Il tecnico Teta è accusato di aver schiaffeggiato un calciatore dei flegrei
NAPOLI La vittoria del Real Poggiomarino di ieri a Quarto, in casa della Nuova Napoli Nord, è passata in secondo piano. Dopo il match la squadra di casa ha accusato il tecnico avversario, Angelo Teta, di aver colpito il calciatore Ruocco. “Il ragazzo – ha fatto sapere la società – in un frangente di gioco, chiedeva palla alla panchina della squadra ospite, di tutta risposta il tecnico del Poggiomarino prima replicava con parole indegne poi lo colpiva con uno schiaffo”. La società ha anche reso noto che il calciatore, giovane classe 2001, ha denunciato Teta presso i carabinieri e che il tecnico durante la gara avrebbe insultato Ferrara, allenatore della Nuova Napoli Nord.
Non si è fatta attendere la risposta del Real Poggiomarino che oggi in un comunicato stampa ha smentito “categoricamente l’accaduto, trattandosi di una notizia completamente falsa e priva di qualsiasi fondamento, costituendo soltanto un semplice accanimento della squadra flegrea nei confronti del Nostro allenatore, il quale non si è assolutamente reso protagonista della condotta ad egli ascritta. La nota della Nuova Napoli Nord riferisce di una fattispecie verificatasi “in un frangente di gioco” pertanto nel corso della gara, davanti agli occhi di tutti, peccato che questo schiaffo non è stato visto ne dall’arbitro, ne dagli assistenti e ne dai calciatori in campo, un evento del genere avrebbe dovuto quanto meno generare un minimo di discussione, mentre invece in campo non è successo praticamente nulla. Per come raccontato dalla Napoli Nord, Teta durante la gara ha dato uno schiaffo a Ruocco, nessuno l’ha visto, la gara è proseguita senza problemi e Ruocco non ha detto nulla di questo schiaffo “invisibile” facendo proseguire la gara tranquillamente, e poi a fine partita denunciare tutto, senza avere alcuna prova, alcun video, alcuna immagine del presunto accaduto. Pertanto – conclude la società – il Real Poggiomarino con il proprio Allenatore Angelo Teta adirà le vie legali per tutelare l’immagine del proprio tecnico profondamente danneggiata da una così infamante accusa”.




