L'intervista completa all'allenatore Lello Cottuno che ai nostri microfoni spiega tutta la situazione che ha avvolto la Virtus Liburia, retrocessa in Prima Categoria dopo il play-out perso tra le mura amiche contro il Casagiove
TRENTOLA DUCENTA (CE) – Momento di delusione in casa neroverde. Dopo l’inizio di campionato a grandi livelli, la compagine casertana è man mano crollata nel corso della stagione, perdendo pezzi per strada fino ad arrivare alla clamorosa retrocessione. Il mister Lello Cottuno, che non ha abbandonato il timone, ci svela i retroscena dell’annata liburiana:
“Dopo la sconfitta immeritata al play-out contro l’Hermes Casagiove, sono stati giorni di amarezza. Abbiamo disputato una grande gara e non ho nulla da rimproverare ne a me e neanche ai ragazzi. Ci metto sempre la faccia sulle cose, non mi aspettavo questi giorni di silenzio da chi dovrebbe prendersi parte delle responsabilità.
Quando sono arrivato l’anno scorso, ho trovato molte difficoltà ma nonostante ciò sono riuscito a creare man mano un gruppo solido che ci ha portato ad una salvezza anticipata. La società voleva allargarsi e c’erano le basi per fare bene dopo la conferma della squadra. Avevamo programmato la squadra per una salvezza tranquilla e siamo arrivati ai primi mesi esprimendo qualità con un buon calcio. A Dicembre, poi, mi hanno abbandonato molti calciatori importanti, siamo rimasti con poche persone. Il ds Cangiano mi ha messo a disposizione qualche giovane, altri calciatori li ho fatti arrivare io rafforzando l’organico.
C’è tanto rammarico, man mano ho perso ancora pezzi per strada e confesso di aver consegnato più volte le mie dimissioni che sono state rigettate. A Gennaio volevo mollare tutto anche per la situazione particolare che stavo vivendo in famiglia, ho dovuto sopperire e portare avanti il discorso per non abbandonare i ragazzi. Sono arrivati successivamente risultati importanti come le due vittorie consecutive fuori casa contro Maddalonese e Virtus Goti, mi aspettavo una risposta da parte della società. Dopo la scomparsa di mio padre sono arrivate alcune sconfitte e tutti i problemi di base sono aumentati. Ragazzi svogliati e tante chiacchiere fino all’ultima settimana dove ho ancora perso pedine importanti per strada, per non parlare dell’intero campionato giocato a porte chiuse. Voglio prendermi tutte le responsabilità del mondo ma oggettivamente siamo a Venerdì e la società è ancora in silenzio.
Il mio lavoro è stato svolto al massimo della professionalità nonostante i problemi gravi, ho dovuto sopportare tantissime situazioni. Non potevo biasimare gli over perchè avevano tutte le motivazioni per non allenarsi. Oggi sto qua per dire che ci sono molte responsabilità che non sono mie e neanche del direttore Nicola Cangiano che apprezzo molto per tutto quello che ha fatto al mio fianco. Chi doveva veramente risolvere i problemi non è mai stato presente. Il mio futuro? Ho capito che prima di iniziare una nuova avventura dovrà mettere i puntini sulle i, adesso voglio riposare e recuperare le forze per aspettare la chiamata giusta.”
Andrea Murolo