Campania Football ha intercettato il presidente Antonio Gargiulo, protagonista della creazione di una delle rivelazioni dei campionati campani.
-Presidente, si è chiuso il girone d’andata, un risultato che avete programmato ad inizio stagione, dei buoni acquisti in estate, e i risultati sono venuti anche grazie al vostro bel gioco espresso.
“Speravamo di fare un campionato importante, ma non mi aspettavo che oggi fossimo primi con un buon vantaggio sulle inseguitrici. Però vuol dire che abbiamo lavorato bene, abbiamo scelto ragazzi giusti e un allenatore che li fa esprimere al meglio, e abbiamo un ottimo staff. Ecco quindi che riusciamo a giocare bene, a divertirci, a far divertire il pubblico e la cosa più importante vincere.”
-Quest anno ci sono due novità che stanno facendo bene delle quali vorrei parlare: la squadra femminile e la Juniores. Queste due realtà che cosa rappresentano per voi?
“Sono due iniziative altrettanto importanti alle quali teniamo tanto. Soprattutto la Juniores che ormai da anni la abbiamo organizzata e quest anno abbiamo degli ottimi ragazzi, tanti ragazzi forti quindi puntiamo a fare un bel campionato, anche se vincere sarà complicatissimo. Però puntiamo a fare un bel campionato, dato che sono dei ragazzi che poi ci serviranno sia per questo campionato, ma soprattutto per il prossimo. Inoltre abbiamo iniziato il salto nell’avventura con il calcio femminile che non conoscevo prima, e posso dire di aver scoperto un nuovo mondo molto interessante perché ormai il calcio è uno sport così forte, così popolare che raggiunge tutti. Ormai non c’è più distinzione tra i sessi.”
-Si sta per concludere il 2017. Tracciamo un bilancio di quest anno che si è concluso con un buon piazzamento al primo anno di Promozione, un’estate vissuta con le possibilità di essere ripescata o l’acquisizione di un titolo poi non andata a buon fine, e poi la decisione di arrivare al massimo campionato regionale attraverso il campo.
“Si, sicuramente è stato un anno positivo, seppur l’anno scorso chiudemmo con l’amaro in bocca data l’eliminazione ai play-off con un pareggio. Verificammo la possibilità di arrivare in Eccellenza tramite un ripescaggio, o tramite fusione con un’altra società, purtroppo non è stata possibile nessuna delle due ipotesi. Però forse è stato meglio così, perché vincere sul campo un campionato ti da tante più motivazioni.”
-Parlando del progetto in generale Afro-Napoli: il vostro percorso è iniziato ormai da diversi anni, siete partiti dalla terza categoria, ora raggiungere l’Eccellenza cosa rappresenterebbe?
“Sarebbe un risultato sognato. Prima della terza categoria, essendo nati ufficiosamente nel 2009, noi ci limitavamo solo a dei campionati amatoriali. Poi nel 2013 passammo in Federazione. Quindi pensare che 8 anni fa facevamo dei campionati amatoriali, mi viene da sorridere perché la crescita è stata così importante, così elevata che neanche io mi sarei aspettato questa evoluzione”