno Cataldi era il giusto riferimento per spiegare il senso dell’assillante frase. Forse, e dico forse, Viola (voto n.g.) avrebbe potuto dare più geometrie e meno errori in fase di costruzione ma si sa col senno di poi…Non disperiamo, lo diciamo da tempo la squadra è ancora incompleta, lo sanno anche le pietre e questo debutto in serie A ci lascia alcune certezze. La prima è legata alle mille persone (voto 8 ) al seguito che hanno assiepato gli spalti del Marassi colorandoli di giallorosso e lasciando nell’aria il frastuono dei nostri amati cori. La seconda certezza è che forse da ieri sera il Benevento avrà qualche estimatore in più tra i calciatori fino ad oggi reticenti ad indossare la maglia con tanto di sponsor “La Molisana” e probabilmente in questi pochi giorni di mercato qualcuno rinforzerà una rosa ancora a corto di uomini chiave. Ricordatevi, ogni errore in serie A si paga amaramente. Speriamo di non sentire questo motivetto ogni maledetta domenica.

 

Fonte foto Pagina Ufficiale Facebook Benevento Calcio