Secondo Afredo Sartore del Rione Traiano le mani dei clan sono arrivate al lancio della monetina
NAPOLI Negli anni ’80 il fenomeno delle scommesse clandestine nel calcio emerse con il nome di “totonero”, espressione nata dal famoso e soprattutto legale gioco del Totocalcio. Dove ci sono i soldi, e nel calcio ne girano parecchi, il malaffare fiuta la puzza di denaro sporco e si fionda.
Ed ora, oltre a pilotare i risultati finali, pare che la camorra si sia interessata anche addirittura al calcio d’inizio, il primo tocco di palla che dà avvio alla partita che viene stabilito tramite il lancio della monetina da parte dell’arbitro. Una decisione affidata al caso, dunque. O forse no.
Notizia de Il Mattino, nell’ambito dell’inchiesta sulla camorra del Rione Traiano, periferia flegrea di Napoli, il pentito Alfredo Sartore avrebbe svelato un metodo semplice per fare soldi perché coinvolgerebbe solo pochi calciatori, i capitani delle due squadre che prima della gara si avvicinano all’arbitro per il lancio della monetina. La camorra dunque scommetterebbe (e piloterebbe) su questo piccolo gesto che avviene su tutti i campi di calcio, creando così un’altra entrata per le casse dei clan. Ma le indagini sono ancora in corso e non si sa ancora su quale piattaforma avvengo le scommesse.
Piattaforme che ormai quotano moltissime gare, anche match di categorie minori estere.